Ospiti Indesiderati

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Scarlett

Quando Adam è tornato a casa, l'ho accolto come fosse arrivato Captain America a salvare il mondo durante un attacco alieno.

Il lato positivo è che lui e Dylan sono riusciti a togliere la chiave spezzata dalla serratura senza ricorrere a un fabbro, quello negativo è che siamo rimasti per più di due ore al freddo e al gelo, bagnati da capo a piedi come pulcini.

Se non becchiamo una polmonite è un miracolo.

Dopo aver usato a turno la doccia di Dylan, Adam si cambia e va al pub; non l'ha detto esplicitamente, ma i quindici minuti che ha passato a sistemarsi i capelli davanti allo specchio suggeriscono un appuntamento galante, buon per lui.

"Niente complimenti scontati, noi donne li odiamo." Mi ha appena salutata, si ferma sull'uscio e si gratta la nuca, in visibile imbarazzo.

Mi chiedo se sarei stata così amichevole e serena nel dare consiglio a Dylan su un appuntamento galante.

"Io non..." Se si vergogna ad ammettere dove sta andando, la lei in questione deve piacergli proprio tanto.

"Negare l'evidenza, anche questo non sopportiamo." Si mette a ridere e io penso che chiunque incrocierà il suo cammino sarà fortunato.

È un ragazzo adorabile.

"Lo terrò a mente e tu fa' la brava con Dylan. Posso fidarmi a lasciarvi soli?" La prima sera che ho passato qui io e Adam abbiamo parlato un po' e lui mi ha confidato di temere che io cada vittima del fascino del nostro coinquilino, come tante altre prima di me.

Mi ha parlato bene di Dylan, dice che è il suo migliore amico, ma ha preferito mettermi in guardia sulle sue doti da seduttore, così da evitare che, delusa del suo approccio usa e getta, io scappi di qui a gambe levate. Adam sostiene che una coinquilina con cui dividere le spese gli serve davvero.

Spiacente, ma sono già caduta tra le braccia di Dylan. Per mia fortuna Adam non ne sa niente e io e il seduttore seriale abbiamo già chiarito tutto.

"Sta' tranquillo, siamo sulla buona strada per diventare amici." Assottiglia lo sguardo, non se la beve.

"Amici con benefici?" Anche Dylan ha usato lo stesso termine poco fa.

"Amici senza benifici, come me e Tristan." Mi guarda incredulo, come se gli suonasse strano ciò che gli ho detto.

"Potrà fargli solo che bene, sono sicuro che lo terrai in riga." È quello che spero anche io.

"Adesso vai, controllore, non far aspettare la tua damigella." Sorride e recupera l'euforia di un attimo fa.

Una volta sola, in attesa che Dylan esca dal bagno, chiamo Tristan. Lui e Matthew sono a Peaks Island per l'ultimo romantico weekend estivo; vorrei raccontargli i nuovi sviluppi con Dylan, ma non mi va di farlo per telefono. Dovrò aspettare per avere il suo parere, anche se sono certa sarà positivo.

Dylan ha ordinato una pizza gigante salame e salsiccia; il programma è cena e film, una serata tranquilla davanti a un horror che vuole farmi vedere a tutti i costi. Mi infilo una felpa pulita e asciugo i capelli col phon, ho bisogno di riscaldarmi.

Il campanello suona, deve essere il pony pizza; prendo i soldi dalla borsa e vado ad aprire, Dylan si sta ancora vestendo. Spalanco la porta e mi ritrovo davanti un ragazzo sulla trentina, con un cestino di Budweiser tra le mani, che mi guarda leggermente perplesso.

"Ciao..." Mi fa i raggi x, sembra divertito dalla mia presenza e il suo sorriso si allarga ancora di più quando vede comparire Dylan alle mie spalle, fresco di doccia con i capelli ancora umidicci.

In My Veins In My Blood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora