Erano passati due mesi dal matrimonio di Alice, e Alex era riuscita ad ottenere il diploma in fotografia. La situazione con Cele non era per nulla migliorata, lei si era resa conto che il ragazzo non le era indifferente, ma non aveva il coraggio di dichiararsi, soprattutto perché aveva paura di una possibile reazione negativa del ragazzo. Non aveva capito però una cosa, tute le volte che Celestino incontrava il suo sguardo, andava in tilt, non riusciva più a ragionare, ma non trovava il coraggio di parlarle dei suoi sentimenti, e di quel bacio, che oramai risaliva a quasi sei mesi prima. Alex e il ragazzo stavano recandosi in aeroporto, quel fine settimana ci sarebbe stato il gran premio di Francia, e i due amici avevano deciso di partire un paio di giorni prima, dato che di lì a pochi giorni la ragazza avrebbe festeggiato il suo diciannovesimo compleanno, e aveva espresso il desiderio di visitare Parigi. Casualmente tutti i ragazzi, e le ragazze, dell'Accademy risultavano impegnati, quindi l'unica possibilità, per non andare da sola, era quella di farsi accompagnare da Celestino.
Una volta atterrati a Parigi, i due ragazzi si recarono all'hotel dove avevano prenotato, fecero il chek in, e si recarono in camera. La camera era spaziosa, con un grande letto al centro e un balconcino da cui si aveva una stupenda vista della città, di cui Alex prese immediatamente possesso per fare delle foto al panorama. Iniziò a piovere, ma la ragazza non accennava a voler rientrare, era come stata assorbita dai suoi pensieri e neanche si accorse che ormai la sua camicetta era fradicia "se starai ancora un po' lì fuori rischierai di prenderti qualcosa" la voce di Celestino la risvegliò dai suoi pensieri "certo che potevi avvisarmi prima che mi infradiciassi tutta" borbottò la ragazza guardando male il suo amico "ora devo per forza lavarmi i capelli, uffa" Alex non smetteva di borbottare, tanto che il ragazzo iniziò a temere per la sua incolumità, tuttavia non successe nulla, o meglio, Alex gli piombò alle spalle abbracciandolo e infradiciandogli la maglietta. Celestino non si aspettava quell'attacco improvviso da parte della ragazza, e quando lei gli si aggrappò alla schiena, perse l'equilibrio e cadde, trascinandosela dietro; per fortuna Cele era accanto al letto, e quando i due caddero non si fecero male. Alex si trovò faccia a faccia con il suo migliore amico, e la voglia di baciarlo era immensa, avrebbe voluto risentire il sapore delle labbra del moro sulle sue, avrebbe voluto tante cose, ma non fece in tempo a pensarle, che l'imbarazzo prese il sopravvento su di lei, fece per alzarsi, ma le mani calde di Celestino si posarono sulla sua vita, fermandola. Cele non sapeva se quello che stava per fare era la cosa giusta, non sapeva come Alex avrebbe potuto prenderla, non sapeva se l'avrebbe persa, ma non riusciva più ad aspettare, si sedette, tenendo stretta la vita della ragazza con una mano, l'altra mano la portò sulla guancia umida di pioggia di Alex, lai non capiva cosa stava succedendo, ma quando lui avvicinò il suo viso a quello della sua migliore amica, uno stormo di farfalle prese possesso dello stomaco di Alex, e quando lui posò le sue labbra su quelle di Alex, quelle farfalle si scatenarono all'interno della pancia della ragazza. Nessuno dei due aveva mai provato delle emozioni così forti, ed entrambi volevano che quel momento durasse il più a lungo possibile; così quando la ragazza portò le mani tra i ricci del moro, e lui le sollevò delicatamente la camicetta bianca, oramai mezza trasparente per colpa della pioggia, nessuno fece resistenza. Quella serata passò così, tra i due ormai non più solo amici, entrambi toccarono il cielo con un dito, e la ragazza riuscì finalmente a togliersi di dosso tutti gli strascichi della relazione tossica che aveva avuto meno di sei mesi prima. Lei era esausta, guardò il ragazzo accanto a lei e sorrise, si appoggiò al suo petto e lasciò un tenero bacio sulle sue labbra sorridenti, poi, poco tempo dopo, si addormentò, abbracciata a quello che era il suo migliore amico. Quando i due ragazzi si svegliarono era oramai mezzanotte passata, e la pioggia non accennava a smettere di cadere. La ragazza aveva tutti i capelli sparpagliati sul cuscino, e osservava il profilo del ragazzo sdraiato accanto a lei, non le pareva vero che era successo tutto quello con colui che credeva fosse solo un amico, ora era certa che i suoi sentimenti erano ricambiati, però aveva ancora delle paure dentro di lei, insomma, chi non ne avrebbe avute dopo una sera passata a fare sesso con la persona che ama, senza sapere cosa lei pensa? Insomma era tormentata dai dubbi, non sapeva che fare, quindi, per ingannare il tempo prese il cellulare, lo trovò inondato di messaggi delle sue amiche, ma li ignorò tutti, soprattutto perché sapeva che se avesse aperto la chat avrebbe raccontato tutto quello che era successo alle ragazze, e non ne aveva voglia. Una chat però la incuriosì e non poco
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Nietzsche - |Celestino Vietti|
Fanfictie"non dirmi per sempre, dimmi a domani, ma dimmelo ogni sera"