11. Altri giorni, altri mesi, un anno.

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11. Altri giorni, altri mesi, altri anni.

Okay, posso ammetterlo liberamente: la vita da ricca mi piaceva

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Okay, posso ammetterlo liberamente: la vita da ricca mi piaceva.
Avevo scoperto di avere una spa sotto al nome della regina, nonché compagna di mio padre e un estetista personale.

Appena ho appreso la notizia, sono andata di corsa alla spa per rilassarmi e avere trattamenti speciali e sistemarmi la faccia -non letteralmente- dall'estetista
Mi sono fatta allungare le ciglia, ho fatto le sopracciglia, ceretta e tutte le cose necessarie per strutturarmi -a detta di Kendra, la regina-.

«Questa marca è ottima, fa scomparire l'acne in tre giorni!» mormora sorridente Hyko.

«Dici? Bene, la applicherò stasera allora.» sorrido compiaciuta, prendendo i prodotti.

«Ho fatto un ottimo lavoro.» piagnucola, l'estetista personale.

Annuisco d'accordo. Si, decisamente un buon lavoro visto che, guardandomi allo specchio, sembro un'altra persona.

«Grazie per la disponibilità, davvero. Beh.. io vado.» sorrido grata.

La ragazza asiatica mi fa un occhiolino e finalmente esco dal centro estetico.
Le guardie dietro di me, attaccate al culo, si spostano al mio lato come un muro e camminiamo verso la limousine bianca.

«Non mi abituerò mai!» esclamo entrando dentro la vettura, sorridendo poi a Dorotea.

«Mi creda, nemmeno io principessa.» borbotta la donna, sistemandosi un boccolo dietro l'orecchio.

«Stai proprio bene!» ammicco.

«Grazie.. anche se credo io mi stia approfittando un po' troppo.» sussurra la donna con occhi verso il basso.

«Dorotea, per favore. Non lo saprà nessuno, siamo io e te okay?»

«Okay.. grazie comunque per tutto.» sorride.

«Figurati, ho sempre sognato avere una vita come Blair in Gossip Girl.» alzo le spalle non curante mentre mi sistemo il braccialetto d'oro al polso sinistro.

***

«Tu cosa hai fatto?» sgrana gli occhi mio padre.

«Quello che ha detto la guardia.» sbuffo, toccandomi un riccio distrattamente.

«Sai che qui non è ammissibile una cosa del genere? Sono domestiche e si chiamano così per una ragione!»

«Lo so, ma è anche vero che posso fare ciò che voglio visto che sono la futura regina di questo regno.», sistemo meglio la mia maglia rosa.

«Io non-» e si blocca, esasperato.

Scuote la testa sconvolto mentre con uno sguardo, concede a sua moglie di parlarmi.
Lui, esce dalla stanza.

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