<< Sono serissimo, ho capito la situazione e le assicuro che per me sarebbe soltanto un onore potermene occupare. >>
<< Ma non c'è una situazione da capire, per me è un dovere morale... >>
<< Lo so, ma le ho detto che per me, invece, sarebbe solo un piacere, unicamente ed esclusivamente un piacere >>.
Due voci maschili che disturbavano il mio sonno iniziarano a farsi sempre più grosse nella stanza.
<< Inoltre >> continuò la voce più delicata << casa mia è perfettamente attrezzata per qualsiasi tipo di evenienza: ho un medico personale che potrebbe visitarla o assisterla ventiquattr'ore su ventiquattro, semplicemente su mia richiesta. Sinceramente dubito che la sua abitazione possa essere altrettanto adatta alla circostanza e, anzi, sono un po' preoccupato... soprattutto se mi dice che sua moglie si è... >>
<< E va bene, va bene! >> urlò l'altra voce, svegliandomi << Bisogna solo sentire cosa ha da dire Chrissie in merito. Oh, eccola qui, si è svegliata... Ciao, raggio di sole! >>
Strizzai gli occhi più di una volta, infastidita dalle luce e dalla confusione. Sbadigliai, mi coprii la bocca con la mano priva di aghi e poi mi strofinai le palpebre col dorso.La voce delicata ridacchiò amabilmente.
<< Dormito bene? >> la sentii chiedere; istintivamente annuii, poi i miei occhi si posarono sul mio interlocutore.
Oh, Santo Cielo.
Era Michael.
Con Andrew.
Nella stessa stanza.
Assieme a me.
E io ero in pigiama.
Senza trucco.
Dio.
Arrossii violentemente e affondai la testa nel cuscino, sperando che quel gesto bastasse a nascondere la mia bruttezza.
Mugugnai qualcosa che suonò come un "lasciatemi sola", ma fui ignorata completamente.<< Chrissie, so che hai bisogno di dormire >> esordì Andrew con fare premuroso. Avrei voluto ucciderlo. Ero così... arrabbiata. Era solo colpa sua se adesso mi trovavo in questa situazione di totale imbarazzo. Cosa diavolo gli era saltanto in mente? Perché far entrare Michael Jackson e lasciare che mi vedesse nelle mie condizioni peggiori? <<... Ma credo che Michael debba... parlarti... di una cosa >> continuò << Ti dispiacerebbe farti vedere in faccia? >> domandò quasi ironicamente.
Dio solo sa quanto avrei voluto picchiarlo a sangue.
<< Sì! >> urlai contro il cuscino che avevo schiacciato sul volto.
<< Forse adesso non è il momento >> sussurrò Michael in tono preoccupato. << Magari desidera dormire ancora un po' >> spinsi maggiormente il mio viso contro il cuscino. << Tornerò dopo >> aggiunse, con un sospiro. Sentii una porta chiudersi pochi secondi dopo, per cui dedussi che dovesse essere ormai andato via. Sbirciai per accertarmene, e finalmente sgusciai fuori dal mio nascondiglio.La prima cosa che mi saltò in mente di fare fu rivolgere uno sguardo carico di rabbia ad Andrew.
<< Che ho fatto? >> chiese lui, assumendo un'aria interrogativa. Non gli risposi e continuai a guardarlo disgustata.
<< Chrissie, ti prego... >> roteò gli occhi al cielo in segno di disperazione << Cosa ho sbagliato stavolta? Sto facendo tutto il possibile per rimediare... ti rendi conto di quanto mi senta in colpa per tutto questo? >> si portò una mano alla fronte e indicò il mio letto d'ospedale. Aveva gli occhi lucidi.
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Lady in my life
Fiksi Penggemar"There'll be no darkness tonight, lady our love will shine lighting the night" dice l'incipit della canzone. Ma la supermodella Chrissie Hart riuscirà davvero a vincere i propri demoni per rischiarare il buio interiore della star più amata del mondo...