Capitolo ventuno

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<<Fratello, pensi basti così poco per sistemare ciò che è successo tra i due stregoni? Non dimenticare che Kayen ha tolto a Mohram ciò che aveva di più prezioso. Altro che tra le sue gambe, quei due se si rivedessero si azzannerebbero come lupi famelici>>

<<Non sappiamo quanto Mohram sia cambiato nel corso di quegli anni>> disse Ufbuz.

<<Abbastanza da scatenare le preoccupazioni di Enfbel>>

Amdir alzò gli occhi al cielo. Non seppe quanto tempo fu passato da quando Ufbuz e Anazblock si erano uniti a loro ma le chiacchiere tra i due fratelli lo rendevano irrequieto.

Da quello che aveva capito, Mohram non era un tipo con cui trattare facilmente. Se solo potessero evitare il Sentiero dei Cristalli e raggiungere subito i Pendii Innevati.

Quando finalmente il gruppo uscì da quello stretto così ripido furono stupiti da ciò che trovarono.

Un immenso prato con fiori di vivaci colori si espandeva a vista d'occhio e sembrava non finire mai. I cervi pascolavano tranquillamente mentre gli usignoli cantavano.

Era un'illusione? No, non poteva esserlo.

Il sole caldo rendeva i colori ancora più sgargianti.

Ridanna aveva gli occhi spalancati per lo stupore, l'unico giardino che aveva visto era quello di Thilvabelle e credeva non esistesse niente di più bello.

Potè sentire il profumo delle rose, della lavanda, dei gelsomini e quello dolce, inconfondibile, dei fiori di pesco.

E poi videro un branco composto da cinque unicorni correre liberi.

Il maschio era davanti a tutti con il suo manto bianco come la neve e il grande corno argentato, accanto a lui vi era la femmina, più esile ma aggraziata con il corno che scintillava come un diamante alla luce del sole.

Nitrivano felici e liberi.

La libertà deve essere stupenda, pensò con gli occhi lucidi.

Persino i due orchi rimasero senza parole davanti ad un tale spettacolo.

Gli unicorni passarono incuranti davanti a loro e poi galopparono oltre le verdi colline fino a scomparire.

Ridanna voleva seguirli per sapere la loro meta, avrebbe voluto cavalcarne uno almeno una volta.

Ma loro sono liberi, non lo farebbero

<<Questa è la Valle degli Unicorni>> disse Ufbuz.

<<Non l'avevamo mai vista ma solo sentita nominare>> concordò Anazblock.

Balthazar chiuse gli occhi quando il sole caldo toccò la sua pelle fredda, per secoli si era privato del suo calore e di come facesse apparire il mondo con la sua luce.

Amdir gli fu accanto.

<<È bello, vero?>> domandò.

<<Era la cosa che più mi mancava in assoluto quando ero umano>>

<<La magia che muta ha avuto i suoi risvolti positivi>> rispose l'elfo sorridendogli.

Balthazar gli accarezzò il viso con le dita.

Ridanna stava raccogliendo dei fiori e Ogaldar si massaggiò la tempia.

<<Ridanna, non c'è tempo di raccogliere fiori. Dobbiamo andare>> borbottò.

La giovane mise attorno al suo polso un bracciale fatto di gigli bianchi e l'orco lo fissò stupito.

Ridanna gli sorrise, se fosse stato possibile sarebbe arrossito.

The cursed seal : Il sigillo maledetto [ Spin off di the Son of fire]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora