capitolo 18

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Mi trovo nella mia cameretta, è notte fonda, e io non sono ancora addormentata del tutto. Sento dei passi avvicinarsi alla mia porta e poco dopo si spalanca ed eccolo lì. Si avvicina lentamente e io sento l'ansia assalirmi. Mi inizio a muovere, a dimenarmi, cerco di scansarlo ma inutilmente. Mi ha raggiunta e non mi vuole lasciare. L'ansia, il terrore prendono il sopravvento insieme al dolore. Un dolore lancinante che mi percorre tutto il corpo, ogni singolo muscolo, nervo, fino alle ossa. Cerco di urlare ma la voce non mi esce.

'Piccola, ehy ehy svegliati Viola' mi sveglio di colpo. Tremo e ho il viso rigato di lacrime. Un'incubo così reale!
'Stai bene?' mi prende il viso a coppa e mi asciuga le lacrime con i pollici. Faccio cenno di no con la testa.
'Posso fare qualcosa?'
'Abbracciami, ti prego' fa come dice e mi stringe tra le sue braccia. Mi riesce a calmare e smetto di tremare, mi tranquillizza.

'Ne vuoi parlare?' mi domanda
'No perfavore, non riesc-' la voce mi si spezza e comincio di nuovo a piangere. Le immagini mi ritornano tutte nella mente insieme a quelle orrende sensazioni.
'Tranquilla tranquilla, non importa. Ora sei con me, al sicuro'
Si al sicuro, è così che mi sento tra le sue braccia.
Restiamo così ancora per un po': io rannicchiata con lui che mi coccola come fossi una bambina, le carezze sui capelli e ogni tanto mi lascia qualche dolce bacio sulla fronte. Grazie a tutto ciò riesco ad addormentarmi di nuovo.

Mi risveglio e sono sul suo petto con le sue braccia che mi stringono vicino a lui. Lo guardo e lo trovo già sveglio, o forse non si è mai addormentato?
'Buongiorno piccola'
'Buongiorno' dico sbadigliando e strizzando gli occhi
'Come ti senti?'
'Meglio, grazie a te'
'A me?'
'Se sono riuscita a tranquillizzarmi e a dormire di nuovo è solo merito tuo, mi hai fatta sentire al sicuro.'
Si sporge in avanti e mi bacia sulle labbra
'Sono riuscito nel mio intento allora' dice sorridendomi. Cavolo quanto è bello anche di prima mattina!
'Tu invece non hai dormito vero?'
'No'
'Come mai?'
'Volevo essere pronto per te in caso di un'altro incubo'
Mi metto a cavalcioni sopra di lui scordandomi di essere ancora nudi. Dio che mi imbarazzooo. Ma me ne frego e lo bacio. Lo bacio con passione, con l'intento di trasmettergli quanto gli fossi grata di essere riuscito a calmarmi, a rendermi felice in pochi momenti e in poco tempo.

'Vacci piano piccola, o vuoi ripetere ciò che è successo ieri sera?' sorride malizioso e mi strizza il culo
'Mm interessante come idea' -lo stuzzico muovendomi con i fianchi -'Ma devo farmi una doccia che abbiamo scuola' mi alzo e mi dirigo verso il bagno. Entro in doccia e poco dopo Lucas entra insieme a me
'Lucas ma che faii?'
'Shhh' mi bacia violentemente appoggiando la mia schiena al muro
'Non pensavi mica di potermi lasciare così eh!?'
'Ci avevo pensato' rispondo
'Beh ti sbagli, devo o non devo fartela pagare per aver goduto che non riuscivo a scopare con nessuna?!'
'Che intenzioni hai?' domando. Mi prende in braccio dalle cosce con la mia schiena poggiata al muro e fa scivolare le mani sui miei glutei
'Questo' dice entrando velocemente in me. Non resisto ansimo a quel suo gesto. Continua a muoversi con spinte sempre più decise e cavolo se ci sa fare.
Non lascia le mie labbra nemmeno per un secondo, se non per scendere sul mio collo e sui miei seni. I brividi mi percorrono tutta ad ogni sua mossa.

'Luc-Lucas'
'Si fallo, vieni' faccio come dice. Come la notte scorsa lo fa anche lui subito dopo e poi esce da me.
'Tutto bene piccola?'
'Benissimo, e tu?'
'Come potrei non stare bene dopo quello che è successo' ci baciamo.

Cominciamo a lavarci con il suo bagnoschiuma alla menta che lascia un profumo buonissimo sulla pelle. Usciamo, ci leghiamo degli asciugamani e ritorniamo in camera.
'Lucas c'è un problema?'
'Ovvero?'
'Non ho nulla da indossare e non posso di certo andare a scuola con i vestiti di ieri'
Va in sala lasciandomi da sola in camera e poi torna con uno zaino.
'Cos'è?'
'I tuoi panni. Ho detto a Marcus di portarli qui dato che avesti dormito fuori casa'
AAAA CHE CARINOOO
'Beh grazie allora' mi avvicino, lo bacio e prendo lo zaino dalle sue mani. Lo apro e mi ci vogliono due secondi per capire che la roba è stata scelta da Sharon.
'Che succede?' mi domanda notano che mi sono portata una mano sulla fronte, e io tiro fuori l'intimo di pizzo nero.
'Oh wow' dice guardandolo
'Sta zitto cretino'
'Sono proprio curioso di vedertelo addosso'
'Pervertito'
'Ma ti piace' alzo le mani in segno di difesa e corro in bagno a vestirmi.
Dopo qualche minuto ritorno nella camera e lo trovo che si sta vestendo.
'Mi serve una tua maglia'
'Eh perché?'
'Perché la mia cara amica non me ne ha messa una nello zaino'
'Tieni' dice porgendomene una che ha preso dall'armadio. Me la infilo e cerco di accorciarla un po' facendoci un nodo. Dopo vari tentativi ci sono riuscita: ho un jeans stretto con qualche strappo sulle ginocchia, maglietta grigia tinta unita annodata davanti, delle converse nere e una giacca di pelle dello stesso colore.

Ci ricostruiamo a vicenda?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora