aspettava solo quello, quei tre giorni alla settimana. quelle tre sere alla settimana.
i suoi voti erano migliorati perché jimin sorrideva se prendeva un buon voto.
sua madre aveva deciso di dargli la paghetta, seppur infima. la fioraia non lo obbligò a pagare tutti i fiori rubati quando andò a comprare una rosa.
«per chi erano tutti i fiori?» gli aveva chiesto, e jeongguk aveva risposto abbassando lo sguardo.
«la rosa, per chi è? non puoi scegliere il colore a caso».
«una persona che mi piace».
«e tu le piaci?»
jeongguk doveva essere stato incapace di celare il suo disagio dinanzi a tale domanda.
non lo sapeva, ma lo sperava. piaceva a jimin? o jimin lo vedeva ancora come un bambino, come il bambino con cui era cresciuto?
gli aveva dato una rosa arancione la fioraia. a jeongguk piaceva quella bianca, ma lei aveva insistito sul significato del colore.
a jimin piaceva l'arancione tenue delle rose arancioni, scoprì. forse, ne conosceva il significato, ignaro a jeongguk. lo guardò tutta la sera, non lesse mai. fumò, più d'una sigaretta.
con ogni sigaretta, le guance di jeongguk si arrossavano e lo stomaco si stringeva.
e si chiedeva se fosse normale, se non dovesse provare vergogna, nell'avere una mente talmente fragile da farlo annaspare alla sola vista delle labbra attorno al filtro.
e perché jimin, che doveva vedere le sue guance sempre più accese, con ogni sigaretta lo guardasse sempre più negli occhi.
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𝐋𝐀𝐃𝐑𝐎 𝐃𝐈 𝐅𝐈𝐎𝐑𝐈 . jikook
Fanfiction« sono un ladro di fiori, amo i tuoi colori e ho rubato a te in un campo di gigli, siamo tornati bimbi e tu hai scelto me » @SAGGITABONDO || 05272021