La mattinata a scuola passa velocemente, più di quello che avrei immaginato e voluto, soprattutto.
Mi ritrovo per l'ennesima volta in compagnia del ragazzo misterioso che, come d'accordo, mi accompagna per comprare i materiali che mi serviranno per rimodernare la sua parete.
Così ci troviamo davanti al P&J, piccolo negozio che vende rifornimenti di qualsivoglia tipo di pittura.
Il proprietario, Christian, è un giovane ventiseienne che ha ereditato da poco il negozio dal padre e data la differenza d'età mi tratta sempre come se fossi un vero e proprio ragazzino appena venuto al mondo.
Nonostante ciò, questo rimane in assoluto il miglior negozio di rifornimenti artistici della città.
Appena varcata la soglia, suona il campanello posto in alto all'estremità della porta e Christian si gira, riconoscendomi.
Per un momento il suo caldo sorriso si spegne, probabilmente perché dietro di me c'è uno stangone che emana vibrazioni di morte ma è qualcosa che dura solo per pochi secondi.
"Julian, che piacere vederti! Era da un po' che non mi venivi a trovare e pensavo persino avessi cambiato rifinitore, sarebbe stato un peccato lo sai."
Annuisco vigorosamente, non c'è nulla migliore di questo posto paradisiaco.
"Dimmi tutto, cosa ti serve oggi? I soliti acquarelli o matite carboncino?"
Faccio per prendere il taccuino su cui scrivere l'occorrente ma una voce alle mie spalle mi precede
"Siamo qui per prendere delle cose per pitturare un muro, ci serve della MaxMeyer, Wanders24, Chalk Paint, GDL e della tempera."
Questo maledetto stronzo sa di cosa sta parlando, non era così sprovveduto l'ultima volta.
Persino Christian mi guarda un po' confuso dalla situazione e guardando verso di me, risponde
"Certo, lo prendo subito...è un tuo nuovo amico Julien?"
Dopo qualche minuto dove il mio cervello mi trasforma letteralmente in una ameba vivente annuisco incerto, sotto lo sguardo inquisitore che sento alle mie spalle.
"Okay, questo è tutto ciò che avete chiesto. Passa assieme al tuo amico quando vuoi Julien, mi raccomando!"
È così che lascio il negozio, ancora incredulo di ciò che è effettivamente accaduto.
Appena fuori dal negozio, mi affretto a chiedere spiegazioni e sul taccuino scrivo "non sembravi così un esperto l'ultima volta che ne abbiamo parlato"
"Mi sono semplicemente informato, problemi?"
Certo che no, carissimo Everghit simpatico come sempre.
"Andiamo direttamente nell'appartamento, giusto?"
Scuoto leggermente la testa, prima bisognerebbe fare una bozza almeno, così scrivo sul taccuino
"Prima la bozza, poi il colore. Ho bisogno di concertazione per disegnare."
"La fai nel mio appartamento la bozza, no? Devo solo accordare alcuni strumenti, non farò tanto rumore."
A questo punto acconsento alla richiesta; un posto vale l'altro alla fine, ciò che mi preoccupa non è tanto il luogo bensì la compagnia, ma questo non lo scrivo.
Arriviamo in poco tempo davanti a quella porta rossa, stavolta senza salutare Min Yun e Castiel subito mi indica una piccola superficie su cui appoggiare tutto l'occorrente.
Dopo mezz'ora sono ancora avvolto nei miei pensieri, nemmeno una piccola sfumatura sul foglio bianco dinnanzi a me. Sento lo sguardo di Everghit puntato sulla mia schiena da quanto siamo arrivati, probabilmente è questo che blocca la mia vena artistica.
Sono fottutamente nervoso e Castiel se ne rende conto perché subito mi prende in giro
"Inizio a pensare che non sia il luogo a renderti nervoso, bensì io. È così, vero?"
Merda.
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Glass doll
ChickLit"Io ero vetro, trasparente e fragile ma doppio. Convinto ero io, che qualcuno avrei trovato, vetro come me. Poi arrivasti tu, che più piombo eri, serrato ed arrogante con naturalezza, mi accarezzasti ed io subito, in pezzi." -Produco Veleno, Silv...