II

1K 45 93
                                    

Presente
Doncaster - 2013

Complimenti.

Una cosa a cui Louis non era abituato erano i complimenti, eppure, in quelle settimane, ne riceveva almeno uno al giorno dal musicista che, puntualmente, veniva al bar per la sua cioccolata calda giornaliera per poi porvi accanto un bigliettino per il ragazzo dagli occhi blu.

Ovviamente ne era lusingato, apprezzava quei piccoli gesti ma. C'era un ma.

Non voleva affezionarsi troppo al ragazzo. Sarebbe rimasto lì per poco tempo, solo per ritrovare la sua musica e poi se ne sarebbe andato da Doncaster per sempre e i loro sguardi non si sarebbero più incontrati.
Per questo, decise di stare al gioco ma senza secondi fini o implicare i sentimenti.

L'orologio appeso al muro di mattoni segnava le quattro, tra un'ora sarebbe terminato il suo turno e sarebbe potuto finalmente tornare a casa a rilassarsi sul divano insieme ai suoi coinquilini con qualche birra... o almeno questi erano i suoi piani prima che una testa riccioluta, abbastanza scompigliata, varcò la soglia.
Era arrivato piuttosto tardi quel giorno, Louis si interrogò su cosa avesse fatto l'altro durante la giornata per tenerlo così occupato, era visibilmente stanco ma nonostante ciò continuava a sorridere; indossava una bellissima felpa verde – o almeno così l'aveva definita Louis – sotto un giubbotto di jeans, a fasciargli le gambe c'erano i suoi soliti skinny jeans neri e ai piedi portava i suoi amati stivaletti marroni; Louis era affascinato. Odiava essere incoerente con se stesso ma sapeva che qualunque cosa sarebbe successa avrebbe scelto sempre il cervello e non il cuore, o almeno quello che ne era rimasto del suo cuore. Tutti, in paese, sapevano cosa fosse successo quel gennaio di 4 anni fa, ma nessuno si interessava a come stesse lui. Se invece voi vi state chiedendo cos'è successo... be' per ora non posso raccontarvelo, sarà Louis a parlarvene quando sarà pronto.

«Ehi straniero, come mai così tardi oggi?».
Nel mentre che il riccio prendeva posto al suo solito posto nel bancone, lui si occupò di preparargli la sua solita cioccolata calda, sembrava si nutrisse solo di quello ma a Louis piaceva pensare che al ragazzo difronte al lui piacesse il modo in cui lo preparava e forse non si sbagliava del tutto.

«Ho passato tutta la giornata a Cusworth Hall, è un posto davvero meraviglioso ma mentre venivo qui sono stato assalito dai fan, sono stati molto cordiali con me ma erano numerosi. Non pensavo di trovarne così tanti a Doncaster» rispose visibilmente esausto.
«Dura la vita da pop star?» scherzò mentre poggiava la tazza calda del riccio sulla superficie fredda del bancone.
«Abbastanza, ma ne vale la pena se poi il compenso è l'amore delle persone che ti seguono, ma la parte più bella del mio lavoro, secondo me, è durante la composizione dei testi» sorseggiò un po' della la sua bevanda dalla tazza gialla mentre Louis continuava a guardarlo.
«Ti piace davvero tanto scrivere, vero?» chiese poggiandosi coi gomiti sul bancone per avvicinarsi di più per poter seguire meglio le parole del ragazzo.
Harry lo notò e il suo primo istinto fu quello di allontanarsi ma non voleva apparire intimorito da lui – anche se lo era. Si era invaghito dell'affascinante barista da un giorno all'altro e questo non era previsto nei suoi piani quando aveva deciso di partire per quella cittadina dello Yorkshire.

«Si, i-io amo scrivere, mi permette di liberare le mie emozioni e imprimere ricordi in quei testi... scrivo anche quando sono triste, così quando riascolterò quella canzone capirò di avercela fatta a superare tutto o che è il momento di superarlo. La maggior parte delle volte quando amiamo una canzone non è perché ci piace davvero ma è perché ci ricorda qualcuno» disse tutto d'un fiato.
«Io che canzone ti ricordo?».

Non rispose subito. Si perse un attimo in quel mare di occhi blu, avrebbe potuto affogarci lì dentro ma non gli sarebbe dispiaciuto, Harry si chiedeva come potesse esistere qualcosa di così meraviglioso sulla terra, voleva davvero annegare in quei zaffiri ma poi, nella sua mente, arrivò una melodia. Delle parole improvvise, portate dal vento, arrivarono forti e bruciavano come una scintilla.

Souls In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora