"Alain, ammettilo al tuo amico! Tu ami il nostro Comandante, non negarlo tanto è inutile! ... Credi che io non lo sappia?"
"Gerard.....quella donna è bellissima!! È inutile negarlo!"
"Si, ma ... un conto è apprezzare la bellezza di una donna e un'altra cosa è innamorarsene, non trovi?"
"Beh .... forse .... ma sai che io amo le donne .... tutte le donne!!!!" Rispondo cercando di dissimulare il mio imbarazzo.
"Si, certo! Ma ne ami una in particolare e per lei saresti capace di dare la tua vita. E poi, credi davvero che non ti abbia osservato in caserma quando discutevi con lei? Era evidente a tutti che non la guardavi mai negli occhi e ti rivolgevi a lei sempre a testa bassa! ... Smettila e non mentire a te stesso, anzi a me!"
"Beh....ma questa sera ce l'hai con me?!!!" Rispondo scocciato.
"Si, si ... Ti lascio in pace ... amico mio!"
Sono sdraiata accanto al mio André quando vedo arrivare il pastore più giovane con due tisane, sorride, si piega sulle ginocchia e dice: "Scusatemi Madame ma Vi ho preparato le tisane curative. Ho dovuto metterle nelle ciotole di legno che noi pastori ci portiamo dietro. Una è per Voi, affinché plachi la Vostra tosse, e l'altra è per pulire la ferita di Vostro marito."
"Grazie....siete tutti molto gentili" Rispondo in un sussurro, a voce bassa, con fatica.
Poi prendo la ciotola e bevo un poco di questa tisana.
Mi alzo dal mio giaciglio e vado dal mio amico, guardo il giovane e dico: "Grazie, sei davvero gentile! Penserò io a pulire le ferite di Andrè!"
"Bene .... allora .... buon riposo!"
"Grazie! ... André, ti aiuto a togliere la giacca e la maglia ma devi tirarti un po' su!"
Oscar ribatte: "Vado a prendere le bende che sono nella borsa."
"No no .... state qui Madame.... riposatevi. Mi occupo io di AN.... ehm.... di Vostro marito" Rispondo sorridendo.
"Grazie Alain!"
Sorrido, il comandante non cambierà mai! Tra lei e André.....l'uomo è e resta lei!! Ih ih ih
Osservo da lontano i forestieri, il mio sguardo inevitabilmente finisce sulla donna, quando all'improvviso mi giunge una gomitata nel fianco e un sussurro. E' il mio amico Pascal.
"Carl, vuoi smettere di guardarla?! Potresti infastidire suo marito! E poi, quella donna ha anche qualche anno in più di te ... ma perché non ti concentri sulla figlia di mio cugino?"
"Uh....si si ..... hai ragione. Però è proprio bella ..... e poi ha carattere! Non trovi?"
"Molto. Da quel poco che ho visto è una donna molto forte, però tu evita di guardarla! Non vorrei avere problemi."
"Si si ..... stai tranquillo!!!"
Pulisco accuratamente la ferita, sento lo sguardo del Comandante addosso, sussurro: "E' quasi rimarginata ... credo che ancora qualche giorno e si chiuderà del tutto! ... Ma ti consiglio di non fare sforzi altrimenti potrebbe riaprirsi."
"Grazie Alain! In effetti inizio a sentirmi meglio....ma deve chiudersi bene anche in profondità!"
Oscar domanda: "Ti fa ancora male André?"
"Un poco .... ma sta migliorando!! Tu piuttosto....come ti senti?"
"Meglio! ... La tisana che mi ha dato Carl mi ha scaldato il petto. Ho sonno, credo che dormirò profondamente. André, spero che la bufera si plachi, vorrei arrivare quanto prima a Venezia ..."
"Si ... anche io Oscar, soprattutto per poterti curare. Ma ora vieni qui, stringiti a me e riposa tranquilla" Rispondo stringendo un poco Oscar sul mio petto e coprendola per bene. Voglio che stia al caldo e che si riposi tranquilla.
Sento il calore del corpo del mio André, è così tutto strano! ... Fino a poche settimane fa lui era soltanto André e adesso invece ... è il mio André! ... L'ho capito soltanto dopo l'attacco di Saint Antoine, anche se Fersen mi aveva portato in salvo e stretta a lui, era André che volevo! ... André, il mio unico vero amore! ... Sono gli ultimi pensieri prima di cadere in un sonno profondo...
Èmattina, i primi raggi del sole ci svegliano con il loro calore. Apro gli occhi e sento Oscar dormire serenamente stretta a me. È una sensazione bellissima poterla tenere così stretta a me. Piano cerco di svegliarla per poterci rimettere in viaggio, anche se prima dovremo riparare la ruota. Poso piano una carezza sul suo viso, sposto una ciocca dei suoi riccioli ribelli e la chiamo piano, con dolcezza"Oscar ... Oscar ..."
Ascolto appena la voce di André, schiudo lentamente gli occhi e sussurro: "André ... è già mattina?"
Mi stringo un poco al mio Andrè, sorrido al pensiero di avere dormito stretta a lui, tra le sue braccia. Credo di non avere mai dormito così bene come questa notte, in questa grotta umida, mentre fuori nevicava. È la sola presenza di Andrè a farmi stare bene.
"Si .... e sembra che ci sia il sole. Dimmi ..... come ti senti?"
"Molto meglio!" Mi guardo intorno, vedo Alain e Gerard sistemare la ruota della carrozza, mi alzo e dico: "Aspetta André, vado dai nostri amici!" Sento dei passi dietro di me, è Carl, il giovane pastore, mi giro e lo osservo, ha una ciotola tra le mani.
"Madame, ecco tenete, Vi ho scaldato un po' di latte ... ovviamente l'ho fatto per tutti!"
"Oh .... grazie, sei molto gentile!" Rispondo sorridendo mentre prendo la tazza di latte. Poi sento dei passi alle mie spalle, è Andrè che mi raggiunge e posa una mano su una mia spalla.
Guardo timoroso l'uomo e balbetto: "Mo .. monsieur adesso Vi porto il Vostro latte!"
"Grazie mille! Siete tutti molto gentili. L'importante è che ci sia il latte caldo per mia moglie!"
"Ah ah ah ... Ma cosa dite?!" con la mano indico gli animali e dico: "Avete visto quante capre abbiamo? L'unica cosa che non manca è proprio il latte! Ih ih ... E Vi assicuro che è il migliore della zona!"
Pascal ribatte: "Il ragazzo ha ragione! I nostri pascoli sono ricchi di erba è solo che durante la nostra transumanza ci siamo imbattuti in una bufera di neve, cosa strana, visto che siamo a Luglio! Per fortuna che siamo vicini alle nostre fattorie, poche ore e saremo a casa!"
"Grazie ..... noi speriamo di partire il più in fretta possibile!"
Oscar domanda: "C'è un villaggio o un rifugio nelle vicinanze?"
"Eh ... salendo ancora, raggiunto il colle del Montgenèvre, si. C'è un piccolo borgo montano, tutto in pietra. Ma direi che ci metterete diverse ore per raggiungerlo, con la carrozza"
"Non fa nulla! ... L'importante è trovare una locanda per ristorarci e riposare."
"Si certo .... raggiungerete il colle prima di sera senza dubbio! Bene, ora vado ad occuparmi delle nostre bestie ... e magari porto fuori anche i vostri cavalli, così possono brucare l'erbetta verde!"
"Grazie!"
Mi avvicino alla carrozza, osservo Alain e Gerard intenti a riparare la ruota. Spero davvero che riescano senza metterci troppo tempo.
Dopo aver sistemato la vettura e agganciato i cavalli, ringraziamo i pastori. André, Alain e Gerard gli stringono la mano, quasi sono tentata anch'io ma improvvisamente mi ricordo di indossare abiti femminili. Uno ad uno mi fanno la riverenza e dicono: "Vi auguriamo buon viaggio Madame e riguardateVI!"
"Grazie mille .... per tutto" Rispondo un poco imbarazzata, poi sollevo la gonna e salgo nella carrozza, seguita da Andrè. Piano i cavalli riprendono la strada, lasciando questo piccolo sentiero, per risalire lungo le curve e gli scoscesi di questo sterrato.
Vedo allontanarsi la vettura, il belare delle pecore e la voce del mio amico mi portano alla realtà.
"Su Carl smettila di sognare ad occhi aperti! Quella donna è partita con suo marito!"
"Eh .... si si .... hai ragione. Però è proprio bella ..... sembra una fata!"
"Già! ... Ma riesci a immaginare che una donna simile diventi la moglie di un pastore?! Beh io no! Sono sicuro che quella là è una nobildonna ... magari abbiamo soccorso una principessa con i suoi servitori, chissà!"
"Uhm .... magari è scappata per sposare un poveraccio come uno di noi ...... certo che è un sogno .... bella, leggiadra, e poi ha due occhi azzurri .... e quei capelli? ah ..... sarà il mio sogno!"
Scompiglio i suoi capelli e con voce allegra ribatto: "Su, scendi dalle nuvole! Le capre aspettano! Ah ah ah ..."
Sono molte ore che viaggiamo, dopo diverse salite raggiungiamo finalmente il colle di cui ci hanno perlato i pastori. I cavalli sono stanchi, il percorso è stato molto ripido ed è ora di fermarci per farli riposare.
"Andrè .... credo che sia tempo di trovare un riparo per la notte"
"Si, però il villaggio è ancora lontano ... magari riusciamo a trovare una malga o un qualsiasi riparo per affrontare la notte."
"Ma si .... dai .... troveremo qualcosa ...... in alternativa tempo proprio che dovremo dormire all'addiaccio! Non voglio di certo fare morire i nostri amici equini!"
"Uhm ..." mi affaccio dal finestrino e catturo l'attenzione dei nostri amici. "ALAIN, GERARD!"
"Sissignore!!" Rispondiamo all'unisono, abituati a quel tono di comando.
"AVETE AVVISTATO UN RIPARO?"
"Ecco ..... ci sarebbe quella costruzione .... sembra però una villa signorile ..... non saprei!"
"Bene! Magari potranno ospitarci, anche in un fienile andrà bene!"
"E sia .... allora andiamo lì! Forza belli .... un ultimo sforzo e potrete riposare!" Poi sprono i cavalli e li dirigo verso la costruzione.
Ci avviciniamo sempre più alla villa, osservo attentamente la costruzione e dico: "Alain aveva ragione: è un palazzo signorile, magari ci ospiteranno."
"Oscar ..... vuoi davvero chiedere ospitalità lì? Come ci presenteremo?" Domando perplesso.
"Ci presenteremo come semplici mercanti. E poi non abbiamo certo degli abiti signorili! Come ho già detto ci basterà un pagliaio. André, fa troppo freddo, noi quattro possiamo ripararci sulla carrozza ma i cavalli potrebbero non farcela! E poi abbiamo denaro a sufficienza per pagare il disturbo."
"Come vuoi Oscar ... ma sappi che non sono affatto convinto. In ogni caso ... tu dormirai con me!"
Arrossisco e sussurro: "Ma certo! Dove vuoi che dorma!?"
"Uhm .... dove vuoi .... basta che sia con me!" Rispondo sorridendo.
"André!"
"Dimmi ......"
"Sei geloso?"
"Ecco .... io ..... si, lo ammetto. Sono molto geloso .... ma solo perchè ti amo!"
"Ma non vedo perché dovresti esserlo?! Suvvia André, ho quasi l'impressione che tu stia scherzando! Ah ah ..."
"Beh ..... lo so che non ho motivo di esserlo .... però è innegabile, sono geloso!! E poi .... chi non lo sarebbe di una splendida donna come te?!"
"Smettila! Non vedi che mi fai arrossire?! Ammetto che ti conosco molto bene come amico ma come uomo non ti conosco affatto!"
"Ah ah ah ah ah ..... " Scoppio a ridere .... non mi conosce come uomo ..... povero me!
"Grandièr si può sapere cosa c'è di tanto divertente? Ho detto semplicemente la verità: io non ti conosco affatto come uomo."
"Ih ih .... scusami Oscar .... ma cosa intendi esattamente?!"
"Che ... che ... ma insomma André, ti è così difficile capire ciò che intendo? .. Io sinceramente non ti pensavo geloso."
"Beh ... ma non c'è nulla di male nell'essere geloso. Che poi, qualsiasi uomo avesse il tuo amore sarebbe geloso. Oscar ... tu .... tu sei bellissima. Credo di amarti da sempre. Ed io .... io ho sempre visto in te la donna, sotto alla divisa. Sempre. Ho sempre visto i tuoi movimenti sensuali, aggraziati. Il tuo sguardo forte e fiero, ma anche dolce e comprensivo. Ho sempre sentito il tuo profumo. Eh si, sono geloso, perchè so che ora tu ricambi i miei sentimenti ..... e morirei se dovessi perderti."
"Ma che discorsi fai?! André, tu mi perderesti solo se io dovessi morire!"
"Ma tu mi hai promesso di vivere ..... e quindi sono felice!" Poi poso un piccolo bacio sulle sue labbra. Ho una gran voglia di lei!
"Vivrò per realizzare tutti i nostri sogni!" guardo negli occhi il mio amato e sussurro: "Ti amo André!"
"Ti amo Oscar" Rispondo sulle sue labbra.
Entriamo nel piccolo cortile dopo avere oltrepassato un cancello in legno lasciato aperto. Ci fermiamo al centro dello spiazzo, arresto i cavalli e vedo venirci incontro una donna di mezza età, tutta vestita di nero, con una cuffia ricamata in testo ed i capelli raccolti, seguita da un uomo alto, moro, con una mantella bordata di pelliccia.
"Gerard, siamo davanti al cancello, speriamo che ci sia qualcuno e ci lascino pernottare!"
"Alain, ne abbiamo davvero bisogno! .. Passare più di dodici ore a cassetta con questo freddo è diventato un incubo, e pensare che siamo a Luglio. E' assurdo!"
"Amico credi che anche a Venezia faccia così freddo?"
"Spero di no ... non credo ... ecco ci siamo! E che l'Altissimo ci assista!" Dico scendendo dalla carrozza. Sono di fronte a l'uomo con la mantella nera, mi tolgo il cappello e faccio la riverenza. "Buonasera Monsieur, siamo viaggiatori e abbiamo bisogno di ristoro."
"Chi siete?"
"Il mio nome è Philippe Villard, siamo mercanti ..."
"Chi è con voi?"
Sento la voce di Alain alle spalle. "Mi chiamo Salvator Seigur, come Vi ha appena detto il mio amico siamo mercanti e dobbiamo attraversare le Alpi ma abbiamo bisogno di ristoro! ... Speravamo di trovare lungo la via una taverna, un convento insomma un luogo dove poterci fermare ma non abbiamo trovato nulla! Monsieur siamo disposti ad alloggiare anche nelle scuderie ovviamente pagando il disturbo."
"Chi c'è nella carrozza?"
"I nostri padroni: MonsieurJosèphe Larouge e consorte."
"Voglio conoscerli!"
Sento la voce decisa di quest'uomo, non sono ancora riuscito a vederlo bene in viso, ma il suo è un tono di comando, deciso e secco.
"Ma certo!" Sistemo il predellino, apro lo sportello e con voce pacata dico: "Monsieur Larouge, prego, potete scendere!"
Guardo André, sussurro appena: "Vai!"
Con lentezza ma deciso, scendo dalla vettura, sono di fronte al padrone di casa, con un sorriso appena accennato dico: "Buonasera Monsieur! ... Il mio nome è Josèphe Larouge, viaggio con mia moglie e i miei fedeli collaboratori, siamo mercanti."
"Umm ... cosa commerciate?"
"Stoffe ..."
"Interessante! Mi piacerebbe dare un'occhiata ai Vostri tessuti."
"Sono spiacente ma con noi non abbiamo nulla, siamo stati assaliti dai briganti."
"Vi hanno derubato della merce ma vi lasciano il denaro, che strano!"
"Ci siamo difesi e almeno il denaro che avevamo addosso non sono riusciti a portarcelo via!"
"Una bella fortuna! ... Dunque vorreste che Vi ospitassi e per Voi andrebbe bene anche nelle scuderie!? ... Potrei avere il piacere e l'onore di conoscere la Vostra consorte?"
"Ma certo!" porgo la mano verso l'interno della carrozza e con tono pacato dico: "Françoise, prego ..."
André mi invita a uscire dalla vettura, alzo appena le gonne e con molta cautela scendo dalla scaletta.
Vedo scendere la donna, rimango folgorato dalla sua inusuale bellezza, non ho mai visto una donna tanto bella in vita mia! ... I suoi capelli sono biondi come il grano e i suoi occhi azzurri mi trafiggono l'anima e i sensi. Ho di fronte un'apparizione. Indossa un abito semplice, azzurro, con le maniche lunghe ed una cappa sulle spalle. Questa donna emana fascino e sensualità ad ogni movimento. È aggraziata, morbida nei movimenti. È bellissima.
Sono di fronte a quest'uomo, il suo sguardo e il suo atteggiamento non mi piacciono affatto, poi dico con piglio deciso: "Il mio nome è Françoise Larouge."
Mi avvicino alla donna, prendo la sua mano, la bacio e sussurro: "Incantato!" continuo a guardarla. "Scusatemi, Madame, il mio nome è Cristopher Chaisy. Per me sarà un onore averVi come ospite nella mia umile casa!"
Sussurro al mio amico: "Umile dimora?! Ma cosa dice?! ... Gerard, quest'uomo non mi piace per niente ... temo che ci saranno guai in vista!"
"Alain, dovremmo dormire armati, compreso la nostra Françoise!"
"Già! ... Almeno per una volta devo darti ragione!"
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Di streghe, fantasmi e scheletri
FanficUn piccolo racconto per una notte speciale, una festa antica, immaginata a Versailles. Tra streghe, fantasmi, pipistrelli e zucche una dama mascherata, dagli occhi azzurri come il cielo, balla con un gentiluomo dagli occhi verdi. In questa notte mag...