A @la_consi_05 senza di lei questa storia probabilmente non sarebbe qui, mi ha aiutato a tirare fuori tutto quello che di buono ho dentro (che non è molto), ti voglio un mondo di bene amica mia.
A @sugar9403 che da subito mi ha sostenuta, ti mando un abbraccio grande come una casa
A tutte le mie amiche che hanno letto questa storia in anteprima, non vi taggo per chè sareste troppe, ma sappiate che siete state preziose
Vi voglio bene -Alex
▶ A Te - Jovanotti
Seduta a terra con gli occhi chiusi e la schiena appoggiata ad un muretto, Alex stava ripensando alla notizia che aveva appena appreso: non aveva passato il test per entrare all'università di ingegneria meccanica, ed adesso era lì, senza il coraggio per tornare a casa e dare la notizia ai suoi genitori. Quel momento venne interrotto dalla suoneria del cellulare della ragazza "Queen" recitava il display, Alex sbuffò: non aveva la minima voglia di rispondere a quella chiamata, perché sapeva già dove sarebbe andata a parare la sua amica. Purtroppo le previsioni della ragazza non si erano neanche minimamente avvicinate alla realtà, appena sfiorata la cornetta verde sullo schermo, 5 voci esplosero in contemporanea nelle sue orecchie "weee come va?" Alex riconobbe la voce di una delle sue migliori amiche, "si stava da dio prima che chiamaste, Gaia". "com'è andato il test?" ecco sganciata la bomba, Alex si aspettava quella domanda prima o poi, ma sperava che le sue amiche se ne fossero dimenticate. "Allora??" "Com'è andata?" "Dai Alex...siamo curiose" Alex fissa lo schermo scuro del cellulare da cui provengono le voci insistenti delle sue amiche, Alex non voleva deluderle, ma non voleva nemmeno dire loro una cazzata, quindi prese coraggio e sussurrò un "non sono passata" così piano che a stento si era sentita quando aveva pronunciato quelle tre parole che la avevano distrutta. Dall'altra parte della cornetta cadde un silenzio tombale, nessuna di loro credeva davvero a quello che Alex aveva appena detto, "è uno scherzo vero?" "no Bruni, non è uno scherzo" la voce di Alex si incrinò, stava per scoppiare in lacrime, se lo sentiva, quindi salutò e chiuse la chiamata. Tornò ad osservare la strada di fronte a lei, la pista di mini moto di cattolica era lì, sotto ai suoi occhi. È sempre stato il suo posto felice quella pista.
All'improvviso quattro mani le oscurano la vista, avrebbe riconosciuto ovunque quel profumo: erano le sue amiche. "ragazze!! Ma voi siete completamente andate, che cosa ci fate qui?!" Alex le guardò storte: voleva restare sola. "ti abbiamo portato il gelato al cioccolato" disse la più piccola estraendo una vaschetta da un chilo e mezzo di gelato da dietro la schiena, insieme a dei cucchiaini di plastica "Consi...sei fantastica, siete tutte fantastiche ragazze, VI AMO!" e detto questo Alex si tuffò a capofitto su quella vaschetta di paradiso al cioccolato. Dopo solo pochi cucchiai di gelato Alex si sentiva già meglio, tanto da proporre alle sue amiche una pazzia "ragazze, che ne dite se andiamo a fare un giro con le moto in pista?", "ANDIAMO" quel grido uscì unanime dalle labbra delle sue amiche che si alzarono insieme dal prato tirandosi dietro Alex, fino agli spogliatoi della pista, per poi indossare le tute e andare a recuperare le loro moto. "Alex, sei sporca di cioccolato" "Grazie Queen per avermelo detto ora, dopo avermi trascinato per tutta la pista" rispose sarcasticamente la ragazza mentre si puliva la bocca con un fazzolettino di carta gentilmente offertole da Gaia.
*skip time*
Era passata circa un'ora da quando avevano iniziato a girare con le moto, e una delle ragazze se ne uscì con un "ma se facessimo una gara?" tutte le ragazze accettarono la proposta di Nady, e si posizionarono sulla linea di partenza in quest'ordine: Nady, Gaia, Alex, (Queen) Cate, Bruni e la Consi. La gara durava 10 giri, e secondo la loro regola, chi fosse arrivata ultima avrebbe dovuto portare tiramisù per tutte alla prossima loro uscita. Quella gara la vinse Cate, ma solo perché Alex era scivolata all'ultima curva ed era andata a muro, o almeno è quello che continuava a ripetere la ragazza dopo la gara, dato che sarebbe toccato a lei portare il tiramisù per tutte. Quel pomeriggio trascorse tra gare e risate e le ragazze si erano divertite un mondo a girare con le moto, e, nonostante si fosse fatto tardi continuavano a non voler uscire da quella pista. Alex, dal canto suo, quando era vicina ad una moto dimenticava tutto quello che non andava. Non amava troppo correre, preferiva di gran lunga sistemare tutti quei piccoli dettagli che la avrebbero aiutata a dare il massimo, anzi meglio ancora se la moto che sistemava non era la sua, così che avrebbe potuto osservare dall'esterno il "suo lavoro" che girava in pista, tuttavia se veniva sfidata non si tirava mai indietro. "ragazzeeeeeeeee" la voce del proprietario della pista giunse alle orecchie delle 6 amiche "tra un'ora devo chiudere, e poi sono arrivati tre ragazzi per fare un giro con le moto...dai mettete tutto a posto" le ragazze infatti si erano sedute in cerchio sulla pista, all'ombra di una delle barriere, e stavano mangiando gelato mentre consultavano alcuni appunti di Alex sulle domande che le avevano fatto al test "e che problema c'è, Gino, se quei ragazzi vogliono girare con le moto? Giriamo pure noi con loro!" la voce squillante di Bruni risvegliò le altre da quella specie di loop che era diventato immergere il cucchiaino nella ciotola del gelato e portarlo alla bocca, e tutte si dissero d'accordo con l'idea di Bruni. In meno di un minuto Cate aveva fatto sparire il gelato rimasto (probabilmente lo aveva mangiato, ma nessuno lo sapeva), Consi e Gaia avevano ritirato le mille pagine di appunti che Alex aveva consegnato loro, Nady aveva raccolto la plastica in una busta e Alex aveva messo via la chiave inglese che stava usando per stringere un paio di bulloni alle moto delle ragazze. Si infilarono i caschi e si avviarono in moto verso la "zona box" della pista, lasciando Gino, il proprietario, con un'espressione incredula dipinta sul volto ad osservarle. Quando le ragazze arrivarono nella zona box, notarono tre moto, molto belle e una ragazza che "faceva la guardia" a quelle bellezze a due ruote. Le moto erano contrassegnate da dei numeri colorati sul davanti: un 10 e un 16 arancioni e un 13 celeste. Bruni scese dalla moto e si presentò alla ragazza bionda che stava seduta su una sedia dietro alle moto "ei ciao, io sono Bruni, e con le mie amiche ci stavamo chiedendo se volevate fare una gara con le moto contro di noi". UNA GARA?! Alex fulminò la sua amica con lo sguardo: non aveva voglia di fare una figura di merda con quegli sconosciuti, e per di più, se avesse perso non aveva certo voglia di portare due teglie di tiramisù!! Bruni ignorò l'occhiataccia di Alex e tornò a rivolgere la sua attenzione alla ragazza bionda, che aveva detto di chiamarsi Alice, che stava dicendo qualcosa a proposito del fatto che lei non avrebbe corso, ma che il suo ragazzo e i suoi amici avrebbero fatto volentieri una gara. Alex alzò gli occhi al cielo e disse un sintetico "faccio due giri, ci si vede in pista appena ci siete" e se ne andò, in sella alla sua adorata numero 17, a cercare di memorizzare al meglio quel circuito. Aveva fatto migliaia di garette con le sue amiche, eppure quella era diversa, DOVEVA vincere, a qualsiasi costo, non sapeva perché ma doveva farlo. Durante quei due giri si concentrò al massimo e cercò di memorizzare al meglio quello che doveva fare per far si che la sua moto rendesse al massimo su quelle curve. Quando concluse il secondo giro, Alex raggiunse gli altri "facciamo 15 giri, chi arriva ultimo la prossima volta che ci vediamo deve offrire l merenda" spiega Cate, a suo beneficio "e Alice tiene i tempi" aggiunge il ragazzo con la moto numero 10 cingendole teneramente il bacino con un braccio. "oh a proposito, io sono Luca" dice il numero 10 tendendole una mano "Alex" rispose lei ricambiando la stretta di Luca "io sono Mig" "e io sono Cele" si presentano gli altri due, stringendo la mano tesa di Alex a turno "e io sono sempre Alex" risponde la ragazza ridacchiando.
La gara non fu una grande idea, dato che quei tre erano davvero ad un altro livello rispetto alle ragazze; l'unica che riusciva a tenere il loro rimo era Alex, che però non era lei se non avesse fatto una cazzata all'ultimo giro: questa volta non cadde, ma frenò troppo in ritardo, permettendo così alla moto numero 13 di Celestino di superarla e vincere la gara. Alex non era andata male, ma nella sua testa continuava a rivedere quella curva, quella maledetta curva che aveva sbagliato.
Appena parcheggiò la moto, Alex, si trovò davanti ad un podio improvvisato realizzato con una sedia, come gradino più alto, e uno sgabello e un tronco d'albero tagliato come secondo e terzo gradino. Da dentro al capanno degli attrezzi uscì Alice con un vassoio stracolmo di biscotti rotondi con le gocce di cioccolato. Tre di quei biscotti erano contrassegnati con un numero (1, 2 e 3), e Alex capì che non avrebbe potuto sottrarsi a quel podio improvvisato, quindi, aiutata da Celestino, perché aveva paura di cadere, salì su quello sgabello che cigolò sinistramente sotto al suo peso. La bionda iniziò a distribuire le "medaglie" al contrario rispetto a come si distribuiscono solitamente. L'ultimo ad essere premiato fu Luca, che era arrivato terzo. Alice gli si avvicinò, gli consegnò la medaglia e fece per dargli due baci sulle guance, come aveva fatto con Alex e Celestino, ma a Luca questa cosa non andava bene, difatti la prese per i fianchi e la tirò a sé. Un coro di fischi e "ohhhhhhhh" si sollevò dalle ragazze appena lui posò le sue labbra su quelle di lei. purtroppo qualcuno decise che era il momento di porre fine a quel momento così romantico: "ma trovatevi una stanza!!" quell'urlo, che aveva sovrastato i commenti delle ragazze, uscì dalle labbra di Mig, il quale aveva dipinta in volto una faccia schifata da foto. Alex non si trattenne e scoppiò a ridere alla vista della faccia di Mig, che sembrava aver appena visto uno scarafaggio gigante sul suo biscotto. I due innamorati potevano fare invidia alla Ferrari che aveva corso il 1000 gran premio della sua storia e scoppiarono a ridere, contagiando poi tutto il gruppo.
Quella sera Alex tornò a casa non trovò i suoi genitori, al loro posto trovò un biglietto che recitava "siamo andati a New York per lavoro, vedi di non far saltare in aria la casa. Puoi andare a dormire dalle tue amiche. Non fare casini". Era sempre stato così, quando era più piccola Alex stava con i suoi nonni, ma ora che loro se n'erano andati, Alex stava a casa da sola, e raramente rompeva alle sue amiche per farsi ospitare, tuttavia quel giorno non se la sentiva di restare da sola, quindi inviò un messaggio al suo gruppo di amiche, al quale quel pomeriggio avevano aggiunto pure Alice, che diceva: "ho casa libera, pigiama party?" la risposta arrivò nel giro di 5 secondi, e in mezz'ora erano tutte riunite nel salotto di casa di Alex. O meglio, tutte meno una.
Alex's space
ave popolo, io sono Alex e sono sotto centinaia di treni per Celestino, e questa è una nuova storia a cui sto lavorando. Non so quando pubblicherò il continuo, ma spero presto. Detto questo, un bacio a tutti, soprattutto a TE, e ricorda che chi non apprezza il tuo valore non ti merita.P.S. ma quanto è pati Cele nella copertina???
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Nietzsche - |Celestino Vietti|
Fanfiction"non dirmi per sempre, dimmi a domani, ma dimmelo ogni sera"