PROLOGO

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Per essere felici non ci vuole tanto, per essere felici non ci vuole quasi niente. Niente che non sia già dentro di noi. E quando lo capiamo, tutto cambia: un giorno ti svegli e c'è di nuovo il sole. Sentiamo che tutto è diverso, tutto è luminoso e ciò che prima ci sembrava impossibile, diventa realizzabile.

A me è successo così. Dopo una notte buia come nessun'altra notte è arrivato il sole a rischiarare l'oscurità e ogni cosa è stata diversa.

È stato come risorgere dalle ceneri, come una fenice che rinasce più forte e bella di prima. Era un venerdì di una settimana qualunque e io non potrò mai dimenticare quella notte, la stessa che mi ha tremendamente cambiata.
La mia valigia sul letto è testimone di questo mio nuovo inizio, è pronta a diventare partecipe di un nuovo futuro che, sono certa, mi accoglierà a braccia aperte.

Un futuro che per tanto tempo mi è sembrato irraggiungibile, insignificante e vuoto. Per diversi aspetti un futuro che mi era stato sottratto con la forza. Ma ho imparato, a mie spese, che non bisogna mai arrendersi, non si deve mai smettere di lottare, specie quando qualcuno prova a tarpare le tue ali, spegnendo quella luce che vive dentro e fuori di te.

Perché questo è ciò che l'amore malato riesce a fare... Tante volte le persone sono capaci di assorbirti in un modo così totale che neppure ti accorgi di quello che stanno facendo. Non ti rendi conto che sono come serpenti incantatori e che il loro non è amore: perché l'amore non è sofferenza, l'amore non è possessività, gelosia... l'amore non deve logorarti dentro. L'amore è fatto di carezze e non di schiaffi, di complimenti e non di offese.

L'amore è il sole, l'amore è sentirsi liberi, è fiducia e speranza.

L'amore è sentirsi amati senza elemosinare nulla, l'amore è... tante cose.

Con le mie sole forze sono riuscita a decidere per me, a prendere in mano la mia vita per cercare di farne un capolavoro.
Perché non importa dove sei o cosa fai, quanto hai sofferto o quanto ancora soffrirai, anche se l'oscurità continua ad avvolgerti bisogna sforzarsi di uscire per rivedere la luce. Quella luce che arde dentro te e nonostante tutto non si è mai spenta.

Un turbinio di pensieri affolla la mia mente, mentre prendo i miei vestiti, li piego, li sistemo e cerco di far entrare più cose possibili in valigia. Mentre lo faccio mi guardo intorno, cercando di rivivere i momenti felici trascorsi in questa camera che sa tutto di me.

Il mio sguardo vola sulle foto che ritraggono una me sorridente e spensierata, ma decido di lasciarle lì insieme a tutti i ricordi di una vita vissuta; anche le lacrime versate. Questa camera mi ha protetta, nascosta dal mondo cattivo e marcio che mi circondava, ed è per questo che non posso dimenticare quei giorni felici trascorsi qui dentro insieme a mia sorella. I momenti affacciata a quella finestra che dà sulla strada alberata, con in sottofondo il mare, custode di sogni che mi sembrano troppo grandi.

Il freddo marmo sotto i miei piedi nudi mi risveglia dal torpore nel quale sono appena caduta mentre sistemo le ultime cose. L'atmosfera qui dentro riflette il mio stato interiore, e immersa nella luce solare che filtra dalla grande finestra, tutto mi saluta.

Il grande letto a una piazza e mezza, i cuscini che tanto adoro, l'angolo allestito per i miei disegni e le mie creazioni, tutto è silenzioso, fermo, quasi stia osservando ogni mio singolo movimento. Una lacrima sfugge al mio controllo ma l'asciugo subito con il dorso della mano perché è arrivato il momento di andare, di iniziare la mia nuova vita. Scaccio via la tristezza, la nostalgia che ero sicura presto si sarebbe fatta sentire e faccio esplodere la felicità e l'euforia per ciò che di nuovo mi aspetta.

Faccio un lungo respiro, infilo le mie Jimmy Choo e liscio la camicia portafortuna verde bottiglia, che indosso nei momenti importanti.
Do un'occhiata ai documenti e al biglietto aereo.

Il mio cuore batte forte mentre finalmente muovo i primi passi verso la libertà.

Verso la vita che ho sempre sognato.

Mi resta solo la parte più difficile: dire addio alla mia famiglia. Loro sono l'unico legame con questa città. Infilo il blazer, chiudo la valigia e metto nella borsa tutto il necessario per partire alla volta della città che accoglierà la nuova me, così come ha già accolto le migliaia di sognatori che hanno imparato a non arrendersi. Porterò con me un'unica foto che guarderò ogni giorno, per ricordare chi sono. Chiudendo la porta do un ultimo sguardo e dico addio alla mia vecchia vita. Scendendo le scale respiro a pieni polmoni i profumi che mi sono familiari. Di sotto, la mia famiglia mi attende. Li saluto con un bacio, li abbraccio sorridendo a mia volta, perché voglio che capiscano che il passo che sto per fare mi rende felice.
Potrei dire mille parole ma sono i miei occhi a parlare per me, mi volto e vado via. Sono pronta ad affrontare tutto quello che la vita ha in serbo per me.
Dopo tanta pioggia, non può che uscire solo un grande arcobaleno.
Mi dirigo verso l'uscita e lì la vedo, la mia grande opportunità.

•Spazio autrice•
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