I Diamanti Sono I Migliori Amici Di Una Donna

778 53 19
                                    

Dylan

"Venduto, alla signora in terza fila, per cinquantamila dollari!" Il battitore d'asta picchia forte il martelletto sul leggio e fa partire un applauso generale.

Cinquantamila dollari per un bracciale in oro tempestato di pietre blu, così enorme e vistoso da sembrare bigiotteria. La collana che ho regalato a Mellow è molto più bella e fine, non ho idea di quanto sia costata, mia madre ha interceduto al posto mio.

In ogni caso, fosse costata anche più della pacchianeria che si è comprata la signorotta in terza fila, sarebbero stati soldi ben spesi. Scarlett non ha prezzo per me.

Mi volto verso la porta che dà sull'atrio, ma non la vedo. Sarà almeno dieci minuti che è al telefono con Tristan, magari è successo qualcosa.

Sto per alzarmi, ma una mano si posa sulla mia spalla e mi ferma.

È Zach, che sta seduto dietro di me. "Vai al bar? Ci porti qualcosa da bere?"

Sbuffo. "Non sono un cameriere, se hai sete alza il culo, fratellino."

Lui rimane di sasso e la sua accompagnatrice trattiene una risata.

Orgoglioso della mia risposta piccata, mi alzo e mi avvio verso l'uscita. Raggiunto l'atrio scopro che Mellow non è qui.

Il tizio in giacca e cravatta che sta all'entrata mi guarda scocciato. "Le serve qualcosa, signore?"

Mi avvicino al bancone. "Sto cercando la mia ragazza, l'ha vista?"

Mi guarda dall'alto in basso, da dietro un paio di occhialetti che tiene a metà naso. "La signorina bionda vestita di rosso?"

Annuisco. Ricorda il colore del suo vestito, immagino come l'avrà guardata, quali pensieri avrà fatto.

"È uscita nel parcheggio, parlava al telefono durante l'asta, è uscita per non disturbare", puntualizza.

Esco pure io, senza ringraziarlo, infastidito dal suo atteggiamento di superiorità.

Ne approfitto e mi accendo una sigaretta, mentre perlustro il parcheggio. Non c'è nessuno qui, non vola una mosca, il piazzale è deserto, dove diavolo è Scarlett?

Forse è rientrata ed è andata in bagno e il tizio al bancone non se n'è accorto. Devo stare calmo, lei me lo ripete sempre. Non posso entrare in paranoia per ogni cazzata.

Cammino tra le auto, alcune jeep sono più alte di lei, magari è nascosta dietro una di quelle. Niente da fare, non c'è, arrivo fino in fondo al parcheggio, ma non la trovo.

Provo a chiamarla, prima a voce e poi per telefono, ma in nessuno dei due casi ricevo risposta.

Mentre torno sui miei passi, provo a telefonarle di nuovo e, in lontananza, sento la sua suoneria.

Seguo il suono, sbatto contro la fiancata di una Jaguar bianca, incespico, ma non mi fermo.

Il cellulare di Mellow è a terra, abbandonato dietro una Maserati. Lo raccolgo, la suoneria è storpiata, lo schermo è rotto.

Il suo telefono è qui, ma lei no. Ora sì che entro in panico. Cosa le è successo, dov'è?

Provo a cercare qualche risposta nel suo smartphone, ma i cristalli liquidi sono andati, non si vede niente.

"Mellow!" urlo a pieni polmoni, inutilmente.

Forse ci sono delle telecamere qui fuori, posso vedere cosa è successo. Torno sui miei passi e intanto chiamo Tristan, Mellow era al telefono con lui, forse sa qualcosa.

In My Veins In My Blood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora