«Un due e tre.»
«Un due e- non sono ancora arrivati al tre Jerard! Devi stare al mio passo, hai capito?» grida, sbattendo il piede sul pavimento come un bambino.«Ma ti sembra il caso? Siamo qui da più di due ore, la ragazza avrà già memorizzato pure le note sul pianoforte. Andiamo avanti velocemente.» Jerard si alza nervosamente dalla sua postazione.
«Ma sei scemo? Guarda che-» e comincia a parlare francese.
Non so che cazzo stanno dicendo quindi mi tolgo i tacchi d'epoca velocemente e scappo via dalla stanza.
Ma qua sono tutti pazzi.«Mi lady, dove sta correndo?» il Duca mi affianca nella mia folle corsa.
«Lontano dalla sala da ballo, qui dentro non sono tutti normali.» ribatto con il fiatone.
«Eri con Jerard e Pasqual?» ride divertito, fermandosi.
«Purtroppo si! Che fai? Perché ti sei fermato?» grido, fermandomi a qualche metro lontano da lui.
«Non posso seguirti per sempre.» dice, tornando composto con una mano nelle tasche dei pantaloni eleganti.
E non so perchè, ma questa frase sembra avere un doppio sfondo.
«Andiamo in giardino a farci una passeggiata?» dico, speranzosa di avere un'affermazione.
Ho bisogno d'aria.Annuisce e mi affianca, poi dice: «Senza scarpe? Potrei trovare qualche ciottolo in giro e farti male!»
«Ma chi se ne frega, Edward. Anzi, mi potresti tenere gentilmente queste scarpe cosicché io possa facilmente tenermi il vestito?»
«Con piacere.» sorride.
Dunque, iniziamo a camminare in silenzio.
Ma non è un silenzio imbarazzante, tutt'altro. E mi piace, davvero.
Penso a dove sono arrivata finora, non avrei mai creduto che potesse succedere tutto a me.
Ma a volte, il destino è proprio stronzo quindi non sai cosa aspettarti.«Sei silenziosa oggi, come mai? Ancora scossa per ieri?»
«No anzi, ho del tutto rimosso questa cosa. Sono solo stanca, sai.. i balli, l'etichetta.» sospiro, guardando il lago con occhi spalancati.
Mai visto prima, cacchio.
È bello da morire, dico sul serio. Non avevo mai capito e visto la bellezza vasta di questo posto prima d'ora; credo che il giardino circondi il lago con due cigni bianchi che sono intenti a mangiare.
Il sole splende alto nel cielo e illumina l'acqua, facendolo passare come una vastità di brillantini.«Non l'hai mai visto?» Edward dietro di me, si mette entrambe le mani nelle tasche del pantalone elegante e fa un cenno verso il lago.
Scuoto la testa e un sorriso si fa spazio sulla mia faccia, guardando affascinata il posto.
«Mi sento.. tranquilla. E che odore, cazzo! Cosa sono? Biscotti?»«No, solo il pane per i cigni. Sono come un simbolo del castello.» risponde, lanciando uno sguardo al
paesaggio.«È proprio bello, dico davvero. Sono emozionata cazzo, ora piango.» mi sventolo una mano davanti al viso.
«Sei più bella tu.»
Oddio.
Ma è pazzo? Non sa che rischio l'infarto?«Prego?» faccio una risata nervosa.
«Sei bella,Emma e non lo sai. Ti nascondi troppo e non capisco il perché. Vorrei baciarti.» confessa come se mi avesse detto che ha mangiato pasta e cavolfiore per pranzo.
«Ma sei pazzo? Non avevi una donna?» dico con voce strozzata.
«Mi ha tradito, il bambino non è mio.» alza una spalla con fare indifferente.
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Programma Principessa
HumorCOPERTINA REALIZZATA DA @xomachixo Emma, è la tipica ragazza fangirl che sa ogni dettaglio o battuta del suo personaggio preferito della serie TV dedicata ai vampiri: The originals. Da lì, nasce ovviamente la voglia pazza di bere sangue e diventare...