Capitolo tre

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Amdir schivò un colpo con grazia per poi ruotare su se stesso e colpire la mano di Ferddas con un fendente dritto e preciso.

La lama lacerò la carne dell'uomo e il sangue schizzò facendogli perdere la presa sulla spada.

<<Uccidetelo!>> urlò ai presenti reggendosi la mano ferita.

Benché fossero superiori di numero, Amdir aveva più esperienza di loro in battaglie con la spada.

Secoli di esperienza.

Ne disarmò uno e lo colpì allo stomaco con il manico della stessa arma, dopo ferì un altro uomo al viso facendolo barcollare all'indietro.

Malgrado l'ostilità non voleva uccidere nessuno.

Era stanco di battaglie e sangue ma questo continente ne era intriso e lui voleva solamente un poco di tranquillità.

Balzò sul lucido bancone di legno scuro e parò un fendente diretto al suo petto.

Sarebbe stato davvero assurdo morire così.

Colpì con un calcio l'ennesimo nemico e sentì chiaramente l'osso del naso spaccarsi contro il suo stivale ma loro non si arrendevano.

Doveva uscire da quel posto immediatamente.

<<La forca attende le spie come te!>> urlò uno di loro.

<<Io non sono una spia!>> ribatté.

Perché succedevano tutte a lui? Perché era entrato in quella locanda? Non poteva semplicemente andare avanti per la sua strada?

Improvvisamente i suoi muscoli si irrigidirono e fluttuò in aria, era come se un laccio invisibile fosse attorno al suo corpo.

Ci mise poco a individuare l'artefice di tale magia.

Klizia aveva le mani aperte, rivolte verso di lui, con i meravigliosi ricci che fluttuavano.

<<Una maga>> disse stupito.

<<Esattamente, elfo. Una delle poche della Stirpe degli Elementi>> rispose alzandosi in aria anche lei.

Tutti si zittirono e Ferddas sorrise.

<<Klizia, uccidilo!>>

<<Taci!>> urlò.

La sua voce rimbombò forte come vento di tempesta nella locanda facendo ribaltare sedie e tavoli, gli uomini si inginocchiarono intimoriti.

<<Maga del Vento mi chiamano o Klizia delle Tempeste. Ho difeso strenuamente la città di Ellolin da Enfbel perdendo molte delle mie sorelle. Troppo sangue è stato versato ed è ora che tu sparisca>> disse con voce gelida.

Le pupille erano completamente bianche e grigie come coltri di nuvole in burrasca.

Amdir si sentì stretto in una morsa, un vortice circondava il suo corpo. Un vortice freddo e cupo.

<<Addio, spia di Thilvabelle>>

Con un movimento rapido delle mani, Klizia sbalzò via la sfera con al suo interno Amdir fuori dalla locanda, sfondando il soffitto, e facendolo perdere oltre le montagne.

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Belthil era nelle sue stanze e si stava preparando per andare a dormire.

Domani avrebbe dovuto forgiare i gioielli per Ridanna e voleva davvero che fosse perfetta.

La sua camera si trovava isolata dal resto della dimora, un'ala tranquilla dove avrebbe potuto riposare in pace dopo intere giornate di duro lavoro nella fucina.

The cursed seal : Il sigillo maledetto [ Spin off di the Son of fire]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora