Partire o restare?

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Violetta.

La vita è come una montagna russa. Ci sono momenti in cui sei euforica perché sali in alto. Tutto va bene come se ogni cosa giri intorno a te. Poi c'è la discesa, quando tutto il mondo crolla e tu ti senti un anima senza più nessuna speranza. Senza un ancora o un'ancora.
«Andiamo in Canada, per sempre»
Ecco io sto andando in discesa.

Leon.

Devo dirglielo. Non posso far finta di nulla. Le ho mentito. Ho mentito all'unica persona importante della mia vita. L' unica motivazione per cui lottare. L'unica ragazza che io abbia mai amato e sempre amerò. Madonna sono uno sdolcinato del cazzo. Divento peggio di Federico. Torno finalmente a casa e mi trovo i miei genitori che scattano in piedi dal divano appena mi vedono. Hanno un'aria cupa. Triste. Che è successo?
"Leon" dice con un filo di voce mia madre. "Siete strani, che è successo?" dico iniziando a preoccuparmi. Mio padre è angosciato e tiene mia madre su un fianco. Sono spenti. Dispiaciuti. Ora non sono preoccupato, ma terrorizzato.
«Se ne è andata. Suo padre è arrivato e l'ha portata via». Un incubo. Sono entrato in un tunnel. I miei occhi fanno fatica a restare aperti. "Che che vuol dire?" Sussurro balbettando sedendomi sul divano per evitare di svenire.
"Ha detto che forse si era sbagliata. Ti ha lasciato questa. Tieni" -mi passa una lettera bianca- con mani tremanti la prendo e la apro.

Non ho la più pallida idea di come incominciare questa lettera. Forse vorrei solo non cominciarla. Non so cosa dire. Ho solo lacrime da versare. Forse so cosa dire. Non ti merito. Non merito nulla. Se mio padre non è capace di perdonare il mio sbaglio come puoi tu non accusarmi mai di quell'incidente.
Non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto anche inconsciamente ogni giorno e ogni istante che hai vissuto con me. I tuoi baci. I tuoi occhi. Il tuo sorriso di quando mi prendi in giro. Il tuo sorriso di quando mi dici che sono bella solo per fare il farfallone. O anche quel sorriso che fai quando sei felice. Posso vantare di essere stata almeno la ragione di un sorriso? Chissà se sono stata in grado di farlo. Mi hai fatto conoscere un mondo da cui mi ero estraniata, mi hai fatta rinasce e hai creduto in me ogni momento.Mi sono innamorata di te così, come ci si addormenta. Prima piano e poi velocemente. Mi sono innamorata del modo in cui ti passi le dita fra i capelli quando sei nervoso o quando lo fai solo per fare il figo. Ti ho sgamato Galindo. Mi sono innamorata del modo in cui tocchi la chitarra e canti. La prima volta che ti ho sentito cantare volevo essere la chitarra. Non provare a ridere. Mi sono innamorata del modo in cui all'improvviso mi abbracci da dietro e mi fai rifugiare tra le tue braccia facendomi respirare quella vaniglia e cioccolato di cui sai tanto. Forse hai mangiato talmente tante torte che hai acquisito quei gusti. Beh in quel caso mi piacerebbe mangiarti. Beh VABBE tutta questa moina era solo per dirti che ti amo. Cazzo se ti amo. Le parolacce ci stanno bene. Rafforzano il senso.
Non so come tutto stia cambiando ma devo andare e non posso dirti addio. Sono una codarda, ma non c'è la farei. Lo so. Ricordati che ti amo solo questo.
Perché cavolo mi hai mentito su Lara razza di idiota? Ti strozzerei se potessi

Alzo gli occhi dalla lettera. I miei genitori mi guardano studiandomi quando rileggo l'ultima parte e scatto in piedi. "Non ha finito con un punto. Ha messo un punto interrogativo» esulto scuotendo le spalle di mio padre che mi guarda perplesso. "Di che stai parlando Leon?"-"Devo andare" rispondo prendendo il casco della moto e le chiavi. "Dove vai?" Sento la voce di mia madre, parola porta e dico "A riprendermela, se riesco".

Francesca.

