E tu che ci fai qui?!

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Leo si ritrovò davanti una figura incappucciata molto ben coperta e pertanto irriconoscibile, ma non poteva sbagliarsi.

Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

Solo che non aveva senso che si trovasse lì.

E lì inteso come quel mondo.

Prima che potesse elaborare ciò che aveva appena sentito, la figura incappucciata corse verso di lui, e lo abbracciò stretto.

-Grazie al cielo sei vivo! Ormai non ci speravo più! Sono due giorni che ti cerco!- esclamò lei, facendolo volteggiare in aria senza troppa difficoltà, come aveva fatto numerose volte nel corso degli anni.

Per poco Leo non lasciò andare il regalo per la principessa, ma riuscì a tenerlo stretto, e ricambiò cautamente l'abbraccio.

-G_Giada?- chiese, ancora incredulo, ma ormai sicuro.

Quella era chiaramente la sua migliore amica del mondo reale.

Ma cosa diamine ci faceva lì?!

Oh cielo! Era morta anche lei, come Leo?! Un altro truck-kun, o un macchina-sama, o camion-senpai?! Forse bisognava riformare gli esami di guida. Non era possibile che tutte queste persone morivano e venivano isekaizzate in incidenti stradali!

La ragazza che era chiaramente Giada si abbassò appena il cappuccio, rendendosi ancora più riconoscibile, con i suoi capelli rosa confetto e gli scuri occhi a mandorla. Era proprio lei. Era la sua migliore amica. Gli occhi di Leo si fecero lucidi, ma la ragazza non sembrava commossa nel rivedere l'amico dopo un mese, perché era troppo occupata ad essere agitata e di fretta. Prese il volto di Leo tra le mani e lo osservò con attenzione.

-Sei messo molto meglio di quanto potessi sperare! Hai trovato un lavoro in una locanda? Beh, non preoccuparti, ora ci penso io a te. Ho un contatto a Valkrest. Andiamo da Remi, evitiamo mio padre, e tra ventotto giorni torniamo a casa tranquilli e sereni- dopo essersi accertata delle sue condizioni, Giada lo prese per un polso e iniziò a trascinarlo via.

-Scusi, quell'oggetto lo deve pagare- provò a lamentarsi il venditore della bancarella.

-Sì, sì, ecco..- Leo gli lanciò una moneta d'argento, poi si rese conto di cosa stesse dicendo la sua amica, e la fermò.

-Aspetta, aspetta. Dove mi stai trascinando?- chiese, confuso, guardandosi intorno.

-Ti spiego tutto quando saremo al sicuro. Mi stanno cercando! Anche se ce l'ho messa tutta per non attirare la sua attenzione!- spiegò Giada senza spiegare un tubo.

Era sua abitudine parlare per enigmi, e Leo le voleva bene anche per questo. Ma di solito riusciva a capire cosa intendesse. In quel momento non aveva alcuna idea di cosa stesse succedendo, né aveva il tempo di fare un punto della situazione mentale per la fretta che l'amica sembrava avere.

-Chi ti sta cercando? Non puoi spiegarmi subito? Devo tornare al castello tra cinque minuti- le fece presente, cercando di non farsi trattenere.

Giada, che fino a quel momento lo stava trascinando senza guardarsi indietro, si fermò di scatto, rischiando di farlo cadere, e si girò verso di lui, sconvolta.

-Castello?- ripeté, a bocca aperta.

-Maestro! Stai bene?! Chi sei tu? Cosa vuoi?- Dotty li raggiunse di corsa, e prese Leo per l'altro braccio.

Giada era completamente ammutolita. Fissò Dotty dalla testa ai piedi.

-Dorothera Eronielle?- sussurrò. Dotty impallidì.

-Cosa?! No! Hai sbagliato persona!- si difese, mettendosi dietro Leo come a proteggersi, e con il tono acuto di chi è stato completamente sgamato.

-Manteniamo la calma...- Leo provò a raffreddare gli animi, anche se era il più agitato di tutti.

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