La festa

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Un mese. Un mese è già passato e sono felice. Non credevo all'amore finché non è arrivato lui. Non credevo di avere la speranza per essere felice finché non è arrivato lui che ha illuminato il mio mondo entrandoci e prendendo una parte del mio cuore. Perché è proprio così. Sul mio cuore ci è inciso il suo nome e non se ne andrà perché lui è l'unico in grado di rendermi felice anche solo sorridendo. Lo amo. Sapete quell'amore che ti fa sentire le farfalle nello stomaco, che ti fa sciogliere appena vedi un suo messaggio, oppure quello che ti fa andare a dormire con lui come ultimo pensiero e lui come primo pensiero quando ti svegli.
È domenica finalmente, a scuola ci riempiono di compiti e tra una settimana esatta c'è il mio compleanno anche se non gli do tanta importanza. Compierò diciassette anni. Un altro compleanno senza di lui. Continuo a guardare il film stringendo il cuscino sul divano. I genitori di Leon sono andati dalla madre di Pablo e a noi hanno lasciato dormire e sappiate che Leon ne sta approfittando dato che sono le undici e mezza. Guardo il mio film preferito: "The Bodyguard". Amo Whitney Houston sia come cantante che attrice, le sue canzoni sono le colonne sonore della mia vita. Quando sono triste la ascolto, quando sono felice la ascolto e anche quando non so cosa fare lo ascolto. Beh, è strano come una stessa canzoni cambi dall'umore con cui la ascolti, ti sembra diversa e invece è sempre la stessa. Guardo la scena in cui canta davanti al pubblico in tutta la sua bellezza mentre Kevin Konstner la guarda con occhi sognanti. Il suo sguardo, solo da quello si riesce a capire quanto la ami. Chissà se io guardo così Leon o il contrario.
"Mmh, Buongiorno" sento la voce assonnata di Leon dietro così mi giro verso di lui guardandolo mentre beve la tazza di caffè che gli avevo preparato. "Buongiorno dormiglione" dico appoggiando sul palmo della mano il mio viso. "Perché sei vestito?" chiedo sorpresa guardando la camicia azzurra abbinata ai jeans. Mi mordo il labbro guardando quanto sia bello il mio dio greco dagli occhi verdi e lui mi rivolge un sorrisetto malizioso. "Perché preferiresti vedermi senza i vestiti?" continua con quell'espressione e si siede sul divano mettendo le mie gambe nude sulle sue e inizia ad accarezzarle delicatamente prima dalla caviglia poi al ginocchio fino alla coscia ed io inizio a fremere. Non mi sono mai sentita così ma é normale che mi sia venuto caldo? Accendete l'aria o ditegli di smetterla altrimenti impazzisco. "N-non mi hai risposto" dico balbettando usando un suono della voce a me sconosciuto. Lo stronzo continua a torturarmi. "L-Leon" rabbrividisco sotto le sue attenzioni. Si avvicina al mio viso accostando al mio orecchio e mi sussurra: "Neanche tu mi hai risposto" usa quella sua voce roca che fa accendere qualcuno ai piani bassi che si era addormentata da un po'. Inizia a stendersi su di me continuando ad accarezzarmi la coscia e lasciando dei baci sul collo. Amo i suoi baci in quel punto dio mio.
"Comunque mi sono vestito perché pensavo dovessi andare a scuola" scoppio a ridere con ancora lui sopra di me. "Io ti ho risposto, ma ora tocca te" dice guardando con un sorrisetto che ti fa pensare se saltargli addosso o no. L'ho pensato veramente? Io, Violetta Castillo ho pensato di saltare addosso a Leon. Aiuto l'amore mi fa proprio male.
Sbuffo e rispondo: "Eh va bene sì mi piace vederti girare per casa senza maglia" gioco col primo bottone mentre non stacco il contatto visivo tra i nostri occhi. Meno un ostacolo per vedere il suo petto. Si avvicina al mio orecchio e mi morde il lobo e dalla mia bocca esce un suono gemito che cerco di trattenere il più possibile. Continua a baciarmi e mordermi il collo. "Toglila allora dato che ti da tanto fastidio" mi sussurra e così inizio a togliere i bottoni uno a uno. Appoggio le mani sulle sue spalle e faccio scivolare la camicia. "Sei bellissima" mi sussurra per poi continuare "E sei tutta mia e amo pensare che sia così " sorrido come una stupida alla sua frase e mi avvicino alle sue labbra facendo unire finalmente le nostre labbra che mordo leggermente facendolo ridere, infila le mani sotto la maglia accarezzandomi il ventre e i fianchi con quella delicatezza che sempre gli appartiene. Continuiamo a baciarci con sempre più passione finché non sento il mio telefono squillare, lui sbuffa e mi dice: "Non rispondere" continuando a baciarmi. "Ė Francesca-mi da un bacio- devo- un altro- rispondere " si alza da me sbuffando sedendosi sul divano e guardando la televisione con faccia scocciata anche se ė bello anche in questo momento.

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