Like A Virgin, Touched For The Very First Time

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"... e lei l'ha arpionato con gli artigli e poi gli si è appesa addosso come Cita." Sgranocchio una patatina e sbriciolo ovunque.

Il coinquilino di Tris, Marley, mi trucida con lo sguardo e io, intimorita dal suo sguardo omicida, passo ripetutamente la mano sul divano beige in alcantara e getto lo briciole a terra.

Finisco solo per farlo incazzare ancora di più. Il linoleum scuro è così pulito che potrei mangiarci sopra!

Tristan sta armeggiando con la macchina del caffè. Appena pronto, me ne porge una tazza. "Sembra che tu stia commentando un documentario sugli animali della giungla!"

Afferro la tazza nera con stampato sopra lo stemma di Serpeverde e me la porto alla bocca. "Ti giuro che quella Victoria ha qualcosa di felino. Se fosse un animale sarebbe di certo una pantera pronta a sbranare un piccolo cucciolo di elefante come me!"

Gesticolo e qualche goccia cade a terra, vicino ai pezzi di patatina. Marley spalanca gli occhi, prossimo all'infarto.

Si alza dal letto su cui stava sdraiato, liscia le pieghe lasciate dal suo corpo, si toglie gli auricolari dalle orecchie e mi rivolge uno sguardo bieco. "Esco a fare il bucato. Vedi di non insozzarmi la stanza nel frattempo!"

Tristan soffoca una risata e io annuisco reverenziale. Quando Marley se ne va, con una cesta piena di panni sporchi, ma comunque ordinatamente ripiegati, sospiro e mi lascio andare contro i cuscini del divano.

"Come fai a sopportarlo?" Tristan è la persona più paziente che conosco, sopporta me e le mie paturnie da un sacco di anni, ma davvero non capisco come possa andar d'accordo con Mister precisino, maniaco della pulizia.

"Non è così male, fa così solo con te. Penso abbia una cotta per te." Per poco non sputo un litro di caffè sul divano.

Io piaccio a Marley? Ma se mi guarda sempre come se fossi un acaro della polvere da annientare?

"Tu hai dei problemi di vista!" canzono il mio migliore amico, che si siede accanto a me e posa il sacchetto di patatine sul tavolino al suo fianco.

"A dire il vero sei tu che hai dei problemi, non di vista magari, ma comunque non meno gravi." Touche, ha ragione, i miei problemi sono molto meno risolvibili di un coinquilino con la fissa per l'ordine.

Mi difendo, anche se è una partita già persa in partenza. "Io non ho nessun problema. Se Dylan ama farsi accalappiare come una liana da Cita versione top-model non è affar mio."

Sono passate ore, quasi un'intera giornata, da quando ho visto Dylan e Victoria insieme, eppure non riesco a rimuovere questo senso di fastidio in nessun modo.

"Già, e io sono Tarzan! Mellow, non le sai dire le bugie, si vede che ti rode da morire." Tris è tanto bello che sarebbe attraente anche con i capelli lunghi e sciatti e un mini gonnellino di pelle.

Non so perché mi do tanta pena nel smentirlo. "Non è vero!" Cerco una battuta ad effetto, ma non me ne viene in mente nessuna degna di essere pronunciata.

E lui approfitta della mia mancanza di argomentazioni per mettermi definitivamente all'angolo. "Allora, se non ti importa, vestiti e andiamo alla festa a cui ti hanno invitata, anche se sai già che troverai lì sia Dylan che Victoria."

Non avrei dovuto dirgli che Colin, il tizio che mi è venuto addosso al Burger King l'altra sera, mi ha invitata alla sua festa d'inizio anno, né che mi ha beccata questa mattina in corridoio, per ricordarmi ora e luogo.

La mia voglia di andare a quella festa è pari a zero. Perfino passare la serata con Marley e il suo sguardo omicida mi pare un'alternativa migliore.

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