«È in coma?»
«Ha dormito oltre 12 ore, vostra maestà.. non so che dirle.»
«È uguale a me quando dorme, non credete?»
«Shh, si sta svegliando.»
Rumori, voci, lenzuola spostate e soprattutto il sole in faccia... il sole in faccia che io odio.
«Chiudi quelle cazzo di tende ma', sto morendo di sonno.» borbotto, sentendo un rivolo di bava colare lungo il mento.
Strofino il polso in quel punto per asciugarmela con ancora gli occhi chiusi e mi riaddormento.«Principessa... credo che sia l'ora di svegliarsi. Oggi inizia la vostra prima lezione di etichetta.» bisbiglia la voce di un uomo.
Uomo che io non ricordo di avere in casa e soprattutto in camera mia. Porca troia.
I miei occhi si spalancano e guardano il soffitto, decorato da disegni che non so decifrare. Un soffitto fin troppo raffinato e nuovo per essere quello della mia cameretta che ricordo che stava per cadere a pezzi.
«Oddio, ma dove mi trovo?» bisbiglio in preda al panico.
Il mio cuore accelera e credo di star sudando, non ci voglio credere. Allora non è un sogno, sono..
«In Russia, principessa. Questa è la vostra camera e oggi-»
Interrompo bruscamente l'uomo con un urlo e mi alzo di scatto. Grido come una pazza a vedere difronte a me un umano che non conosco e che non ho mai visto in vita mia, mai.
«Esca di qui. Chi è lei? Oddio... mi avete rapito? Sono nelle segrete? Oddio...» piagnucolo, toccandomi la fronte.
«Sono finita in un episodio di Reign? Non può essere.. AIUTO! AIUTO, SONO STATA RAPIT-»«Shhh principessa, per favore. Sono solo il vostro aiutante, come un segretario.» mi interrompe con occhi sgranati.
«Siete sempre nelle vostre stanze, giuro. Sono qui per conto del re.»Strizzo gli occhi e sospiro, due guardie entrano velocemente nella mia stanza insieme al Re, mio padre...
«Che succede qui?» preoccupato, il signor Alexander si avvicina a me e mi accarezza.
Mi allontano da lui ed esordisco: «Allontanati cazzo, non ti ho dato il diritto di fare nulla ancora.»
«Scusa... pensavo fosse successo qualcosa di brutto.» si schiarisce la voce e si allontana.
Con un cenno della testa verso le guardie, essi escono velocemente dalla stanza chiudendo la porta.
«Oh, Vostra Maestà... chiedo perdono per il brutto spavento che abbiate preso. Ecco... vede, la principessa non ha avuto un bel risveglio e pensava che i-i-o l'avessi rapita.» bisbiglia l'ultima frase con paura, quasi con vergogna.
Mi dispiace così tanto per aver agito d'impulso senza pensarci.
Mi sento una cogliona.«Scusami, non volevo. È tutto nuovo per me e sono ancora abituata alla mia routine giornaliera dove mia madre mi lascia dormire per ore e la mia migliore amica è stesa accanto a me..» mormoro con occhi bassi. Al solo nominarle, mi si stringe il cuore. Chissà se stanno bene..
«Tutto risolto. Si possono trovare delle inconvenienze. Bene, lui è Frank; è americano ma parla bene l'italiano,l'inglese e il russo, sarà il tuo assistente e un calendario personale.
Ti starà accanto e ti ricorderà i tuoi impegni, ti aiuterà in ogni cosa vorrai e insieme a lui ci sarà il tuo traduttore umano, insieme ti aiuteranno inoltre ad ambientarti.
Allora, Frank cosa c'è per oggi?» il Re mi sorride smagliante anche se con gli occhi un po' tristi e si rivolge all'uomo accanto a me.Abbassa la testa in segno di rispetto e la rialza verso di me: «Quattro ore fa iniziava la prima lezione di etichetta Zar, non siamo riusciti a svegliare la principessa e l'abbiamo spostata il pomeriggio, esattamente tra 10 minuti. Dopo, avrà da fare con Karina in modo tale da farle un guardaroba nuovo e infine l'ora di cena insieme al Duca Edward.»
«Porca zozza, tutto questo in un giorno? Io voglio tornare a Messina. L'avevo detto ieri, non voglio rimanere qui a guardare la tua nuova vita placcata d'oro. Mi manca mia madre e i suoi cornetti bruciati.» quasi piango perché il dolore che sento dentro è indescrivibile.
«Grazie Frank, puoi andare adesso. Voglio parlare con mia figlia in privato e per favore, sposta la lezione di etichetta a domani, non c'è tempo a disposizione.» Il king del mio culo manda via quel pover uomo che si inchina ed esce via.
Successivamente, l'uomo che ha aiutato mia madre a mettermi al mondo si avvicina e si siede accanto a me sul letto.
«So che è difficile stare lontano dalla tua città, dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Mi dispiace così tanto averti chiamato solo adesso, alla soglia dei tuoi 18 anni senza uno straccio di chiamata ma tua madre non è stata da meno, quindi pe-»
«No no no.» lo interrompo con un sorriso finto.
Mi alzo e inizio a camminare nervosamente per tutta la stanza: «Tu -punto un dito contro- non dirmi cazzate. Mia madre ti ha mandato ogni email che riguardasse me senza una tua risposta, cosa ti aspettavi al mio arrivo? Abbracci e baci? Per favore, sono stupida ma non così cogliona da farmi prendere per il culo e odio le bugie. Le odio tremendamente, quindi gentilmente smettila e fa l'uomo per la prima volta.» metto le mani sui fianchi in attesa.
A sua volta, in modo elegante, si alza e mi guarda stranito: «E-mail? Chiedo scusa ma... non ho ricevuto niente del genere.»
«Si certo, come no. Senti, le tue cazzate risparmiale.» dico con uno sbadiglio.
«No, ti giuro Emma che io non ho ricevuto nulla del genere; posso giurare sulla bibbia, devi credermi. Pensavo che tua madre volesse tenermi lontano a tutti costi da te, per questo mi ha lasciato con un misero messaggio.»
Spalanco la bocca scioccata: «Ci deve essere un errore visto che mia madre dice lo stesso di te.»
«Impossibile, non avrei mai abbandonato tua madre incinta per di più e con un erede.»
«Okay..» faccio una risatina nervosa.
«Qua non va bene per niente, chiamerò mia madre così potete parlare e chiarirvi. Io voglio tornare a casa e guardare cobra kai e prepararmi psicologicamente agli esami di maturità.»Seguono minuti di silenzio che sembrano ore e subito dopo come un lampo, l'uomo difronte a me sembra avere un illuminazione.
«So chi potrebbe essere stato.» mormora con un disappunto.
«Cioè?» chiedo, grattandomi un braccio.
Questo posto è pieno di zanzare, non mi piace.
«Mia madre.» ringhia, peggio di Scott Mccall.
«Tua madre allora è una tro-» mi interrompe sul nascere con uno sguardo.
«È pur sempre tua nonna, Emma!!»
«Senti Alex, con tutto il rispetto: a me non frega niente. Voglio solo sentire mia madre e vederla, vale lo stesso per la mia migliore amica che starà baciando il poster di Zayn Malik sentendosi sola.» bofonchio.
«Mi dispiace se tua madre sia una stronza, ma se è vero quello che dici beh... riflettici: ti ha tenuto lontano da me e dall'amore della tua vita.» ammetto.Mi siedo ai piedi del letto e guardo il muro difronte a me come se fosse la cosa più interessante e penso a quanto io abbia fame.
«Hai ragione.» prosegue.
«Lo so, come sempre d'altronde.»
«Andró a parlare con lei e vediamo se si possono recuperare l'e-mail. Nel frattempo preparati così farai colazione.»
Faccio un cenno di assenso e successivamente lui esce dalla stanza.
Sospiro un po' triste e decido di avvicinarmi alle valigie in modo tale da mettermi la prima cosa che trovo e andare a mangiare, il mio stomaco non regge così tanto la fame.
Oggi ho dimenticato già le cose da fare, ma non me ne occupo perché tanto ho il calendario umano anche se sento che sarà una giornata pesante, cazzo.
«Era megghiu chi mi stava a casa..» borbotto.
*Era megghiu chi mi stava a casa: era meglio che mi stavo a casa.
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Programma Principessa
HumorCOPERTINA REALIZZATA DA @xomachixo Emma, è la tipica ragazza fangirl che sa ogni dettaglio o battuta del suo personaggio preferito della serie TV dedicata ai vampiri: The originals. Da lì, nasce ovviamente la voglia pazza di bere sangue e diventare...