Faraway, chapter ten.

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Hanji's POV

Al cuore non si comanda, oramai, era il nostro tempo per essere felici.

Mi odiai per ogni singola volta in cui tentennai a causa delle mie incertezze, non riuscivo a perdonarmi, ma, in cuor mio, speravo che almeno lui potesse farlo.

Sentii il suo caldo respiro sul mio collo, mi abbandonai al suo tocco delicato.

Ci spostammo nel letto, e, in preda alla stanchezza, cedemmo entrambi al sonno.

La notte trascorse tranquillamente, e, la mattina seguente, colpita dai primi raggi solari, mi svegliai, notando che Levi era ancora totalmente appisolato, così, non mi destai dal letto, almeno, sino a quando non si risvegliò.

Non appena si svegliò, sorrise in amorevolmente, ed io, lo abbracciai.

''Buongiorno, quattrocchi'', mi salutò lui, come era solito fare;

''Giorno Levi'', ricambiai, sorridente.

Si prospettava una giornata tranquilla, dato che, in programma, non vi era alcuna spedizione.

Approfittammo per consumare la colazione insieme, e Levi, colse l'occasione per preparare del the, come da abitudine.

Consumammo la colazione, conversando tranquillamente.

Non appena finimmo, ci allontanammo dalla tavola, ed io, feci una doccia.

Indossai la mia camicia più nuova, sbottonando due bottoni dall'altezza del collo, abbinata ai pantaloni della divisa.

Non legai i capelli, né tantomeno, indossai gli occhiali.

Mi diressi verso la cucina ed udii la voce di Levi;

''Sei raggiante.'', disse lui, con sguardo incantato.

Mi diressi verso di lui e gli stampai un bacio sulle labbra, poi sorrisi, lui, inaspettatamente, arrossì e avvinghiò i miei fianchi, affondando il volto nella mia spalla.

Rimanemmo così per una manciata di minuti, indisturbati.

Accarezzai i suoi capelli, poi, gli stampai un bacio sulle fronte.

Levi's POV

La abbracciai per svariati minuti, sentendomi al sicuro.

Il suo profumo, il suo tocco, la sua voce.

Tutto di lei era ormai a me familiare.

Una familiarità che stravolse la monotonia, la favola a cui stentavo credere.

Mio malgrado, mi dovetti staccare dalla sua presa.

La guardai nuovamente negli occhi, erano gioiosi.

Non potei fare a meno di sorriderle, e lei, lo fece a sua volta.

Intrecciai le mie dita alle sue, prendendola per mano.

Ci avviammo verso l'uscio, programmando, nel dettaglio, la nostra giornata.

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