E non è colpa mia.

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▶ destri - gazzelle

Alex si svegliò più distrutta di quando era andata a dormire. Il letto accanto a lei era vuoto e freddo, e lei si rannicchiò su sé stessa, alla ricerca di un po' di calore. Ricordava vagamente la litigata della sera prima con Celestino, e altrettanto vagamente ricordava di Bez, e dell'improvvisa calma che si formava dentro di lei ogni qualvolta lui le sfiorava un lembo di pelle. Alex sentì il rombo dei motori delle moto provenire da fuori la finestra e sperò che in casa non ci fosse nessuno. Si alzò, andò in bagno e iniziò meccanicamente a prepararsi per la giornata. Non aveva fame, quindi non si accorse neanche della presenza del vassoio blu con il numero 46 giallo sopra appoggiato al tavolino con la colazione poggiata sopra, assieme ad una rosa ed ad un bigliettino firmato "Marco". Mentre sistemava il bagno, alla ragazza capitò in mano una lametta. Aveva già provato quella sensazione di sollievo nel veder scorrere il proprio sangue, e decise che quella era l'unica soluzione per tornare a vivere. Osservò quel pezzo di metallo affilato e, con una calma disarmate, lo calò sul polso sinistro, non sentì dolore quando la lama le lacerò la pelle, sentì solo il caldo del sangue che le sgorgava dal taglio. Rimise la lametta al suo posto e pulì il casino che aveva combinato sul lavandino, poi si fasciò il polso per far sembrare che se lo fosse stortato, e tornò in camera. Stava un po' meglio di prima.

Aveva indosso una maglia a manica lunga, nonostante ci fossero quaranta gradi, e giustificò la cosa con un semplice "non mi sento molto bene, penso di avere la febbre". Nessuno ci credette, ma per la sanità mentale del gruppo nessuno provò a contraddirla, anzi, durante il corso della mattina Marco fece diverse capatine in camera sua a portarle, ora del tè, ora dei biscotti. Alex non mangiò nulla e il tè rimase a raffreddarsi sulla scrivania, finché Alice non venne a ritirare tutte le tazze, e scoprì che in realtà Alex non aveva la febbre, aveva semplicemente bisogno di staccare la spina da tutto quel casino che aveva in testa. Ali chiamò a raccolta le ragazze con un "SOS depression time". Quando arrivarono trovarono Alex chiusa nella sua stanza, con la musica a palla nelle orecchie e un libro in mano, cercarono in tutti i modi di farla uscire, e andare a fare un giro con loro, ma nessuna idea o proposta parve funzionare, finché Bruni, che non vedeva il suo ragazzo da una vita, propose "e se andassimo a Maranello?" a quelle parole Alex scattò sull'attenti come un giocattolino a molla: era sempre stato il suo sogno andare alla sede della rossa, e quella proposta le restituì tutta la vitalità che aveva perso. Decisero che sarebbero partite l'indomani mattina, dato che Bruni voleva fare una sorpresa a Robert, e lui sarebbe rimasto in Italia solo per quella settimana che stava arrivando. Alex non aveva ancora detto niente alle ragazze di lei e Marco, Alice infatti sapeva solo della sua litigata con Cele, e non sospettava neanche lontanamente del fatto che Bez fosse da Alex la sera prima. La ragazza si alzò dal letto e iniziò a buttare all'aria tutto l'armadio per decidere cosa mettere in valigia per andare "in vacanza" con le sue amiche. In circa due ore aveva scartato un paio di top, due pantaloni e un paio di scarpe, per il resto il suo armadio pretendeva di essere infilato in valigia. Mentre le ragazze si muovevano agitate per la stanza, alla ricerca dei vestiti che, in un momento di isteria totale, erano finiti dappertutto, anche sul lampadario, Cate stava messaggiando con Daniel comodamente sprofondata in una poltrona. Da che le ragazze avevano lasciato Monaco, due giorni prima, quei due non volevano smetterla di scriversi e di osservare il cellulare con un sorriso ebete in faccia e gli occhi a cuoricino. "Cate mi lanci quel top rosso che è sulla maniglia della porta?" Alex stava sclerando: c'era troppa confusione per i suoi gusti, e come se non bastasse, mentre Cate stava andando a prendere il top incriminato, aveva urtato il tavolino , facendo rovesciare il cappuccino e il contenuto del vassoio blu (la sua colazione di quella mattina) su un vestitino bianco, che ora aveva una bella macchia color caffelatte all'altezza del seno. Cate neanche si accorse di aver fatto rovesciare il vassoio, e uscì dalla camera per rispondere a una telefonata. Nady, che era la più vicina a quel mucchio di vestiti, si chinò a raccogliere i cocci della tazza e la brioche che oramai si era inzuppata di cappuccino, nel raccogliere quelle cose notò la rosa e il bigliettino. "Alex...non è che ci devi dire qualcosina?" "eh? Io? Cosa?" la diretta interessata si mostrò alquanto confusa dalla situazione, così come le altre, allora Nadia, a loro beneficio, alzò il bigliettino con la firma di Bez bene in vista e la rosa blu che aveva trovato a terra. Alex divenne il ritratto di un misto tra un peperone e un pomodoro, si coprì la faccia con le mani per l'imbarazzo, e pensare che lei neanche si era accorta di quel vassoio quella mattina... Consi le strappò di mano il bigliettino e iniziò a leggere "buongiorno principessa" e solo a quelle parole un coro di "ohhhhh" si alzò dalle ragazze, mentre Alex stava seriamente prendendo in considerazione l'idea di buttarsi dal balcone per l'imbarazzo "stamattina mi sono alzato presto per andare a correre" continuò Consi "e non ho voluto svegliarti, dato che dormivi così bene, ti ho portato la colazione e spero tu possa dimenticare l'idiota presto, meriti tutta la felicità di questo mondo. Ti amo –Bez". Alex aveva raggiunto ormai la finestra, e stava cercando di aprirla senza farsi sentire dalle sue amiche, tuttavia Gaia la vide e la prese per una caviglia nel tentativo di allontanarla dalla finestra e farsi spiegare tutto, ma quello che vide al di là del vetro la lasciò paralizzata: c'erano Cele e Marco che erano sul punto di darsele di santa ragione "ma che cazz-" la sua esclamazione fece alzare tutte le ragazze in piedi, che si affollarono contro il vetro della finestra. Alice era bianca come uno straccio, quei due se le stavano dando, e Luca stava cercando di farli ragionare e si era beccato un pugno sul naso da parte di uno dei due. Alex dal canto suo, appena vide quella scena, si lanciò giù per le scale, seguita da Gaia, da Alice e da tutte le altre, agguantò al volo la borsa medica che aveva abbandonato all'ingrasso la sera prima e la lanciò ad Alice, mentre le iniziava a uscire il fumo dalle orecchie per quanto era arrabbiata. "ma che cazzo dici eh? Lo sai come stava lei ieri?" quelle furono le prime parole che Alex sentì, era incazzata nera con entrambi, Cele spintonò Bez, che era già zoppicante di suo e rischiò di cadere. Alex si portò le mani alla bocca e delle lacrime iniziarono a rigarle il viso ma non erano lacrime di tristezza, erano lacrime di rabbia. Quei due continuarono a beccarsi per qualche minuto ancora, prima che lei trovasse la forza di scagliarsi contro entrambi, mollare una sberla a entrambi e urlare "ma vi sembra il caso? Che avete, cinque anni che non potete parlare civilmente e dovete pestarvi? Eh? Che cazzo avete in quelle teste vuote? Segatura? Vi sembra l'atteggiamento da persone mature questo? Che poi, continuate a ripetere Alex di qui, Alex di là, ma non avete pensato a come potessi sentirmi io, ad essere la causa dichiarata della vostra discussione, non vi siete certo preoccupati di venire a vedere come stavo, dopo ieri, non vi è neanche passato per l'anticamera del cervello di venirmi a chiedere come stavo. L'unica cosa che sapete dire è "è colpa sua, è un coglione, è un idiota", senza rendervi conto che così dicendo è come se mi tiraste una coltellata alla schiena, non vi siete certo accorti che io ho assistito a tutto il litigio, e non vi siete neanche accorti di aver quasi rotto il naso a Luca. Siete due perfetti idioti, due bambini, e io me ne vado" detto questo girò i tacchi e se ne andò, insieme alle sue amiche, direzione: Maranello. Marco guardò la sua ragazza allontanarsi, stava seriamente pensando di correrle dietro, ma quando provò a fare un passo venne fermato da Nicco "non ti conviene seguirla: è troppo arrabbiata, non è lucida" "ma lei se ne sta andando" Bez cadde in ginocchio "non se ne sta andando per sempre, è solo una settimana, Gaia mi ha detto solo questo". Cele invece aveva reagito in modo completamente diverso: si era messo a prendere a pugni il muro della casa, dandosi dell'idiota e spellandosi le nocche delle dita, Luca allora gli si avvicinò e gli sussurrò "se non avesse tenuto a te non si sarebbe messa in mezzo, non l'hai persa per sempre, dalle tempo, smettila di essere così orgoglioso e chiedile scusa. Vedi che le manchi"

Cele quella sera non riuscì a dormire, un po' per il dolore alle mani, tirare pugni al muro non era stata un'idea grandiosa, un po' perché stava ripensando a quello che gli aveva detto Luca "chiedile scusa. Vedi che le manchi" eppure, si diceva, lei se ne sarebbe andata l'indomani, non lo avrebbe cercato, e lui l'avrebbe aspettata invano. Non si era comportato correttamente con lei, però lei si era comportata correttamente con lui? Infondo gli aveva mentito dicendogli che tra lei e Bez non ci fosse nulla, Cele dubitava che la ragazza non provasse qualcosa per Marco, come gli aveva giurato, dal momento che non l'aveva vista scostarsi dalle labbra del moro, quando era andato da lei per scusarsi la sera prima.

Alex era appoggiata con i gomiti alla ringhiera del balcone, la luna illuminava il suo viso, e lai stava osservando un punto imprecisato dell'orizzonte. Si chiedeva cosa l'aveva spinta a fermare la lite quel pomeriggio, dato che solo poche ore prima aveva espresso il desiderio di rompere il naso a Cele, e invece, quando lo aveva visto in difficoltà era subito corsa ad aiutarlo. Decise di lasciare un biglietto ai ragazzi "io sono partita, vi prego non cercatemi, appena sarò pronta tornerò. Sappiate che mi avete delusa, non mi aspettavo un comportamento simile da due ragazzi come voi. Ho bisogno di un po' di tempo per riflettere e riprendermi. Azzurrino, ricordati che sei il mio migliore amico, ma non per questo devi fare cazzate per me, e sono ancora incazzata con te. Bez, ti amo, scusa se non sono passata a salutarti, ma non sarei riuscita a partire se ai avessi visto. Vi voglio bene, ricordatevelo. –Alex" dopodiché si rannicchiò nel letto e si addormentò, cercando di non pensare a quello che stava per fare, perché probabilmente sarebbe stata la solita cazzata all'ultima curva.

Alex's space
Non mi sono dimenticando di aggiornare ieri...NOOOOOOOO
Per farmi perdonare oggi FORSE doppio aggiornamento FORSE
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Alex

Nietzsche - |Celestino Vietti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora