Romione (pt.3)

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<< Siete vivi! Oh, grazie a Godrick! >> strillò una donna bassa dai capelli rossi, cercando di cacciare le lacrime che volevano tenacemente uscire dai suoi occhi, davanti l'uscio della Tana.
<< Mamma! >> piagnucolò una ragazzina, mollando la mano del padre e calpestando a grandi passi il manto semi accudito del cortile per andare ad abbracciarla.
Ron deglutì amaramente, non era esperto nel trattenere le sue emozioni di fronte a una scena così toccante... Non dopo quello che era accaduto un'ora prima, alla Coppa del Mondo di Quidditch.
Alla sua sinistra Harry sospirò; alla sua destra Hermione indirizzò lo sguardo sulla luna calante nella volta gremita di minuscoli ma ben visibili puntini bianchi.
Non si preoccupavano del freddo, si erano scaldati più che abbastanza. Quello che Ron sentiva era terrore, però desiderava ardentemente sostituirlo con qualcosa di meno spiacevole... come la consapevolezza di essere ritornati a casa.
<< Ho avuta molta paura >> riprese tremolante la madre, passando le dita paffutelle tra una ciocca rossa della figlia, che aveva le guance umide. << Ho letto sulla Gazzetta del Profeta che il gruppetto di Mangiamorte si è compiaciuto di spaventare e ridicolizzare quei quattro Babbani, i Roberts... >>
Ron, rabbrividendo al pensiero, sapeva che Voldemort non agiva da solo. I Mangiamorte, all'apparenza figure avvolte da un mantello nero e una maschera di ossa per il viso, erano i suoi sostenitori. Tuttavia l'essere nascosti o addirittura aver cambiato vita dopo che il Signore Oscuro aveva perso la sua forza, portava a dei dubbi.
Il padre, risolta la questione, sosteneva che fossero ubriachi, anche perché dovevano essere stati proprio degli stupidi se credevano di avere il piede libero in un accampamento sorvegliato dagli Auror (questi erano simili ai poliziotti degli umani).
<< Credevo non ce l'avreste fatta >>
Ginny sprofondò il capo sulla spalla della madre, come se non volesse più allontanarsi.
<< Il Ministero non ha perso tempo a divulgare l'avvenimento >> fece scoraggiato il marito avviandosi da lei; gli altri, dal muso lungo, appresso.
<< Oh Arthur! >> disse la moglie, passando il braccio libero sul suo collo.
<< Stai tranquilla mamma, a parte questi piccoli graffi che ho sui polsi a causa della lotta che io, Bill e Percy abbiamo portato a nostro favore... >> rasserenò Charlie alzando le mani in alto per farglieli vedere. << Stiamo tutti bene! >>
Loro imitarono subito l'assentire dell'ultimo nominato.
<< Ragazzi miei! Sono così contenta di vedervi! >> esultò lei, spostando il marito e gettando lesta le braccia attorno al collo del più corpulento dei Weasley.
Ron si ritrovò presto a fare i conti con un fazzoletto inzuppato di saliva, con il quale ella provava a pulirgli una macchia di fango che aveva sullo zigomo.
Comodo non era stato il viaggio di ritorno, i controllori dovettero organizzare delle Passaporte immediate poiché la situazione era urgente. Su di lui non era atterrata solo Hermione, ma anche i gemelli.
Essi rimasero in disparte, osservando in silenzio e ascoltando le frasi colme di preoccupazione che la madre rivolgeva a ogni componente.
Finché, quando Harry le assicurò per la tredicesima volta che era in perfetta salute, toccò inevitabilmente a loro.
In principio vi fu un semplice sguardo, che i gemelli puntarono entrambi in direzioni opposte pur di evitarlo. La tensione era talmente pressante che a Ron si seccò la gola, mentre si tirava stancamente lo zaino mal richiuso sulla schiena.
Era ancora in pigiama.
<< Fred, George! >> urlò, ma non sembrava una minaccia o un rimprovero... al contrario. << Non ho fatto che pensare a voi. E se, morendo, l'ultima cosa che vi avessi detto fu che non avevate sufficienti G.U.F.O? >>
Sbigottiti da tale confessione, si lasciarono abbracciare.
<< Ahi! >> gridò Fred, sotto la calda e salda presa.
<< Mamma, ci stai strozzando! >> inveì George provando a scostarsi dalla testa del fratello, tanto erano vicini da rischiare una capocciata.
Impossibile rimanere seri; anche se il suo umore turbato si era promesso di non considerare il termine "gioia" per quella volta, a Ron scaturì una fragorosa risata.
Altre si unirono alla sua sopraffando Molly che, incredula, cedette pure lei.

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