Programma Principessa

3. Ma pensu.

TRADUZIONE A FINE
CAPITOLO!

Avevo appena finito di riempire la mia vecchia valigia di Carpisa.
La mia migliore amica mi stava aiutando e nonostante non facesse vedere cosa provava, vedevo nei suoi occhi lucidi tutta la voglia di farmi rimanere lì con lei.

Mi fermo sospirando e le metto una mano sulla spalla.
«Ely, è tutto okay?»

La sua testa rossa scatta verso di me e una lacrima le riga il volto pallido.
«No.» ammette, tirando su con il naso.
«Perchè hai deciso di andare? Mi avevi promesso che ai 18 saremmo andate a New Orleans, non che dovevi prendere una stupida corona, Emma!» sbraita come una forsennata.

Sussulto per il tono brusco e mi allontano di pochi centimetri: «La mia idea non è cambiata se è per questo, sto solo verificando perché sono così "importante" per questa specie di regno. So già dal principio che non sarà adatto a me, prenderò il primo volo e verrò qui a prenderti e andare in Louisiana.» premetto, con la gola che brucia per le troppe lacrime trattenute.

«Giuramelo.» mi dice, asciugandosi le lacrime ormai secche sulle guance.
Il suo braccio, scatta verso la mia direzione.

«Te lo giuro!» annuisco, sorridendo.
Il mio braccio si allunga vero il suo e la mia mano prende il suo avambraccio, mentre la sua fa la stessa identica cosa.

«Sembriano Octavia e Bellamy.» ride.

«Perchè, non è così? Siamo sorelle, lo sai.» sorrido.

***

«Ciao tesoro di mamma.» sussurra contro il mio orecchio la donna che mi ha messo al mondo.
Mi abbraccia così forte che ho paura che qualche costola si sia rotta.
Si dondola da una parte all'altra come Lucia in Mermaid Melody.

Mi stacco velocemente, sentendo la mia spalla bagnata.
«Mamma!» mi lamento, alzando gli occhi al cielo.

«Scusami tanto bambina mia.
Ora va, il tuo futuro è lì, in Russia ormai..»

«Mamma.. ni videmu tra na simana...» mormoro.

«Fa lo stesso, è tanto per me.»

Sto per risponderle ma una voce acuta che mi fa tappare le orecchie, mi interrompe.
«Allora? Il Re e la Regina non aspettano ritardi.» squitta una donna alta.

Avrà più o meno 30 anni, ha la pelle olivastra e un corpo slanciato e magro.
Il suo viso è ricoperto di lentiggini sul naso che mi ricordano vagamente Elisa, i suoi occhi sono di un azzurro cielo e le labbra carnose.
Ma la cosa che mi arriva dritta,dritta in faccia come un pugno in un occhio, sono i suoi vestiti rosa confetto.
Un talleur a pantalone stretto che le fa quasi -sicuramente- trattenere il respiro accompagnato da un paio di tacchi bianchi.

«Ma porca puttana, da dove sei uscita? Dal film Hope? Fai parte di quella squadra di conigliette per salvarlo?» chiedo scioccata piú che mai.

Mi guarda come se avessi tre teste e con una mano sul cuore -credo-.
«E tu saresti la figlia del Re Alexander?» mi chiede con gli occhi fuori dalle orbite?

«A quanto pare, si.» faccio spallucce.

«Bene..», mormora facendo un respiro profondo.
«Hai portato tutto ciò che ti serve?»

Annuisco, tranquilla.
Mia madre ha ricontrollato chissà quante volte la mia valigia.
Ovviamente, ha aggiunto tre pacchi di assorbenti "se mai ti dovesse venire il ciclo sull'aereo".
Due pacchi di lamette perché "non si sa mai incontri qualcuno di decente e hai i peli che ti escono anche dal culo".
E per finire in bellezza, sette paia di completini intimi per "se dovessi fare sesso, trovati preparata".