MIREA'S POV
Riprendiamo la via del ritorno con mio fratello che ci fa la ramanzina per il nostro atteggiamento infantile ed illogico, anzi con l'atteggiamento infantile ed illogico di Kippeum.
"Siete dei mentecatti! E tu!" gli punta un dito contro, minacciosamente "Sei il primo tra i mentecatti di tutto il mondo!"
Kippeum prende traballante le chiavi di casa con la voce inquietante di Josh che risuona nelle nostre orecchie.
Mi sento abbastanza in colpa perché è stata mia l'idea di farci il bagno a mare con un clima così freddo, tuttavia dal suo volto pare che gli stia sbraitando contro per qualcos'altro.
Josh si avvicina al suo orecchio e gli bisbiglia qualcosa, cautamente. Purtroppo, non riesco a capirlo ma noto che le guance di Kippeum arrossiscono.D'un tratto, Josh si volta verso me e sbuffa, indicandomi.
"E tu! Ti sembrava il caso di fare un bagno con questo tempo? E poi, sei stata appena dimessa dall'ospedale!"
Nel tentativo in cui provo ad aprir bocca per parlare, Kippeum si intromette, difendendomi.
"Sono stato io ad insistere. È colpa mia" afferma, assumendosi tutte le responsabilità. Responsabilità che, d'altronde, non sono sue.
"Certo che è stata una tua idea!" si gira Josh, verso il suo lato, rapidamente "Mia sorella non è così stupida come te!"
Chino lo sguardo sui miei piedi con le guance rosse di colpevolezza.
In questo momento, mi sento io la stupida non Kippeum.
Quando Josh finisce con la sua rampogna, entriamo in casa e per prima cosa accendiamo i riscaldamenti. Mentre Josh segue Kippeum in cucina, io mi reco in bagno per asciugarmi accuratamente.Parallelamente a quest'azione, la mia mente vaga ripercorrendo, daccapo, i ricordi che ho condiviso con Kippeum.
Probabilmente, è da molto che sto nutrendo un sentimento ferreo nei suoi confronti, un sentimento profondo, un sentimento che va oltre ad una semplice amicizia, un sentimento intenso, un sentimento chiamato… Amore?Sì, amore.
La sua immagine, il suo essere così dolce ed educato, il suo essere così fifone, il suo essere così gentile, il suo essere così garbato nei miei confronti, ha saputo penetrarmi l'anima e un'altra zona, in particolare: il mio cuore.
Mi accovaccio sul pavimento, ripercorrendo i nostri momenti come il panorama che scorre rapido al finestrino, o come una cascata che sgorga repentinamente. Parto da quelli spinosi a quelli passionali, da quelli di una semplice amicizia a quelli in cui stavamo iniziando a coltivare dei sentimenti vividi.
Infondo, per un breve periodo, ci siamo mentiti entrambi. Non siamo stati leali ai nostri cuori. Fandonie su fandonie, menzogne su menzogne… E questo per non rovinare una stupida amicizia che manco esisteva, perché siamo innamorati, ormai.
Oggi sono consapevole di ciò che provo, anzi, lo ero pure prima ma, disgraziatamente, sono rinchiusa in gabbia, sono ancorata in un vicolo cieco.Ogni volta che mi parla, la sua voce mielata è così cullante, in primo luogo in quegli attimi in cui non ho voglia di esternare le mie sensazioni o quando la mia stessa ombra sembrava un mostro. E ancora oggi è così. Forse sto esagerando eppure, in quest'ultimo periodo, mi sento così fiacca e priva di forze. Sto perdendo il controllo del mio corpo e ciò mi fa rincrescere tuttavia, quando gioco a pallavolo o quando sono con lui, la mia mente distacca, per anche un minimo istante da quel pensiero lugubre in cui la morte, pian piano, si mostra sempre di più a breve distanza da me.
Ma il non poter stare con lui è quello che mi fa più soffrire.
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🏐❤️Un amore Pallavolesco❤️🏐
Ficción GeneralMirea Tea è una semplice adolescente che nasconde un passato turbolento alle sue spalle: morte del padre, pessima condizione economica, abbandono della pallavolo e allontanamento dai suoi amici. Essendo stata lasciata sola da tutti, decide di rifug...