Due ore dopo, firmavo il contratto che Andrew aveva concluso al posto mio. John mi guardava con un sorriso sghembo e ogni tanto ammiccava; mi chiesi cosa pensasse realmente di me, e soprattutto se mi reputasse all'altezza del progetto. Michael, tra l'altro, aveva insistito perché non mi sottoponessi all'audizione.
"Non ce n'è bisogno, John, fidati di me", aveva detto. L'altro si era limitato ad alzare le mani: "Non ho obiezioni finché si tratta di una bella ragazza", fu il suo commento. Stranamente, ascoltare quella conversazione non mi rassicurò; anzi, continuavo a credere di essermi accappartata il ruolo senza realmente meritarlo.Sentivo il panico salirmi alla bocca dello stomaco mentre Andrew confabulava con i costumisti riguardo i look che avrei adottato durante le riprese; non sarei stata all'altezza di tutta quella situazione, lo sentivo. Del resto, neanche desideravo quel maledetto ruolo... ma non avrei potuto deludere Michael un'altra volta: parlava della mia presenza nel video come se fosse una questione di vita o di morte.
Ero seduta su una poltrona da regista, mentre tutti si affacendavano per stabilire tutti i dettagli riguardo il trucco, gli outfit, l'acconciatura, l'interpretazione. Ognuno diceva la sua, tranne Michael, che mi sorrideva e basta. Io gli rivolgevo delle occhiate imploranti.
<< Stai tranquilla >> mi disse, avvicinandosi << non dovrai né ballare, né cantare. Dovrai solo fare quello che ti riesce più semplice >>.
<< Vale a dire? >> chiesi con la voce rotta dall'ansia.
<< Camminare ed essere bellissima >>. Arrossii.
Impiegammo le tre ore successive per leggere i copioni. Eravamo seduti ad un enorme tavolo; Andrew era al mio fianco, Michael di fronte a me. Inutile dire che la mia ansia da prestazione non fu stemperata quando scoprii che il mio ruolo nel video sarebbe stato quello de "la ragazza di Michael Jackson".
Era tutto assurdo; Michael mi guardava tra le ciglia, sfruttando ogni pausa della lettura per rivolgermi un sorriso. Ogni volta mi girava testa, e il mio stomaco aveva un sussulto: sapevo che sarei impazzita se avesse continuato così.
A lettura conclusa, tirai un sospiro di sollievo scoprendo che non era in realtà stato previsto né un bacio, né un altro tipo di contatto fisico che mi avrebbe infinitamente imbarazzata.
Ci alzammo in piedi, e subito ci fu un gran trambusto di persone che si congedavano e di altre che si trattenevano a parlare o a ridere. Andrew strinse la mano al produttore e al regista, e mi fece segno di avviarci verso l'uscita.
<< Dammi un minuto >> gli dissi, e con gambe tremanti mi avviai verso Michael.
<< Vai via? >> mi chiese quando fui di fronte a lui.
<< Sì. Volevo salutarti >>.
<< È troppo presto per salutarmi >> sussurrò al mio orecchio. Io gli scoccai un bacio sulla guancia.
<< Buona serata >> gli augurai con un sorriso. Feci per raggiungere Andrew, ma lui mi trattenne per il polso.
<< Sarebbe inopportuno se stasera ti invitassi a casa mia? >> chiese, serio. Io gli rivolsi un sorriso a trentadue denti: non riuscivo a credere alle mie orecchie.
<< Al contrario >> risposi, mentre mi attirava a sé << ne sarei onorata >>. Sorrise.
<< Manderò un taxi a prenderti, alle 22. Stavolta non mi scappi, conosco il tuo indirizzo >> indicò la pila di fogli sistemata sul tavolo << è scritto nel contratto >>.
A quelle parole risi di gusto; mio malgrado, dovetti allontanarmi da lui per raggiungere Andrew che mi aspettava sull'uscio. Prima di lasciare la stanza, mi voltai di nuovo a guardarlo; lui mimò con le labbra un "see you tonight", e mi sentii scoppiare di gioia. Lo salutai con un cenno della mano, poi mi avviai definitivamente all'uscita.
Andrew mi scortò al taxi parlando di miliardi di cose diverse, di cui non ascoltai una singola parola: mi sembrava di vivere un sogno e di galleggiare anziché camminare. Per la prima volta, mi sentivo davvero felice; non volevo permettere ai suoi noiosissimi discorsi di interesse di turbare il mio stato d'animo di pura estasi.
Quando raggiungemmo la limo, il mio manager si accorse della mia distrazione, e non esitò a riprendermi:
<< Chrissie, ma che ti prende? Abbiamo un sacco di lavoro da fare, non lo capisci? >>
<< Lasciami dormire, Andrew >> gli dissi, con un sorriso beato sul volto. Mi stiracchiai le braccia, prima di entrare nell'abitacolo caldo e confortevole della limousine. Poi mi raggomitolai sui sedili posteriori e, con la spensieratezza di una bambina, mi addormentai sognando la splendida serata di cui, di lì a poco, sarei stata protagonista.
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Lady in my life
Fanfiction"There'll be no darkness tonight, lady our love will shine lighting the night" dice l'incipit della canzone. Ma la supermodella Chrissie Hart riuscirà davvero a vincere i propri demoni per rischiarare il buio interiore della star più amata del mondo...