Leonardo non sapeva se fosse il sangue alla testa, il dolore alla gamba, o la stanchezza che provava nel cercare di mantenersi in un certo equilibrio senza che il suo corpo andasse da una parte all'altra facendogli venire il mal di mare, ma iniziava davvero a pensare che sarebbe morto di lì a poco.
Beh, teoricamente non poteva troppo lamentarsi, visto lo stato delle cose, ma se avesse potuto scegliere il modo di morire sarebbe stato decisamente diverso da una morte lenta e dolorosa appeso per il piede come un pignatta pronta ad essere massacrata da un momento all'altro da qualche vagabondo armato di bastone, o dai cani famelici.
Bisognava dire che non era stato molto furbo da parte sua finire in una trappola, ma che ne poteva sapere lui, che in quella foresta in cui non era mai stato, in quel luogo particolare tra un albero e un altro, in quel periodo storico, ci sarebbero state delle trappole del genere!
Forse poteva chiedere aiuto?
Dubitava che chiunque avesse teso una trappola del genere fosse una persona amichevole.
Ma forse gli avrebbe dato una morte più rapida.
Il sangue alla testa iniziava a dargli davvero fastidio.
-Heilà! C'è nessuno? Gradirei morire in fretta, grazie!- urlò al nulla, forse non abbastanza forte da attirare l'attenzione a grandi distanze, ma era in una scomoda posizione.
Sfido voi ad usare il diaframma appesi a testa in giù per una gamba sola.
E Leonardo lo sapeva usare bene il diaframma!
Tre anni di coro, gente!
Dato che al suo grido di aiuto avevano risposto soltanto alcuni uccelli che si erano librati in volo, Leonardo provò ad optare per qualcosa di meglio.
Cercò di ricapitolare come era finito in quella situazione.
In realtà la giornata era partita come ogni altra.
Si era svegliato tardi dopo aver rimandato la sveglia tre volte, si era lavato e vestito in tutta fretta, aveva cucinato dei pancakes per sua madre e sua sorella con l'impasto preparato la sera prima, e ne aveva preso uno fumante riempito di nutella per prepararsi alla giornata in università.
Da lì le cose iniziavano ad essere un po' confuse, dato che quando prendeva i mezzi, con le cuffie nelle orecchie, tendeva ad andare molto in automatico.
Allora, aveva preso la metro, poi un autobus, si era alzato a metà percorso per far sedere un'anziana signora che si era incavolata a morte perché non era anziana manco per niente quando, lasciatelo dire signora, più di sessant'anni li dimostra, e Leo stava cercando solo di essere gentile.
Poi... poi niente, era uscito dall'autobus insultando mentalmente tra sé l'anziana signora, e...
Oh... giusto!
Probabilmente gli insulti mentali gli avevano portato un karma negativo, perché dopo aver guardato a destra e sinistra prima di attraversare... okay, dopo non aver guardato a destra e sinistra prima di attraversare, dato che era distratto, e aveva appena notato la sua migliore amica dall'altra parte della strada... insomma, aveva attraversato senza controllare un tubo, ed era stato investito da un camion.
...forse.
In realtà Leonardo non ne era certo.
Ricordava lo shock nel vedere il camion arrivargli davanti, le ginocchia di gelatina, e il suono del clacson. Forse anche l'urlo di qualcuno.
Poi si era sentito mancare la terra sotto i piedi, letteralmente.
Ed era caduto su un prato verde, in mezzo agli alberi e alle foglie.
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Rainbow Cookies
RomanceLeonardo non è mai stato un tipo molto ambizioso. Certo, ha i suoi sogni e le sue speranze e le sue passioni, ma di certo non ha mai pensato che un giorno sarebbe finito in un universo parallelo a lottare per salvarsi la vita in mezzo a principi, ca...