Capitolo 33| Epilogo (Amore Eterno)

40 4 3
                                    

KIPPEUM'S POV

In questo lago, ogni giorno d'estate il sole sorge splendente, riflettendosi su quest'acqua limpida e cristallina. Durante le prime ore del giorno, l'aria è fresca e il cinguettio degli uccelli è una sveglia rilassante per le proprie orecchie.

La casa in montagna è circondata dal verde, da alberi che, con i propri rami, si elevano verso l'alto, facendo poggiare con delicatezza gli uccellini.
Ogni movimento brusco che odono, scappano via, rimanendomi in compagnia con la solitudine.

Da quando lei non c'è più, nemmeno il cielo sembra così azzurro. Pare che le giornate si siano spente con la sua morte.

Uscito di casa, i miei occhi assorbono la luce emanata dal sole.
L'Italia è davvero magnifica. Questo posto è una tavolozza di colori: verde vivace degli alberi, azzurro limpido del lago, giallo luminoso del sole, rosa pesca dei fiori.
Questo è il paesaggio che mi si apre ogni volta che esco dalla casetta.
Un miscuglio di colori che, unito a quello dei suoni, si genera una melodia rilassante per il corpo e per la mente.

Cerco di fare un passo per immergere una mano nel lago per testare la sua freddezza ma una voce infantile mi richiama.

"Zio Kippeum! Zio Kippeum!"

Mi giro e, alla vista di quel piccolo bambino paffuto che corre, rido divertito.

Josh lo segue, correndogli dietro per paura che possa inciampare da un momento all'altro.

"Zio, voglio regalarti questo" mi porge una piccola margherita appassita.

Sorrido ma cerco di trattenermi, dopodiché ritorno subito serio perché Josh lo ammonisce.

"Desiderio, quante volte ti ho detto che i fiori non si strappano dalla loro casa?"

"Desiderio, tuo padre ha ragione" gli stringo una spalla.

"Ma... Papà, io-"

Josh agita la testa e lo sgrida ancora una volta.

"Dai! Questa volta ti perdono ma devi imparare che non si commettono atti del genere. Come ti sentiresti se ti strappassero dalle braccia di tua madre e di tuo padre?" gli domando con atteggiamento autoritario ma non troppo brusco.

"Male, molto male" il bambino abbassa il capo, pensieroso "Ora capisco come si sentono i fiori. Non lo farò più, lo prometto!"

Sorrido e allargo le braccia per salutarlo. Lui si catapulta dentro e mi stringe forte.

Dopodiché mi alzo e saluto anche Josh e Jade, sua moglie. Una donna molto attraente e snella. Sembra molto più giovane della sua età.
Senza dubbio, sono fatti l'uno per l'altro.

"Vienici a trovare qualche altra volta" afferma Jade, prendendo il bambino in braccio.

"Ovviamente" rispondo, sorridendo.

Josh mi aiuta a caricare i bagagli nella sua macchina e mi accompagna all'aeroporto.

Durante il tragitto, lascio scorrere alla radio molte canzoni italiane. Non capisco nulla ma hanno un ritmo incalzante ed orecchiabile.

🏐❤️Un amore Pallavolesco❤️🏐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora