Capitolo quattro

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Le acque torbide rendevano il suo corpo pesante ma Amdir riuscì ad emergere prendendo una grande boccata d'aria.

Uscì immediatamente e si ritrovò strisciante sul terreno muschioso.

Dove lo aveva spedito Klizia?

Tossì e sputò l'acqua maleodorante osservando i fitti alberi che non lasciavano passare nemmeno un raggio di luna.

Il freddo penetrava nelle ossa e con l'umidità presente non sarebbe riuscito nemmeno ad accendere un fuoco.

Si rialzò a fatica. Vegetazione su vegetazione e acque melmose. Era finito in una dannata palude.

Era riuscito ad uscire dal vortice della maga per pura fortuna ed era caduto in acqua.

Una forte fitta al fianco lo fece imprecare e si passò le dita, riconobbe l'odore ferroso del sangue. Doveva essersi ferito con la caduta.

Avanzò di qualche altro passo e poi, stanco e infreddolito, si lasciò cadere lungo il tronco dell'albero.

Questa sarebbe stata la sua fine? Davvero patetico.

Iniziò a tremare e osservò qualcosa muoversi tra la vegetazione, riconobbe una figura femminile.

La vista acuta notò i lunghi capelli corvini e profondi occhi blu intrisi di lacrime.

Cosa ci faceva una fanciulla in un posto simile?

Il suo lamento penetrava nelle orecchie, poi Amdir chiuse gli occhi.

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Appagati e stremati, Belthil e Amlach erano tra le braccia dell'altro.

L'elfo dai capelli dorati gli baciò la fronte e il compagno gli accarezzò la spalla.

<<Lady Zima ha in mente qualcosa>> mormorò.

<<Ti preoccupi troppo>> rispose baciandogli la scapola.

<<Perché farla danzare davanti a dei messaggeri di Enfbel? Andiamo, Amlach, non dirmi che non pensi nulla>> disse mettendosi a sedere.

Amlach sospirò e si mise nella medesima posizione, Belthil continuava a fissarlo.

<<Fingi che non ti importa nulla ma so che ci tieni a lei, io lo so>> rispose l'elfo prendendogli la mano e baciandogli le nocche.

Lo sguardo di Amlach si addolcì.

<<Pietà ha mosso la tua mano>> mormorò.

<<Io non provo pietà per nulla, eccetto l'amore che sento per te>> ribatté a voce bassa.

<<L'hai risparmiata portandola tra le mie braccia>>

Amlach accarezzò quei lunghi capelli corvini e ne baciò una ciocca.

<<Ricorda che quello che sto facendo è solo per noi. Presto saremo liberi>>

<<Sono anni che lo sento. Non ne posso più di forgiare armi e che innocenti vengano uccisi con esse>> sussurrò con gli occhi lucidi.

<<Nulla è innocente in questo mondo, amato>>

<<Ridanna lo è>> disse con sguardo basso.

Amlach lo strinse tra le braccia e lo fece stendere contro di lui, le candide lenzuola a coprire i corpi nudi.

Con il battito del cuore del compagno, Belthil chiuse gli occhi e si addormentò.

The cursed seal : Il sigillo maledetto [ Spin off di the Son of fire]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora