Scimmietta

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Una settimana. È già passata una settimana e Leon prova spesso a riprendere il discorso del fatto che io con lui dormo e da sola no.
Ed è assolutamente vero perché dormo tre ore a notte e ho delle occhiaie spaventose.
E pensare che è tre anni che va avanti.
Le sedute con Pablo vanno bene e sua moglie è fantastica. Oggi vuole insegnarmi a fare la torta al cioccolato. Così scendo e la trovo in cucina con il suo grembiule rosa a fiori, mi dice di avvicinarmi e mi mette il grembiule con fiori gialli.
"Pronta per la prima lezione ?" Mi dice eccitata. "Certo".
In quel momento entra Leon appena sveglio con un ciuffo tutto scompigliato ed è adorabile. "Buongiorno" dice sbadigliando -beato lui che dorme io ho messo tre chili di correttore per occhiaie- entra in cucina e si siede appoggiando la testa al palmo della mano.
"Che fate?" Chiede all'improvviso mentre sua madre mi elenca gli ingredienti. "Sto insegnando a Vilu a fare la torta al cioccolato che vi piace tanto" , "utile" commenta lui. "Hai dormito vilu?" Mi chiede lui e io rispondo "certo" non guardandolo negli occhi.
Sua madre va un attimo in salotto e lo sento avvicinare da dietro . Il suo fiato caldo si infrange sul mio collo e sospiro solo a sentirlo. "Credi che non sappia quando ti metti tre quintali di fondotinta?" mi dice sperando di riprendere quel discorso.
"Non sono affari che ti riguardano" dico secca anche se il mio cuore mostra tutt'altro che indifferenza alla sua vicinanza. "Perché non ammetti che con me dormi? Cosa ti costa?" Mi dice esasperato, toccandosi con la mano i capelli. "Leon PERFAVORE non qui" gli dico.
"Vieni con me in un posto oggi pomeriggio?" Mi dice tutto d'un tratto. Muoio dalla voglia di passare una giornata con lui ma non lo do a vedere e gli rispondo "si ci vengo ma ora lasciami preparare" , "perfetto" mi dice con un sorriso e scompare.

La mattina con sua madre è stata fantastica perché è una donna dolce e paziente e anche una grande insegnante.
Tutti hanno assaggiato la torta e hanno detto che era buonissima quindi sono orgogliosa di me. Ora mi devo preparare per il mio pomeriggio con Leon.
Guardo il mio armadio e cerco qualcosa di carino da mettermi. Opto per un paio di skinny jeams, una maglia a manica blu semplice con un giuboto jeans chiaro sopraata e il mio braccialetto con l'ancora, uno degli oggetti a cui tengodi piu.Scendo le scale, ma nel mentre incontro Leon
che si ferma e mi guarda dalla testa ai piedi.
"Che c'è ?" chiedo notando che non mi dice nulla, lui mi guarda negli occhi e risponde "Sei bellissima" -un sorriso spunta sul mio viso anche se cerco di evitarlo- solo una persona mi faceva i complimenti, ma sentirli da lui mi fa sentire speciale.
Lui porta un paio di jeans chiari, una maglia bianca che mette in mostra il suo bel fisico abbinata a una giacca rossa che ha tirato su le maniche fino al gomito. Sta benissimo e gli donano proprio, capisco perché tutte gli sbavano dietro. "Anche tu stai molto bene " rispondo tutta rossa in viso. Vedo che ha una chitarra in mano allora gli chiedo "perché hai una chitarra?","devo farti ascoltare una cosa" risponde scendendo le scale. "Sai suonare?"," tu non rispondi alle mie domande ed io non rispondo alle tue" dice divertito e io gli faccio la linguaccia superandolo. "Con cosa ci andiamo?","in moto?" Mi chiede speranzoso e allora cerco di farmi coraggio rispondendo "Si,va bene" .
Mi passa il casco e me lo allaccia. Mi dice di salire e vado con tutto il coraggio che ho, poi mi appoggio alla sua schiena e stringo le mie braccia intorno alla sua vita. "Prometto che farò attenzione","lo so, mi fido di te" rispondo appoggiando il capo sulla sua schiena.
Lui parte e sento il vento scompigliarmi i capelli e mai in tutta la mia via mi sono sentita così libera. Dopo mezz'ora di viaggio si ferma e noto che c'è una spiaggia. "Mi hai portato in spiaggia?" dico con un sorrisone enorme saltandogli al collo.
"Hey scimmietta,credo di averti portata nel posto giusto eh?", "io adoro il mare" rispondo. Mi stacco e mi prende per mano portandomi vicino a uno scoglio dove mi fa sedere a fianco a lui.
Prende la chitarra e se la posa sulle gambe suonando qualche accordo. È talmente concentrato, prendo la mia borsa e tiro fuori la mia Canon, la mia cara macchina fotografica che mostra come vedo il mondo con i miei occhi. Lui non si accorge nemmeno che gli faccio le foto anche perché è concentrato, molto concentrato.
"Sei bravo" dico riposando fotocamera nella borsa. "Non è tanto difficile", appoggia le braccia sulla chitarra e lega i miei occhi con i suoi. "Perché mi hai portata qui?" chiedo curiosa. "Facciamo un patto, tutto oggi ti dimenticherai di ogni cosa: scuola, problemi li rimandiamo a domani. Oggi passi la giornata come una adolescente spensierata insieme a me" , "perché ? " gli chiedo , non sapendo proprio cosa dire. Non so cosa voglia dire essere un adolescente spensierata, ho smesso di esserlo tanto tempo fa. "Perché voglio renderti felice" mi dice sorridendo.
Il mio cuore perde: uno, due, tre battiti. Mi spunta un sorriso sincero e vero e lo abbraccio, saltandogli addosso e facendolo scoppiare a ridere mentre mi ritrovo sopra di lui. "Grazie Leon", gli lascio un bacio sulla guancia e continuo a sorridere come un ebete.
"CI STO" dico alzandomi in piedi con lui vicino a me.
"Certo che devo stare attento ai tuoi attacchi di felicità eh" . Mi fa scoppiare a ridere di gusto mentre iniziamo a camminare per la spiaggia. "Sai non mi sento così da anni" , " così come?" Mi chiede lui prendendomi la mano e accarezzando leggermente le nocche con la bocca. Rimango estasiata dal suo gesto e continuo a fissarlo prima di riprendermi e rispondere:"Felice, ma veramente . A nessuno importa da anni che io sia felice e tu d'un tratto arrivi e mi fai sentire così, è strano ma piacevole " vedo spuntare sulle sue labbra un sorriso a trentadue denti e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Tu meriti qualcuno che ti faccia felice " e li credo che il mio cuore non possa reggere tutto questo.

Continuiamo la nostra camminata ...

Ci fermiamo in un bar e ci ordiamo una cioccolata calda con panna.
"Allora dimmi qualcosa in più di te?" Mi chiede mentre bevo il primo sorso. Riscaldo le mie mani con la tazza e rispondo:
" mi piace disegnare, fare fotografie e leggere" . "E io che credevo che fossi una noiosona" mi prende in giro, "io credevo che tu fossi presuntuoso e arrogante ma a quanto pare l'apparenza inganna" dico alzando le spalle per poi continuare a bere."Molti dicono questo di me e credo che sia vero Hai
visto come ho trattate te e i miei genitori appena ci siamo incontrati?" Mi dice con una nota di amarezza in ciò che dice. Avvicino la mia mani alla sua guancia e gli lascio una carezza. "Tu non sei quello Leon, sei questo, quello che ho davanti ai miei occhi ora", mi guarda e "chi te lo dice che non sia solo una sceneggiata questa?" . "So cosa voglia dire non sentirsi mai abbastanza a volte ma questo non deve farti essere o farti comportare come tu non faresti mai " "Leon, grazie a te sono salita su una moto, per te non è nulla ma per me è molto, sono tre anni che ho finito di vivere ed ora ho aperto gli occhi e ho capito che la mia vita continua e che anche se sarò felice i miei ricordi rimarranno lì, anche se a volte fanno male". "Sei pronta ad andare avanti?" Mi chiede e io so cosa rispondere. "No, non sono pronta perché sono ancora dell'idea che anche se vorrei essere felice, non posso, non me lo merito" . "Perché pensi questo?" Mi chiede stringendomi la mano. "Avevi detto che non ne avremmo parlato" dico cercando di fargli capire che non posso dire nulla. "Hai ragione, mi dispiace" "Non preoccuparti" gli dico.

Usciamo dal bar e ci dirigiamo verso uno grande struttura. Bowling. mi porta a giocare a Bowling. posso mettermi a saltare come una bambina?
Etriamo,paghiamo e chiediamo i nostri numeri di scarpe e in tutto questo lasso di tempo continuo a sorridere come un ebete.
Iniaziamo la partita e lui naturalmente vince senza perdere occasione per sfottermi. Metto su il broncio mentre usciamo, lui mi fa il solletico per farsi perdonare o per farmi ridere, ma io continuo ad ignorarlo cosi dice: " Dai scimmietta, stavo scherzando, mi perdoni?" e poi fa una di quelle facce che sono peggio dei cuccioli e allora mi addolcisco e gli sorrido. "Solo per questa volta, sia chairo" gli punto il dito contro e come risposta mi mette un bracco sulle spalle e ride "Tanto lo so che il mio faccino e irresistibile", "Ma sentile, mi sbagliavo sai, tu sei il re presuntuoso". "Ma a chi la dai a bere, scimmietta lo so che mi adori" "smettila di chiamarmi cosi" incrocio le braccia sotto al seno e lo zittisco. "Io invece ti chiamo cosi che ti piaccia o no" "mi arrendo" dico esasperata.

Dopo un po che camminiamo, si ferma e mi dice di aspettare un'attimo cosi da farmi notare che entra in un negozio di giocattoli e mi fermo ad ammirare una scimmietta viola di peluche dolcissima. Dopo poco esce Leon con una busta in mano che mi sorride e io continuo a guardare la busta. "Che hai li dentro?" chiedo piu curiosa che mai. "una sorpresa" dice con un sorrisetto furbetto mentre mi da la busta "per me?", "per chi senno" . apro e tiro fuori la stessa scimmietta che ho visto in vetrina. Gli salto al collo urlandogli un grazie e tempestandogli di baci la guancia.Quanto puo essere dolce ?
"ora hai capito perche ti chiamo scimmietta?" scoppiamo a ridere entrambi mentre abbraccio il mio nuovo regalo. "puoi chiamarmi come vuoi,è bellissima" dico estasiata e super felice. "come la proprietaria" mi sussurra in un orecchio cosi da farmi diventare rossa.
Torniamo a casa senza aver pensato a nulla, essendoci solo divertiti e giuro che essere una adolescente spensierata è una cosa bellissima, dovrei farlo piu spesso.

E adesso credo di aver trovato un'altro motivo per sorridere ed è proprio lui.

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