Capitolo 8 (Non Sei Mia)

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Busan, 22 Ottobre 2020, h 17:30

Caro diario, so che ti scrivo tutti i giorni eppure oggi ho più necessità nel parlarti.

Nell'ultimo periodo sono molto afflitta, mi sento ogni giorno sempre più debole. Non so darmi una spiegazione a tutte queste numerose fitte improvvise che, tutto d'un tratto, non ti fanno capire nulla della realtà circostante. Ti immobilizzano per qualche secondo, perdendo la cognizione del tempo e del luogo in cui ti trovi. 

Non le ho mai avute prima, ma solo recentemente. Forse sarà per il troppo stress e per il troppo sforzo. Fatto sta che non ero comunque abituata ad allenarmi tutti i giorni. 

E invece, grazie a Kippeum, sono tornata in campo, più forte di prima... O forse.

~Mirea

MIREA'S POV

Adagio il mio diario nel cassetto, seppellendolo con cura tra la mia biancheria intima, in modo che nessuno possa mettere le mani. Quando finisco di ricontrollare se nel mio borsone c'è il necessario per la partita, scendo nel salone e, prima di aprire la porta e recarmi nel Parco Yongdusan, passo da Josh per salutarlo. 

"Fai la brava"

Mi blocco di scatto e porto le braccia al petto, aggrottando la fronte con sguardo pensieroso.

"Adesso cosa ti passa per quella testolina malefica?" chiedo, avvicinandomi di più a lui.

Josh, indaffarato a provvedere per la cena di stasera, batte le mani per poi pulirle addosso al suo camice. Posa i suoi occhi azzurri maligni nei miei verdi curiosi, attendendo una sua risposta. 

"Da quello che è successo ieri, non mi fido proprio di quel ragazzo. E pensare che all'inizio mi sembrava simpatico"

"Josh" sbuffo, enunciando il suo nome.

Il ragazzo biondo scrolla le spalle come se fosse una cosa normale il mutamento delle emozioni nei suoi confronti. 

"Kippeum è un ragazzo dolcissimo e simpatico a differenza tua che ti crei strane idee. Mente perversa!"

Josh adagia sul tavolo quello che aveva tra le mani e assume un'espressione quasi ferita.

"Io, mente perversa! Quel ragazzo è così!"

"Se non ha fatto nulla! Hai delle prove che mi stesse importunando?"

Si blocca all'istante e vaga con gli occhi per la stanza come se la risposta si trovasse tra le mura.

"No, ok! Ma se lo trovo di nuovo così vicino a te, io" prende il coltello dal tavolo e lo punta verso una figura inesistente affianco a me "Sopprimerò la sua vita. Detto gentilmente" socchiude gli occhi ed emette un sospiro di sfida e di orgoglio.

"D'accordo. Puoi fare l'attore, Josh. Invece del ballerino" 

Gli volto le spalle mentre lui mi richiama insistentemente. Chiudo la porta di casa mia e finalmente la brezza pomeridiana giunge da me, rinfrescandomi un po'. Fisso i miei piedi che si alternano ad ogni passo, anche perché un po' pensierosa su tutto: sulla mia vita, su quelle strane bollette, sul messaggio insolito di Kippeum, sulle numerose fitte alla testa.
Nel frattempo che rifletto, non distolgo lo sguardo dai miei piedi e, di conseguenza, mi scontro con qualcuno.

"Oh mi dispia-" mi ammutolisco quando riconosco il volto familiare.

Le due mezzelune mi osservano benevolmente mentre le fossette si fanno spazio sul suo volto a causa di un sorriso. 

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