Se ti volessi avvelenare sarei più subdolo al riguardo

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Leonardo era abituato a prendere mezzi pubblici, soprattutto la metro e l'autobus, ma aveva avuto qualche viaggio in treno, alcuni momenti sul retro di un furgone dopo aver preso un passaggio non autorizzato (ragazzate, non giudicate) ed era stato su un paio di aerei turbolenti.

Ma nulla era comparabile al fastidio che stava provando in quel momento nell'essere su una carrozza con le sbarre che si muoveva in fretta e sembrava sul punto di ribaltarsi da un momento all'altro.

Era per caso la prima forma di tortura che avrebbe dovuto sorbirsi?

Perché era davvero in procinto di vomitare, e si tratteneva solo per non sorbirsi la seconda forma di tortura, ovvero un odore non proprio gradevole per il resto del viaggio.

Che non aveva idea di quanto sarebbe stato lungo, quindi meglio conservare l'ambiente il più pulito possibile.

Alla fine, dopo quelle che probabilmente erano ore interminabili, finalmente il carro si fermò, e Leo si abbandonò sdraiato con un sospiro di sollievo molto rumoroso.

Sentì voci in lontananza e gente che scendeva dalle carrozze vicine, ma finché non si avvicinavano a lui, sarebbe rimasto a fingersi morto e a recuperare le forze.

Di solito negli isekai le persone non finivano reincarnate nel corpo di personaggi già esistenti? Perché Leonardo aveva avuto la sfiga di arrivare dal nulla e non avere né una storia né conoscenze di quel mondo da poter utilizzare per salvarsi la pelle?!

Allora, doveva ricordare ciò che gli aveva raccontato Giada.

Ricordava che i due regni più importanti della storia erano Jediah e Valkrest, in perenne lotta tra di loro per motivi stupidi. Poi c'era Lumai, ovvero il territorio da cui veniva la protagonista femminile, e di cui non si sapeva molto perché era in realtà parecchio lontano e isolato.

C'era un tempio particolarmente importante, tipo?

Delle divinità?

Erano una o molte?

Questo Leo non lo sapeva proprio.

Forse l'avrebbero interrogato sugli usi e costumi di Lumai? Perché non aveva semplicemente continuato a fingere l'amnesia?! Era sempre un'ottima idea in un isekai, dovevano usarla più spesso per giustificare i cambi repentini delle personalità dei personaggi.

Basta tergiversare, doveva concentrarsi.

Allora... un'altra cosa che sapeva del libro era che il castello era il posto più sicuro del regno, e che erano sempre richieste cuoche per accontentare i gusti della principessa.

Onestamente, dopo il modo in cui l'avevano trattato, Leo aveva qualche remora nell'insistere per diventare il cuoco reale, dato che non si meritavano la sua super cucina.

Stava studiando da anni per provare a partecipare a Masterchef! Era un cuoco di tutto rispetto! Sua madre lavorava e sua sorella era troppo piccola, quindi era lui il cuoco di casa, ed era una delle poche cose di cui poteva vantarsi!

Chissà quanto erano preoccupate sua madre e sua sorella. Chissà se a quell'ora avevano scoperto cosa fosse successo. Chissà che ore erano. Chissà se il tempo scorreva allo stesso modo.

E la sua migliore amica? Uff, certo che Leo era finito davvero in un bel guaio. Avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare a casa.

Si mise una mano sul volto per asciugare le lacrime che avevano avuto l'ardire di passare la membrana impenetrabile dei suoi occhi, e sospirò, già troppo stanco della situazione.

-Hey...- un sussurro proveniente da fuori le sbarre di ferro attirò la sua attenzione, e in un primo momento Leo valutò l'idea di fingersi morto per davvero.

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