dancing

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Mancavano pochi giorni al matrimonio di Luca e Alice, e le ragazze erano molto in ansia, dato che Alice doveva ancora scegliere l'abito da sposa, e le ragazze dovevano andare a comprare i loro abiti da damigelle. "allora ragazze, siamo pronte per una intensa mattinata di shopping? Dobbiamo ancora comprare tutti gli abiti!" Consi era la più esaltata, tra le ragazze, e tutte sorrisero al suo entusiasmo. Appena anche Alice fu pronta, si diressero verso la stazione per prendere il treno che le avrebbe portate a Cattolica per scegliere l'abito. Con loro c'era pure il piccolo Leo, che quella mattina era passato da una zia acquisita a un'altra, sempre sorridendo. Quando l'allegra brigata arrivò all'atelier, una commessa prese Ali da parte, e iniziò a cercare di capire che tipo di abito volesse, mentre le ragazze si accomodarono su un divanetto, Alex teneva Leo in braccio, il bimbo stava dormendo come un angioletto. Il primo abito che Alice provò era un abito ampio, in tulle, che però venne bocciato all'unanimità perché considerato troppo vistoso per la ragazza, così come il secondo, che aveva una linea a sirena. Il terzo invece lasciò tutti a bocca aperta, era un abito semplice, bianco, in pizzo, e se messo insieme con il velo era davvero perfetto. Pure Leo si svegliò e emise qualche verso vedendo la mamma così. "vedi, pure Leonardo approva l'abito" "davvero mi sta bene?" "certo che si" "devi assolutamante prenderlo" "ovvio che lo prendo, questo è l'abito perfetto". Una missione era compiuta, ora mancava da trovare i vestiti per le damigelle, dato che Alice non aveva mezza idea sul colore che le ragazze avrebbero dovuto indossare, alla fine optò per il rosso, dato che molte delle ragazze avevano trovato un abito di quel colore.

*wedding day*

Durante la cerimonia le ragazze fecero fuori un intero scaffale del supermercato di fazzoletti, e Alex, cui era stato affidato l'ingrato compito di tenere il piccolo Leo, doveva cambiarsi d'abito per colpa dei rigurgiti che il pargolo aveva lasciato sulla sua spalla. Dopo la celebrazione, tutti si diressero al ristorante, che era stato scelto un po' defilato dalla città, esso aveva uno stupendo giardino, dove erano stati posizionati i tavoli per il pranzo. Ognuno dei tavoli era apparecchiato per quattro persone, eccetto per quello degli sposi che era da due, e le ragazze si precipitarono subito per cercare di capire dove fosse collocato il loro posto. Alex si trovò al tavolo con Gaia, Nicco e Cele. La cosa fu alquanto imbarazzante, perché Alex era da dopo il bacio di Silverstone che quando stava sola con Cele sucedevano cose imbarazzantissime, e soprattutto perché quando lo vedeva non poteva fare a meno di ripensare alla sensazione delle labbra del ragazzo sulle sue. Per fotuna il pranzo non fu estremamente imbarazzante, dal momento che Gaia e Alex parlarono quasi tutto il tempo tra di loro ignorando i ragazzi, che avevano preso a parlare di moto. "ma devono proprio parlare di moto anche a un matrimonio?" Gaia era scioccata "ma sì lasciali parlare, approposito, cosa mi dici di te e Nicco? È da un po' che non vi vedo assieme..." "diciamo che non è uno dei nostri periodi migliori, la moto non va come vorrebbe, e io sono sempre lontana per l'università. Diciamo che non è la situazione migliore in cui trovarsi, ma di te e il singorino qui – indicò Cele con il capo – che mi dici?" Alex si accigliò "come dovrebbe andare? Siamo amici, non litighiamo da due mesi – record, pensò la ragazza – e gli voglio un bene dell'anima" "sei sicura? Pare che te lo stai mangiando con gli occhi" "eh? Ma sei scema?" "no, sono Gaia, e comunque è palese che tra voi è successo qualcosa" "AMICHE C'È IL LANCIO DEL BOUQUET" Alice salvò Alex dal rispondere a quella domanda. Le ragazze si disposero a semicerchio dietro alla sposa, e i ragazzi si misero dietro di loro. Alice aveva in mano un bellissimo bouquet di rose rosse, e si preparava a lanciarlo. Prese la rincorsa, ma invece che lanciarlo, si girò, si incamminò verso Lucrezia e le consegnò il bouquet. Lei era parecchio confusa "girati" Alice la obbligò a girarsi, e, dietro di lei c'era Charles, inginocchiato con una scatolina in velluto in mano "Lucre, vuoi sposarmi?" la ragazza per poco non svenne "certo!" lasciò il bouquet per terra e si fiondò sulle labbra del suo ragazzo, che le mise l'anello al dito e la abbracciò stretta stretta. Tutti erano rimasti shokkati da quella proposta, eccetto Alice, che erano diversi giorni che con Charles aveva deciso quella piccola sorpresa per l'amica.

Nietzsche - |Celestino Vietti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora