last but not least

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Alex si svegliò completamente frastornata, dopo una notte passata con gli occhi spalancati a fissare il soffitto a causa della piccola peste che cresceva dentro di lei che aveva deciso di correre una maratona proprio quella sera. Oramai al parto mancavano pochissimi giorni e la ragazza era terrorizzata all'idea di dover entrare in quella stanza. Come se non bastasse, i ragazzi erano partiti per il Mugello lasciando lei, Alice con il piccolo (ormai non tanto) Leo e Gaia con Angel da sole al ranch. Cele non si era fidato a lasciare la sua ragazza da sola in casa, e quindi le tre amiche si erano trasferite, per quella settimana, al ranch, dove oramai stavano da qualche giorno.
Quando Alex arrivò in cucina trovò la dua tazza di caffè con due biscotti accanto, e Alice e Gaia intente a discutere se fosse stato meglio portare i bimbi al parco divertimenti o in spiaggia
"Ma non fa freddo per la spiaggia?" Chiese Alex cacciando uno sbadiglio lungo da qui fino in America
"Ma i bimbi ci vogliono andare" replicò Alice, sempre più convinta che portare tutti in spiaggia sarebbe stata una buona idea
"Vada per la spiaggia allora" borbottò Gaia contrariata "però se poi si zozzano tutti e cadono in mare non farne un dramma"
"Ok ho capito, restiamo a casa e giochiamo con le macchinine e le bambole" affermò Alex dirigendosi in salotto a salutare i nipotini
"Tia Alex" Leonardo le si buttò praticamente addosso quando la vide, e le consegnò una moto, una riproduzione jn scala di quella di Luca, per fare una gara contro di lui. Angel invece era molto più silenziosa, ma quando la ragazza si sedette a terra le si avvicinò con un libro di fiabe porgendoglielo come a dire "me lo leggi?"
Per accontentare entrambi, le tre - Alice e Gaia nel frattempo avevano raggiunto i figli con la zia sul tappeto - per accontentare tutti decisero che quella mattina sarebbero stati in casa, e che il pomeriggio invece sarebbero andati alla spiaggia.
Alex e Angel si accoccolarono nella poltrona con il libro di fiabe in grembo, mentre Alice e Leo litigavano scherzosamente per decidere a chi dei due spettasse "la moto di Papà".
La giornata in sé passò tranquilla per il quintetto rimasto a Tavullia,  e, quella sera, mentre Angel e Leo stavano giocando tranquillamente sul tappeto del salotto, le tre mamme guardavano in tv le ultime prove libere della giornata, Alex se ne uscì con "ragazze, mi fa male qui" indicando un punto sul suo pancione e appoggiandoci una mano sopra per sentire se la bimba stesse scalciando o meno. Ovviamente Gaia e Alice entrarono in panico tempo zero, e servì la risata di Alex per farle calmare
"Ragazze non sto partorendo, è solo un dolorino" la smorfia  che c'era sul suo viso però  raccontava una storia diversa, al che, Gaia decise di prendere l'amica, caricarla in macchina e portarla all'ospedale, lasciando Alice con i bimbi e l'incarico di chiamare Valentino per cercare di far tornare Cele in qualche modo in tempo per vedere la nascita della bimba.
In ospedale ad Alex vennero fatti tutti gli esami del caso, e venne decretato che, si, la bimba sarebbe nata di lì a poche ore, ma che per il momento stava beatamente dormendo, e quindi non c'era nulla che potessero fare se non aspettare. La ragazza venne quindi portata, assieme a Gaia, in una stanza in cui i medici passavano ogni 30 minuti a controllare che fosse tutto ok.

Nel frattempo, Vale, dopo aver ricevuto la telefonta di Alice, si fiondò nel box di Celestino, e attese con pazienza - neanche troppa per la verità - che il ragazzo si cambiasse e uscisse dal suo stanzino. Aappena uscito gli disse tre parole, sussurrate a mezza voce per non farle sentire ai giornalisti, che fecero scattare il giovane fuori dai box verso il parcheggio dove c'erano i motorini.
Cele voleva raggiungere la sua ragazza al più presto, era vero, da wuello che vale gli aveva comunicato ad Alex mancava ancora qualche ora al parto, ma a lui sarebbe certo servita qualche ora per arrivare da lei, a meno di usare il teletrasporto. "Celestino, dove credi di andare con la moto senza casco???" A parlare era stato Marco, arrivato in sella ad una moto con un casco in mano "e poi con la pitbike non arrivi neanche a metà strada" Cele lo fissò stupito, come sapeva lui di tutto? Marco parve leggergli nel pensiero "mi ha avvisato Gaia, ora salta su e muoviti che non hai un secondo da perdere"  i due si misero in strada per tornare a Cattolica, e nella mente di Cele c'era solo una domanda: arriverò in tempo?

Erano circa le 23 quando Alex iniziò  a sentire delle fitte molto più  forti e dolorise fl ventre rispetto a quelle che aveva sentito fino a quel momento, quando l'infermiere arrivò per poconnon prese un colpo nel leggere i dati riportati dalla macchinetta che la ragazza aveva sul ventre per monitorare le contrazioni, e aamdò immediatamente a chiamare medico e osstetrica. Alex nel frattempo era diventata bianca come un faantasma e cercava a stento di trattenere le lacrime per il dolore e perché Alice, che aveva dato il cambio a Gaia per tenerle compagnia, aveva detto che Cele stava arrivando, e lei non voleva che il ragazzo arrivasse troppo tardi.
I medici la spostarono in sala parto, dove la ragazza chiese che Alice potesse entrare
"Ali, ho paura"
"Eddai, guarda che non è niente" cercò di rassicurarla lei accarezzandole un braccio
"E se Cele non arrivasse in tempo?"
"Vedrai che arriverà"
"Come lo sai?"
Alice le mostrò il cellulare, dove Marco le aveva condiviso la loro posizione: erano  pochi km dall'ospeale, Alex sorrise, per quanto possibile, e cominciò a parlare con la piccolina che stavaa per nascere
"Coraggio tesoro - diceva - tra poco ci sarà qui anche il tuo papà, non puoi aspettare dieci minuti a uscire?"
Le contrazioni si stavano facendo minuto dopo minuto sempre più forti, e le ragazze staavano pregando tutti i santi che Celestino arrivasse in tempo
All'improvviso Alex lanciò un urlo più forte dei precedenti, e delle lacrime iniziarono a rigarle il viso per il dolore.

Celestino e Marco, intanto, erano arrivati all'ospedale, e il moro si era lanciato giù dalla moto e aveva salito di corsa le scale che portavano all'interno della struttura. Pregando che non gosse troppo tardi, chiese ad un'infermira che passava di lì dove fosse la sua ragazza, e dopo aver ottenuto le informazioni che gli servivano, si fece 4 piani di scale e due corridi di corsa per arrivare alla porta della sala parto, bussare - sperando di ricordarsi bene il numero - chiedere di Alex, precipitarsi al fianco della ragazza e riempirle il viso di baci, sussurrandole frasi e parole di incoraggiamento. Quello fu il momento più bello della vita del ragazzo, e quando per la prima volta vide la sua principessa non riuscì a trattenere le lacrime.

Per Alex, era migliorato tutto da quando aveva visto il suo Celestino varcare la soglia della sala parto: il dolore era d'un tratto divenuto sopportabile, e i baci e le frasi che il ragazzo le stava sussurrando le diedero l'energia necessaria per quell'ultima spinta che le fece sentire il pianto di sua figlia, e per la prim volta, Alex si sentiva davvero felice.
"Come si chiama questa bambina?" Chiese loro l'infermiera con in mano il tagliandino di riconoscimento che si mette nelle culle dei neonati
"Anna Sofia Vietti Ramus" risposero in coro i due ragazzi scoppiando a ridere poi per il perfetto sincronismo con cui avevano pronunciato il nome della bimba.
Dopo le ultime formalità, l'infermiera prese la bimba dalle braccia di Alex dicendo "se il padre vuole seguirmi, che laviamo la piccola" e aggiungendo poi un "torniamo tra un attimo" ad indirizzo della neomamma lasciò la stanza con Celestino al seguito.

*mezz'ora dopo*

Celestino rientrò nella stanza della ragazza, spingendo la carrozzina con all'interno la loro piccola Anna, alex gli sorrise e scostò la copertin della bimba per prenderla in braccio, e quello che vide la lasciò senza fiato: la bimba indossava una tutina rosa con una scritta sul pancino "mommy, will you marry my daddy?"
Alex a quella vista scoppiò  in un pianto disperato sorridendo come una cretina all'indirizzo del suo ragazzo che stava inginocchiato accanto alla culla, e prese in braccio la piccola Anna, sporgendosi poi per lasciare un bacio sulle labbra di Celestino
"Certo che ti sposo, Azzurrino" gli rispose ridendo tra le lacrime al ricordo di quel soprannome.
FINE

Alex's space
Ebbene si, questa magnifica avventura giunge al termine: questo è l'ultimo capitolo della storia, spero tanto che vi sia piaciuta
Non escludo che potrei pubblicare un epilogo o qualcosa di simile, perché mi sono affezionata davvero troppo a questi personaggi, e non è così semplice lasciarli andare al loro destino.
Intanto ci tenevo a ringraziare celestinovietti13 itss_lav sugar9403 aboutali16 la_consi_05 e tutte coloro cbe mi sono state con il fiato sul collo quando non pubblicavo un capitolo, siete delle forze della natura, e non finirò mai di ringraziarvi per tutto, non solamente per avermi ispirato questa storia, ma per tutto.
In ultimo, ma non per importanza, ringrazio le mitiche WAGS che hanno ispirato i personaggi di questa storia, e senza le quali non avrei nemmeno iniziato a scrivere, non vi taggo tutte perché siete troppe, ma siete state importanti
Vi voglio bene
Alex🌻

Nietzsche - |Celestino Vietti|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora