Cap 9: Mi manchi...

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EHYYYY SI SONO TORNATA!! Vi sono mancata?! * Si volta**Grilli che fanno cri e palle di fieno che volano*

Ah no? Ok...

Emma pov's

Sono ancora molto abbattuta. Non riesco a dimenticare ciò che Norman ha fatto quella volta al parco. Non potevo credere che proprio il mio migliore amico mi avesse fatto questo. E io che come un'allocca ho creduto che mi amasse...

X: EMMA! EMMA!

Parli del diavolo....

Io: Cosa vuoi? Perché non vai da Yuko tanto lei è perfetta! Perché sprechi il tuo tempo con me? Ti faccio pena non è così?!

Norman:Ma no Emma che dici...Non potrei mai pensare questo di te! E non mi fai pena! Hai frainteso tutto!

Io: Non credo di star fraintendendo. Dato che c'ero e l'ho visto con i miei occhi no?!? Penso che la vista mi funzioni ancora!

Ok, non lo stavo facendo nemmeno parlare. Ma vederlo mi faceva talmente soffrire...E avevo paura che se gli avessi offerto un'altra possibilità, mi avrebbe usata come la prima volta. Non mi volevo più fidare. Non di lui almeno. Non feci nulla. Girai i tacchi ed entrai a scuola. Avevo questo senso orribile addosso e non riuscivo a togliermelo. Non vicino a lui.

Durante la lezione tentò in continuazione di parlarmi, perfino all'intervallo. Mi stava piano piano portando allo scoppio finale. Ero sul punto di esplodere. Alzai la mano e chiesi titubante:

Io: Prof, posso andare in bagno?

P:Certo che puoi Emma. Va ma non starci troppo.

Io:Grazie.

Tirai un sospiro di sollievo e sorrisi forzatamente.

Appena fui in corridoio presi a correre per raggiungere più in fretta che potevo il bagno. Arrivata entrai in un gabinetto e mi sedetti a gambe incrociate per terra. Non riuscivo a smettere di pensare a lui. Al suo dolce sorriso, uguale da sempre, ai suoi capelli bianchi latte, morbidi e lisci...E soprattutto, a quei grandi occhi azzurri. Perché stavo pensando a lui, dopo che il mio cuore si era spezzato a causa sua?

In preda a questi pensieri, fui presa dalla frustrazione, cominciai a piangere, a urlare anche, battevo i pugni sul pavimento...Ero disperata. Stanca. Distrutta. Inorridita. I miei sentimenti mi avevano raso al suolo. Ero un'ingenua. E ne avevo abbastanza di farmi trattare come una bambina.

Mi asciugai gli occhi, mi alzai e andai in segreteria.

Io:Salve...

S:Oh ciao. Non dovresti essere in classe?

Io:Scusi se la disturbo ma...Non mi sento bene.

S:Cos'hai?

Io:Mi gira la testa e ho dei crampi allo stomaco.

S:Mhm...Va bene. Chiama i tuoi e fatti venire a prendere. Lo dirò io alla prof. Vai tesoro, meglio che vai a casa a riposarti.

Presi il cellulare dalla tasca e chiesi a mamma se poteva venirmi a prendere.

Circa 20 minuti più tardi, corsi in camera mia senza dare il tempo a mia madre di capire cosa avessi.

Noremma~ La Nostra Storia💞💙🧡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora