Se fingi di venire da Lumai, un falso matrimonio porta guai

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Giada stava bevendo un bicchiere di champagne e conversando amabilmente con Remington, il quale le stava narrando di un libro che aveva letto qualche giorno prima, quando le venne un brivido lungo la spina dorsale.

Sgranò gli occhi e si irrigidì completamente.

-Tutto bene?- chiese Remington, interrompendo il racconto e guardandola preoccupato.

-Perché ho il sentore che Leo abbia appena fatto un errore terribile?- borbottò lei, con una pessima sensazione.

-Gli invaderei la mente e ti farei sapere, ma purtroppo mi hai fatto recidere il collegamento- Remington alzò le spalle, prendendo un sorso di champagne, e rabbuiandosi pensando al migliore amico della ragazza.

-Non volevo che ti facessi i fatti suoi indiscriminatamente! Un collegamento mentale deve essere consenziente, come qualsiasi cosa!- si infiammò lei.

Sapeva che Remington non avrebbe mai usato i suoi poteri per fare qualcosa di male, ma aveva notato subito una certa animosità nei confronti di Leo che non le piaceva per niente.

Non voleva che il suo migliore amico attirasse l'attenzione delle persone sbagliate, e sapeva molto bene che c'erano solo due modi di reagire a Leo: odio totale, o amore estremo.

E di solito la prima impressione sul suo migliore amico era sempre negativa.

E andava bene, in Italia, dove il peggio che gli potesse capitare era di essere insultato su internet o preso di mira da un professore universitario.

Ma lì, nei sette regni, se una divinità decideva che dovevi sparire... c'erano molte probabilità che trovasse il modo di farti sparire.

E Giada voleva solo che Leo fosse sano e salvo.

Era stato il suo primo vero amico da quando aveva lasciato i sette regni, e il suo raggio di sole in momenti bui.

...la faceva anche impazzire il più delle volte, ma l'amicizia è fatta così.

E al momento la cosa più importante era proteggerlo.

-Beh, mi ha guardato negli occhi tre volte. Sapeva cosa significava- provò ad obiettare Remington.

-Non l'ha fatto di proposito. È solo stupido! Non usare la narrativa del "se l'è cercata" perché giuro che divento una belva feroce!- Giada si infiammò immediatamente.

-Non era mia intenzione, scusa. Sai... non sono abituato a persone che mi guardano negli occhi senza paura. È stato per stupidità, ma è stato... interessante- commentò Remington.

Si era molto rilassato da quando avevano abbandonato Leo a lavoro.

A quest'ora avrebbe dovuto smettere di lavorare.

Giada sperava non avesse appena fatto qualcosa di irrimediabilmente stupido.

Tipo confessare i suoi sentimenti al principe, nominare qualche divinità che era meglio non nominasse, o... boh, dire in giro che fosse sposato.

Giada rabbrividì al solo pensiero.

Forse avrebbe dovuto fare una lista di tutte le cose che Leo non poteva assolutamente fare o anche solo pensare di fare.

Sarebbe stata molto più tranquilla.

-Credi che la nostra presenza qui attirerà l'attenzione?- chiese sottovoce a Remington, guardandosi intorno.

-Nah, la Storia non indugia particolarmente sul ballo per il compleanno della principessa. Basta tenere un profilo basso e non creare eventi degni di nota- la rassicurò lui.

Aveva ragione. La Storia, per i semidei, era più flessibile.

Anche se c'erano comunque delle informazioni che difficilmente venivano cambiate.

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