"Amore come stai?" mi sussurra Fede. "Non posso e non voglio che se ne vada" sussurro sulla sua spalla lasciando scendere una lacrima. "Lo so, nessuno di noi vuole che se ne vada" mi dice asciugandomi con i pollici le guance. "È diventata la mia migliore amica non può portarmela via". "Spero tanto che Leon sistemi questa cosa anche dopo che le ha mentito" . "
Non nominare il nome di quel ragazzo che ha il cervello che equivale a un criceto" rispondo incavolata e lui per farmi sorridere risponde. "Non insultare i criceti". E sorrido grazie a lui che anche in momenti come questi riesce ad essere forte e ad essere la mia roccia.

Ludmilla.

Mi avvicino a Diego accoccolandomi a lui cercando quella forza di cui ho bisogno. Ho appena abbracciato per l'ultima volta Violetta e non ho la forza di fare nulla vorrei che fosse diverso. Perché la vuole portare via? Qui è felice, con noi. Quel deficiente di Galindo sarà meglio che agisca altrimenti puo dimenticarsi di me ecco. Sento un braccio intorno alle mie spalle e un bacio sulla fronte: "Andrà tutto bene, non la lascierà andar via ne sono sicuro". E confido nelle sue parole lasciando scivolare una lacrima di speranza e tristezza giù per la mia guancia.

Leon.

Lascio la moto vicino all'entrata e corro dentro fregandomene della moto che potrebbe essere rubata e di tutto. Mi scuso con le persone che spingo e mi guardo da ogni parte per cercarla. Fa che non sia partita ti prego. "Leon" sento la sua voce dietro di me e mi giro di scatto. Ed eccola lì. Bellissima come sempre anche se spenta. La mia scimmietta è cupa e triste. "Cosa ci fai qua?" mi dice avvicinandosi di un passo. "Credo che ti avrei lasciato così e poi ti devo delle spiegazioni" rispondo agitato. Cazzo, non ho preparato nulla e nelle improvvisazioni faccio cagare. Prendo un respiro e inizio fermando lei che stava per aprir bocca. Si gira e vedo quello che dovrebbe essere suo padre dato che le dice che è ora di andare. "Leon devo andare"-"Non ti lascerò andare non prima di aver provato a farti restare".

«Ok incominciando dal fatto che non ho preparato nella da dire, improvviso. Ti amo Violetta Castillo, ti amo dal primo momento in cui ti ho vista dentro la mia cucina con la mia torta in mano. Amo il modo in cui diventi rossa quando ti dico che sei bellissima. Ah proposito tieni presente che te lo dico perché è la verità e non per fare il farfallone come pensi tu. Amo il modo in cui alzi gli occhi al cielo quando faccio qualsiasi cosa che sia strana o semplicemente che sia alla Galindo. Amo apparire all'improvviso e abbracciarti da dietro e amo quando ti rifiuti tra le mie braccia come una bambina. Amo ogni cosa che abbia a che fare con te. Odio il fatto che tu possa pensare di non meritarti nulla perché tu meriti ogni cosa di questo mondo. Ogni mio sorriso è dedicato a te e non so come tu possa pensare di non meritarne neanche uno perché tu sei il mio sorriso. Ti ho mentito come un idiota, lo so ma avevo paura che se ti avessi detto dove sarei andato avresti incominciato a dirmi che tu non mi bastava e da quanto ho capito è successo comunque. Voglio te. Oggi, domani e tra dieci anni. Voglio svegliarmi e con te e addormentarmi con te. Non me ne frega un cazzo se tuo padre mi sta guardando male anche se credo di non stargli tanto simpatico mene farò una ragione. Lo hai detto tu che le parolacce sono efficaci nelle dichiarazioni quindi ti dico che avevi ragione. Probabilmente sarà la dichiarazione peggiore del pianeta ma tutto questo era per dirti che ti amo e che non voglio per nessuna ragione perderti e lasciarti andare"

"E nemmeno io" sento la voce di Fran alle mie spalle. E dopo noto Diego, Fede e Ludmilla che si uniscono a fianco a me. "Sbagliato Fran. Nemmeno noi ti lasceremo andare"
Ora dipende tutto da lei. Il mio cuore batte all'impazzata per la decisione che prenderà... Resterà o partirà per sempre?

Ed ecco a voi il penultimo capitolo, prima di tutto mi presento, mi chiamo Giulia e questa storia l'avevo già postata su EFP ma ho voluto inserirla anche qui. Spero che questa storia vi sia piaciuta e spero che apprezzerete il capitolo. Grazie a tutti,

Se siete su Twitter sono @6gennaio2014 ❤️

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