Linda Everson

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Parcheggio nella strada laterale che costeggia la mia caffetteria preferita e mi preparo alla colazione più buona del mondo: adoro questo posto, da Carlo's Bake shop, trovi una vetrina intera di dolci, tutti molto colorati e golosi, è la più famosa qui e per giunta Carlo ha origini italiane.

C'è fila così mi metto in coda e aspetto il mio turno sperando arrivi presto. Mi piace qui, sembra di essere in un mondo fatto di panna montata, tutto sa di buono e l'odore che arriva da dietro la cucina ti invita ad assaggiare di tutto, ogni cosa qui dentro è di una bontà assoluta. 

Prendo un cappuccino e un muffin al cioccolato per me, e da portare via un cupcake alla crema con caffè per Mike.

Mi siedo e mi perdo ad assaporare questo dolce che sa di crema alla vaniglia e cioccolato, una goduria per il mio palato.

Finisco in fretta, rimproverandomi mentalmente del fatto che se solo la mattina riuscissi a svegliarmi prima non dovrei fare tutto di corsa.

Arrivo con cinque minuti di ritardo in azienda. Corro verso il mio settore dove Mike è già a lavoro.

"Buongiorno, per farmi perdonare ti ho portato la colazione, ti prego di non uccidermi" dico prima che sia lui a parlare spalancando la porta del suo ufficio.

Mi guarda con i suoi occhi color nocciola e il suo solito sorrisetto sfrontato, "Dolce alla crema e caffè?" chiede.

Accenno un sì con la testa e allungo il braccio con la scatola di Bake shop.

Lui l'afferra prontamente, "Perdonata! Ma solo per questa volta" e mi stampa un bacio sulla guancia.

Mike è il mio collega nonché amico, barra consigliere, barra fidanzato nel momento in cui qualcuno nei locali inizia a darmi fastidio, perché lui sa che odio essere importunata.

Conosce il mio passato e sa delle mie fragilità.

Usciamo sempre insieme io, Ellison, Mike e il suo fidanzato storico David: stanno insieme da otto anni, il che per me è surreale visto che io l'amore vero non so cosa sia.

Non so cosa voglia dire essere coccolata, viziata da un uomo che dovrebbe amarmi per come sono senza cambiare nulla di me.

Scaccio via questi pensieri che ho sepolto a Miami, non voglio aggrovigliarmi la mente tornando indietro nel passato, un passato che voglio a tutti i costi dimenticare.

Mi concentro sul mio lavoro, il mio obbiettivo principale.

"Bene, oggi cosa dobbiamo revisionare? Ieri abbiamo visto tutta la nuova campagna, è favolosa Mike, credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ai piani alti saranno contenti di noi" dico entusiasta sedendomi sulla sedia posta vicino alla scrivania.

Lui continua a mangiare il suo dolce e a bere caffè.

"Sì, oggi c'è la seconda revisione dei modelli insieme agli altri collaboratori, dobbiamo sbrigarci".

Io e Mike ci siamo trovati a lavorare insieme unendo i nostri talenti, lui sceglie i tessuti e si occupa di definire i capi e io mi occupo del progetto pensato dallo stilista, siamo quasi sempre d'accordo su tutto, abbiamo lo stesso gusto e questo ci facilita in tante cose.

Finisce il suo dolce lamentandosi del fatto che avrebbe voluto fosse più grande. Se lo scopre David lo uccide, a casa si ostina a fargli mangiare verdure per mantenere la linea.

Poco dopo ci dirigiamo verso la sala prove, tutti sono pronti ai propri posti tra sarte e modelle. 

"Linda preparati, inizia la lotta al massacro" mi punzecchia lui bonariamente sedendosi affianco a me ai bordi della passerella.

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