capitolo 8

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Salgo in macchina in totale silenzio. Sono imbarazzata, ma non capisco il motivo: andiamo non è mica la prima volta che lo vedo quindi non c'è ragione no?! Dio in che situazioni mi caccio!

'Guarda chi si rivede!' spezza il silenzio
'Eh già' ed ecco un momento di pausa che non fa altro che mettermi a disagio
'Di poche parole ora?'
'Macché'
'Allora perché stai in silenzio?'
'Non capisco il perché di questa uscita'
'Non puó essere che semplicemente mi va!?'
'Ti va di uscire con me?' sorride e riporta lo sguardo sulla strada. Non mi ero minimamente accorta che aveva messo in moto. E non mi ero accorta che ad ogni frase si girava verso di me, anche solo per due secondi.
'Non rispondi?'
'Faccio come te'
'A cosa non ti avrei risposto?'
'Alla domanda di ieri sera'
Cazzo.
'Non ti riguarda'
'E allora a te non riguarda se mi va di uscire con te o no'
'Certo che mi riguarda! Si tratta di me, non di un'altra persona' soffoca una risata e io sbuffo alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia.
'Almeno posso sapere dove stiamo andando?'
'A pranzo'
'Ma dove?'
'Cazzo quanto sei impaziente'
'Come scusa?' mi giro verso di lui fulminandolo con lo sguardo. Lui lo nota.
'Non sono in vena di litigare'
Non rispondo, neanche a me va, ma mi fa davvero innervosire con questo suo atteggiamento. Non dovevo accettare. Non dovevo.

Dopo 10 minuti di totale silenzio ferma l'auto in un parcheggio di un bar.
'Conosci questo posto?' mi chiede
'No'
'Non ci credo! Non sei mai stata da Donna&co?' mi guarda stupito
'Ehm no' scendiamo dall'auto e ci avviciniamo alla porta d'ingresso.
'Beh oggi ti farò mangiare i migliori hamburger della tua vita'
'Addirittura' sorrido. Entriamo e ci sediamo ad un tavolo.
'Scommettiamo?' continua il discorso
'Che cosa?'
'Se ho ragione per due settimane ci dovremo conoscere' lo guardo e scoppio a ridere
'Che ho detto di male?'
'Fammi capire, tu vuoi conoscere me? E come hai intenzione di fare?'
'Beh passando del tempo insieme, come fanno gli amici'
'E se invece hai torto?'
'Farò quello che vuoi per due settimane'
'Mmh'
'Oh andiamo, accetti?'
Perché questa proposta mi sta allettando? Non dovrebbe. Ogni parte di me dovrebbe rifiutare, eppure ho voglia di vedere cosa può accadere. Perché?
'Accetto.'
Cavolo che ho fattoo!? Sharon e Josh mi ammazzeranno. Perché non rifletto di più prima di parlare?
'Perfetto' sorride. Mi passa il menù e io lo apro. Wow quanta scelta. Dopo pochi minuti ho scelto. Lucas chiama il cameriere con la mano e lui subito si precipita qui.
È un ragazzo minuto, con gli occhiali e i capelli non troppo messi apposto. Arriva e porge un sorriso prima a me, che ricambio per educazione, e poi a Lucas, che ovviamente lo ignora.
Prende le nostre ordinazioni: scelgo un hamburger semplicemente con maionese e insalata e per contorno le patatine fritte. Il cameriere annota tutto sul blocchetto e poi va via.
'Pronta a perdere?'
'Scordatelo'
'Vedremo' sorride. C'è qualche secondo di silenzio che però non è imbarazzante come quello in macchina. Ora sono più tranquilla, più a mio agio.
'Da quanto tempo conosci Josh?' mi chiede
'Dalla prima media. Tu grazie al calcio giusto?'
'Si e a qualche lezione in comune'
'Invece Marcus?'
'Dall'infanzia' abbassa lo sguardo e si irrigidisce per un attimo, come se qualche brutto ricordo gli è tornato alla mente, ma poi ritorna rilassato e porta gli occhi su di me.
Parliamo ancora per un po' in generale fino a quando non arrivano i nostri piatti. Lucas mi fissa a braccia conserte.
'Perché mi stai fissando?'
'Sto aspettando che dai un morso. Voglio proprio vederti perdere la scommessa' alzo gli occhi al cielo. Prendo il mio panino in mano e do il primo morso. Cavolo è buono. Veramente buono. Poi se lo dico io che non ne vado pazza di hamburger. Cazzo e adesso che faccio? Non posso passare due settimane con lui. Nonono in che casino mi sono cacciata.
'Allora?' dice prima di iniziare anche lui a mangiare. Non rispondo. Rimango bloccata. Non so cosa fare.
'Perfetto ho vinto'
'No. Cosa? Perché?'
Ride 'Ho vinto. Si vede da lontano che ti piace' Merda.
'Ehm'
'Perfetto che questa conoscenza abbia inizio' sfoggia uno dei suoi sorrisi beffardi e continua a mangiare.
Posso dichiararmi ufficialmente senza migliori amici. Mi disconosceranno dalla faccia della Terra ora che sapranno tutto. E se non glielo dicessi? Nono ancora peggio. Non so tenergli nascosto nulla.
'Terra chiama Viola. Ci sei?' scaccio via i miei pensieri e ritorno a guardarlo.
'Ehm sisi ci sono' ricomincio a mangiare
'Hai da fare dopo?' domanda
'No perché?'
'Bene andiamo a fare un giro'
'Dove?'
'Ancora domande?'
'La smetto se mi dici perché vuoi uscire con me'
'Bene allora continua pure'
'Che stronzo'
'Me lo hanno già detto' fa spallucce e soffoco una risatina a quella scena.
Finiamo di mangiare e ci alziamo dal tavolo.
'Aspettami in macchina' dice porgendomi le chiavi per aprirla. Non ribatto e faccio come dice. Mentre mi allontano lo vedo scrivere un messaggio e poi dirigersi alla cassa per pagare. Mi raggiunge in macchina e senza dire nulla mette in moto.
'Allora dove andiamo?'
'Ti riporto a casa' dice senza guardarmi
'Come mai?'
'Ho da fare' è freddo rispetto a prima, più teso. Che è successo?
'Poi dicono a me che sono lunatica'
'Stai dicendo che sono lunatico?'
'Cavolo si. Hai cambiato umore in meno di due secondi.' -non risponde- 'Si può sapere perché?'
'Fatti miei'
Per l'intero tragitto non parliamo, ascoltiamo solo la musica della radio. Io non lo guardo e lui non guarda me. Rivolgo la mia attenzione fuori dal finestrino ma nella mia testa mi continuo a domandare il perché di questo improvviso cambio d'umore.
Arriviamo a casa mia e scendo dalla macchina.
'Ciao' mi dice semplicemente e senza guardarmi
'Ciao' dico andandomene un pò delusa.
Entro in casa e sento lui partire con la macchina.
Vedo che mamma e Filippo sono addormentati sul divano: classico pisolino di dopo pranzo. Li guardo e mi scappa un sorriso. In fin dei conti si ci sono problemi, ma come in tutte le famiglie no?!
Salgo in camera mia, mi tolgo le scarpe, mi butto sul letto e mi metto a pensare a ciò che è successo.

Oddio in che guaio mi sono cacciata!! Andiamo che mi è passato in mente, una scommessa con Lucas Nott? Ma che mi prende... poi che pensavo? Che sarebbe stato dolce? Oh andiamo è già tanto se mi avrà pagato il pranzo. Oh cavolo non gli ho nemmeno detto grazie. Dovrei scrivergli? Nono assolutamente no. Non siamo nulla perché dovrei farlo. Poi chissà se è ancora valida la scommessa dopo come ci siamo lasciati.

Senza rendermene conto, tra una paranoia e l'altra, inizio ad avere sonno e mi addormento.

Ci ricostruiamo a vicenda?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora