In My Veins In My Blood

Happy birthday to me!

Scarlett

"Questa canzone la voglio dedicare alla miglior amica del mio ragazzo, che oggi compie diciannove anni. Tanti auguri, Mellow, questa è per te."

Dopo le parole che Matthew ha urlato dal palco, l'intero locale si volta nella mia direzione, mentre Tristan, il mio miglior amico, alza in aria il suo bicchiere di Mojito, brinda in mio onore e scatena così un boato di urla e applausi tutti per me.

Normalmente, avere centinaia di occhi puntati addosso mi avrebbe decisamente coperta d'imbarazzo, ma questa sera, dopo tre Cosmopolitan, non c'è niente che mi possa mettere a disagio. Perciò, non appena in sottofondo parte I Was Born To Love You, prendo Tristan per mano e lo trascino nella bolgia; inizio a cantare e a muovermi a ritmo, mentre lui se la spassa, immensamente divertito dalle mie condizioni dopo tre cocktail.

Ancheggio sinuosa, mi strofino provocatoria su di lui, che accompagna i miei movimenti con le mani e gioca con me, come solo due amici d'infanzia, cresciuti come fratello e sorella, possono fare.

"Mellow, se vuoi che continui a ballare con te sulle note del grande Freddie, il sottoscritto deve andare a riempire il bicchiere", mi dice, accaldato e brillo, anche se mai quanto me.

"Prendine uno anche a me, Tris." Non posso lasciarlo bere in solitudine e poi ci tengo a mantenere questo stato di euforia.

Lo guardo farsi spazio tra la folla, per raggiungere il bancone. Anche qui dentro si muove con grazia e gentilezza, incassando spintoni e urla senza fare una piega.

Quando Tristan sparisce dalla mia visuale, mi sciolgo sulla pista da ballo, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla voce melodiosa di Matthew, il nuovo ragazzo di Tris, che canta in una rock band e che ora interpreta magnificamente una delle mie canzoni preferite.

Il mio corpo, strizzato in un tubino nero, scollato e aderente, ondeggia da solo, vittima dell'effetto disibinitorio dell'alcol. A un certo punto, sento due mani poggiarsi sui miei fianchi e un corpo solido avvicinarsi alla mia schiena.

Apro gli occhi e mi volto per guardare il viso del ragazzo che ha deciso di abbordarmi ballando con me, probabilmente sicuro di aver agguantato una facile preda, visto il mio tasso alcolico, conquistato grazie ai nostri documenti falsi.

Devo sollevare parecchio lo sguardo per poterlo guardare in faccia, considerata la sua altezza, ma ne vale la pena. Anche la più piccola reticenza, per un approccio così diretto, viene spazzata via da una mascella squadrata, dei capelli scuri e spettinati e due bellissimi occhi verdi ed espressivi. Lo sconosciuto, anche se ora gli sto di fronte e lo guardo leggermente perplessa, mi arpiona al suo corpo, con le sue lunghe braccia muscolose, mentre io lo lascio fare, ammaliata da quelle lagune smeraldine.

"Tanti auguri, Mellow. Io sono Dylan", si presenta l'adone con la camicia bianca e un profumo speziato e mascolino.

È indubbiamente un ragazzo affascinante, non solo per la sua bellezza sfacciata, ma anche per l'atteggiamento sicuro di sé che ostenta. Ha la tipica espressione di chi è consapevole del proprio aspetto e dell'effetto che questo ha sugli altri, soprattutto su ragazze brille e in cerca di attenzioni, come credo mi veda lui ora.

Decido di flirtare con lui, di bearmi dei suoi occhi maliziosi che sembrano volermi divorare. Mi mordo il labbro inferiore, un gesto istintivo che faccio sempre involontariamente quando nella mia testolina frulla qualche idea folle. Dylan sofferma lo sguardo sulla mia bocca, mentre io sorrido pensando a quanto, a volte, sia facile provocare un uomo.

Allaccio le braccia intorno al suo collo possente, mentre lui mi stringe un po' di più a sé, facendo aderire alla perfezione i nostri corpi. Balliamo per qualche secondo, accompagnati dalle note finali della mia canzone. Dylan guida i miei movimenti, i miei capelli, biondi e lisci fluttuano nell'aria, solleticandomi la schiena; le mani del mio ballerino si muovono audaci su di me, mi regalano uno strano senso di libertà e leggerezza che non sentivo da tempo.