chapter twenty-three

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"È così, um, fantastico conoscerti."  disse Adalie, cercando di nascondere le sue mani tremanti.  Avrebbe lasciato questo posto ad agosto, non sarebbe più tornata, ma perché aveva così paura di questo Magnus Cavanaugh? 

"andiamo?"  chiese Magnus, tendendo il braccio.  "Certo" disse Adalie, camminando accanto a lui in sala da pranzo ma senza prenderlo per il braccio, non poteva farlo a Cedric, anche se era tutta una recita.  Le prese una sedia e Adalie si sedette. 

Suo padre la stava fissando.  Lui sapeva. Valerie glielo aveva detto.  Adalie poteva vederlo nel modo in cui lui la stava fissando, provava paura per l'inevitabile.

Per tutto il pasto Adalie rimase in silenzio.  Avrebbe potuto giurare che la gamba di Magnus avesse toccato la sua diverse volte, quindi si allontanò da lui sulla sedia.  Dopo la cena tutti si sono trasferiti in uno dei salotti per un caffè. 

"Adalie," disse Ryan "Perché non mostri la casa a Magnus?"  "Ma papà," protestò Adalie, leggermente preoccupata per la propria incolumità.  "Fallo" ordinò Ryan "Adesso".  Adalie mise la mano nella tasca del vestito e strinse la bacchetta.  "Vieni con me."  disse, la sua mano ancora stretta intorno alla bacchetta. 

Lei e Magnus vagavano per i corridoi, senza parlare. "Potresti mostrarmi la tua camera da letto," disse Magnus ammiccando.  "No" disse Adalie "Scusa Magnus, ti conosco a malapena ed io ho un ragazzo." 

Accidenti.  Perché glielo aveva detto. 

"Ne dubito," disse Magnus.  Appoggiando la mano sul muro accanto ad Adalie.  Si chinò e la baciò spingendola contro il muro.  "Allontanati da me!"  strillò Adalie, tirando fuori la bacchetta e sparandogli contro una maledizione pungente. 

Magnus sussultò e si strinse il viso che si stava gonfiando rapidamente.  Adalie si voltò e sa Ryan che la fissava con un'espressione omicida sul viso. 

"Adalie!"  gridò Ryan, afferrandola per il braccio e trascinandola dietro l'angolo dove nessuno potesse guardali. 

Adalie ansimò per il dolore e cercò di liberarsi dalla sua presa, alzò lo sguardo e vide il pugno di suo padre che le volava in faccia. 

"Ryan, fermati, per favore!"  strillò una voce. 

"Perché continui a sgattaiolare fuori?"  chiese Ryan con voce accusatoria,

"C'è qualcun altro?"  "No, Ryan per favore" implorò la voce della donna, improvvisamente ci furono urla di dolore. 

Le urla cessarono dopo un po' e Adalie ebbe finalmente il coraggio di entrare nella stanza. 

Vide sua madre, sdraiata sul pavimento, picchiata e insanguinata.  "Mamma?"  si sentì chiedere con una voce che sembrava appartenere a un bambino.

"Adalie, tesoro", disse Amara piacevolmente.  "Fuori di qui, adesso!"  Adalie iniziò a piangere e corse fuori dalla stanza. 

Quando Adalie si è svegliò si ritrovò sdraiata sul pavimento della sua camera da letto.  Si guardò il braccio e vide le impronte nel punto in cui suo padre le aveva afferrato il polso.  C'era l'acqua che scorreva nel bagno.  Adalie si alzò ed entrò.

Vide suo padre riempire la vasca.  Si voltò per scappare ma non fu abbastanza veloce.  Ryan la prese per il collo e la spinse verso la vasca da bagno.  "Per favore, padre" lo supplicò.  Ryan non le prestò attenzione e le spinse la testa sott'acqua.  Adalie urlò mentre lottava per prendere aria. 

Non riusciva a resistere più a lungo, il suo corpo inalava acqua e proprio mentre stava iniziando a svenire, fu tirata fuori dall'acqua.  Adalie iniziò ad avere un attacco di tosse.  "Perché?"  chiese a suo padre, con gli occhi lucidi.  "Mi dispiace" disse Ryan con un'espressione di dispiacere sul viso, "Ma è per il tuo bene, hai disonorato la famiglia e devi imparare che non puoi farlo, sono semplicemente io che ti punisco." 

Fu gettata di nuovo in acqua, cercò di lottare contro la sua presa ma era troppo forte.  La tirò di nuovo fuori dall'acqua.  "Cosa stavi dicendo a Magnus di un ragazzo?"  chiese mentre lei tossiva l'acqua.  "L'ho inventato!"  strillò Adalie tra le lacrime.

"Beh, io e te speriamo entrambi che stia mentendo," disse Ryan mentre la spingeva ancora una volta sott'acqua. Adalie sapeva che i suoi polmoni avrebbero ceduto presto. Ryan la tirò fuori di nuovo. "Papà?" chiese Maddox dalla porta. "Maddox, vattene", disse Adalie tossendo l'acqua. "Non hai bisogno di vederlo". 

"Hai sentito tua sorella" disse Ryan, con la voce tremante di rabbia "Vattene, figliolo." "No," disse Maddox. "Non ti permetterò di torturarla." Ryan lasciò Adalie dalla sua presa e si alzò. 

"Cosa hai detto, figliolo?"  chiese, con la voce che tremava pericolosamente.  "vai all'inferno" disse Maddox.  Ryan gli si avvicinò e lo spinse contro il muro.  "Chiudi il becco e vattene!" urlò.  Maddox deglutì e corse fuori dalla stanza.  "Codardo" sibilò Ryan, si voltò di nuovo verso Adalie

"dove eravamo?"  chiese, accarezzandosi il mento, "Oh sì."  Le afferrò la clavicola le spinse di nuovo la testa dentro l'acqua, ma questa volta lei tenne la testa appena sopra l'acqua in modo che la punta del naso la toccasse. 

"Chiederai scusa a Magnus e alla sua famiglia?"  le chiese.  "Sì!" urlò Adalie. "Prometti di non disonorare mai più la famiglia e di sposare Magnus Cavanaugh?"  "Certo" disse Adalie.  "Bene allora" disse Ryan mentre la tirava indietro e la lasciò andare. 

Adalie giaceva contro il muro, ansimante.  "Adalie" disse la sua voce più dolce "Lo faccio perché ci tengo a te e ho bisogno di insegnarti a non disobbedirmi, capito?"  "Certo, padre" disse Adalie.  "Bene" disse Ryan e lasciò la stanza. 

Almeno una cosa buona veniva da questo, pensò Adalie più tardi, ad agosto sarebbe partita e non sarebbe mai tornata.

𝒓𝒆𝒅𝒖𝒄𝒕𝒐 //𝑪𝒆𝒅𝒓𝒊𝒄 𝑫𝒊𝒈𝒈𝒐𝒓𝒚 (𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora