1- La canzone nostra

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-cazzo è tardi- gridò Giulia mentre toglieva l'asciugamano dai capelli. Il suo amico, Sam la tempestava di note vocali, era già mezz'ora che aspettava sotto casa sua. Ma la ragazza aveva finito tardi le lezioni di danza e aveva perso il primo autobus, così era tornata a casa praticamente un'ora dopo.
-non vorrai mica arrivare tardi alla festa-
-cinque minuti e sono giù, lo giuro, mi sto sbrigando- rispondeva lei mentre cercava di infilare il suo vestitino nero.
-li conosco bene i tuoi cinque minuti-
-ma perché tanta fretta, c'è forse qualcuno che non puoi aspettare di vedere?-
-non provare a distrarmi Stabile-
-c'è Claudia! Lo sapevo io. Spero solo che tu sia vestito bene
-dai, pensa a sbrigarti e basta
Dopo altri 20 minuti, era finalmente riuscita a infilare la giacca e scendere giù
-finalmente- disse lui mentre lei entrava in macchina
Lei rise, poi rispose -dai, corriamo da Claudia... cioè, andiamo alla festa
-simpatica
I due arrivarono alla festa e Sam era visibilmente agitato; non gli piacevano quelle feste, non sapeva mai come comportarsi, ma c'era Claudia, la ragazza che da un po' di tempo gli interessava e non sarebbe potuto mancare.
Giulia gli stava vicina, con il suo abito nero svolazzante e il solito paio di Dr. Martens ai piedi; non era mai stata tipa da tacchi, non le piacevano e in più non ci sapeva camminare molto bene, il che la metteva estremamente in imbarazzo.
-guarda, ecco Claudia!- Giulia indicò la ragazza -beh che aspetti, vai da lei-
-no, e poi cosa le dico, ciao come stai?- rispose Sam
Ma era troppo tardi, lei lo aveva già trascinato per un braccio di fronte alla ragazza
-ciao Claudia, come va?
-ciao ragazzi! Tutto bene grazie. Voi? Sam, non mi aspettavo di trovarti qui
-no infatti- rispose lui impacciato
-scusate ma ora mi stanno chiamando gli altri e devo proprio andare, vi lascio da soli- disse Giulia, mentre Sam le guardava con gli occhi di chi voleva assolutamente essere salvato da una fine tragica.
E mentre si avvicinava ridendo al tavolo per prendere qualcosa da bere si sentì chiamare
-Ehi Giulia
Era Rosa, una sua compagna di danza. Le si fiondò addosso per abbracciarla e quando si staccò, prendendo ad accarezzale i capelli, cominciò a raccontarle
-c'è un ragazzo, lo vedi? Quello con i capelli scuri, i jeans neri e la collana con le forbici- disse mentre lo indicava
-bene è tutta la sera che non fa altro che guardarmi e sorridermi... è così carino, vorrei andare a parlargli ma non so come fare
Giulia si mise in punta di piedi per esaminare meglio la situazione. Il ragazzo, che effettivamente era molto carino -l'amica ci aveva visto giusto- era circondato da un gruppetto di amici: a catturare la sua attenzione fu però quello che sembrava essere il migliore amico: indossava una maglietta rosa e un cappellino in testa dello stecco colore, dal quale uscivano dei piccoli ciuffi ricci
'che ragazzo strano' pensò
Guardando ancora meglio si accorse che lì con loro c'era anche una persona che lei conosceva molto bene
-Rosa so come presentarvi- esclamò tutta contenta guadando l'amica negli occhi
-dici davvero?-
-si, ma mi devi un favore per quello che sto per fare. Seguimi- disse ridacchiando
E così fece finta di passare per caso vicino al gruppo di ragazzi e ovviamente il suo piano funzionò perfettamente
-Stabile!- si sentì chiamare
Giulia si voltò fingendo di essere sorpresa
-ciao Esa, da quanto tempo!- e abbracciò il ragazzo.
L'attenzione si spostò su di loro e a notare Giulia fu proprio lo strano ragazzo dai capelli ricci, che era rimasto incantato dalla sua bellezza e stupito -in senso positivo- dal decibel della sua risata.
-Ragazzi ho il piacere di presentarvi Giulia
La ragazza salutò tutti imbarazzata
-io e lei ci siamo conosciuti in una vacanza studio a Londra
-già- rispose lei, ma cambiò subito discorso
-lei invece è Rosa, una mia compagna di danza
Rosa era bellissima come sempre, indossava uno splendido vestito rosso che si intonava perfettamente con il suo rossetto e un paio di scarpe con i tacchi. Estroversa com' era, non fu difficile per lei presentarsi al ragazzo che aveva notato dall'inizio della serata, il cui soprannome era "Deddy", così aveva detto lui e i suoi amici avevano tutti confermato scherzandoci su. Così i due cominciarono a parlare e a conoscersi.
'vorrei avere un quarto della bellezza che ha lei' pensava, inconsapevole che invece nello stesso momento qualcun altro non aveva smesso di guardarla nemmeno per un secondo. Lei un po' lo aveva notato, ma non ci aveva dato peso... infondo, perché mai un ragazzo come lui avrebbe dovuto guardare proprio lei?
-piacere Sangiovanni, per gli amici Sangio- è così che si era presentato il ragazzo misterioso
-perché Sangiovanni?- chiese lei ridacchiando e nascondendosi dietro i suoi capelli.
-è un nome d'arte, tutti mi dicevano che non avevo per niente una faccia da santo e alla fine per fargli un dispetto mi sono chiamato così
-capisco, e che artista saresti tu?
-un ballerino, ovviamente
-dici davvero?
-macchè, stavo scherzando.... sono un cantante, o almeno ci provo- rispose lui ridendo, poi aggiunse
-tu invece? Mi è sembrato di capire che fai danza
-si, da quando sono piccola in realtà, o almeno ci provo
Entrambi presero a ridere, sotto gli occhi infastiditi di Esa, che si era poi dovuto allontanare dai due (evidentemente controvoglia) per andare a salutare alcuni amici.
-che dici, prendiamo qualcosa da bere?- propose la ballerina
-dai ci sta
Ma proprio mentre si stavano avvicinando al tavolo, arrivarono Sam e Claudia.
-ehi ragazzi!
-Sam da quanto tempo!- rispose Sangio
-e voi due come vi conoscete?- chiese Giulia incuriosita
-ho chiesto a Sam di lavorare insieme per il videoclip di una canzone qualche tempo fa
Quindi i due si conoscevano: non sapeva perché, ma Giulia si sentì felice di questa scoperta.
-bene ragazzi, io ora devo proprio andare, diventerà difficile trovare un taxi se farò tardi- disse Claudia, interrompendo la conversazione
-ma come torni in taxi? Non dire cazzate, ti accompagna Samuele a casa- rispose la ballerina lanciando un'occhiata di intesa al suo migliore amico
-ma no dai Giù, non dovevi tornare tu con lui?-sentenziò Claudia
-tranquilla, io in realtà torno con Sangio- e gli face cenno con gli occhi di stare al gioco
Il ragazzo, che non si aspettava quella risposta, sgranò gli occhi, ma la proposta non gli dispiaceva per niente
-si sì, la riporto io a casa
-e va bene, allora io e Sam andiamo, grazie di tutto ragazzi- i due salutarono e Sam si voltò a guardare Giulia per ringraziarla; lei gli rispose accennando spontaneamente un sorriso. Per la prima volta Sangio l'aveva vista ridere senza che si coprisse il volto.
'è proprio carina' pensò
-quindi siamo già arrivati al punto in cui io ti riporto a casa?- chiese lui scherzando
-cosa? Oddio no, mi spiego- Giulia si era impanicata e aveva cominciato a ridere
-vedi- continuò lei -tu conosci Sam e sai che non è esattamente il tipo da feste, ma oggi l'ho convinto a venire solo per quella ragazza, Claudia; loro si piacciono, ma nessuno dei due è abbastanza coraggioso da fare il primo passo e così ho pensato che potevo essere il loro "Cupido"
I due risero alla fine di questa spiegazione; 'è strana, ma è simpatica'
-quindi hai lanciato due frecce stasera
-in che senso?
-beh guarda Rosa e Deddy
Effettivamente quei due si stavano divertendo da matti, scherzavano e ballavano insieme, è stato evidente fin da subito che si piacessero
'Quanto vorrei vivere anch'io una cosa così'
-già hai proprio ragione- rispose lei
Quello che entrambi ancora non sapevano è che cupido quella sera aveva lanciato un'altra freccia; ma come avrebbero mai potuto immaginarlo?
-comunque la mia era una scusa ovviamente, stai tranquillo, chiederò un passaggio a Rosa
'Ma come?' Pensò Sangio deluso; avrebbe davvero voluto riportarla a casa quella sera, scoprire qualcosa in più su di lei, l'aveva proprio incuriosito
-non vorrai mica rovinate il tuo lavoro vero?
-in che senso scusa?
-ma guardali, per come stanno appiccicati sicuramente lei andrà in macchina con Deddy e staranno da lui stanotte- rispose il ragazzo, indicando la nuova "aspirante coppia"
-effettivamente hai ragione... va bene, allora prenderò un taxi
'Ma ancora non ha capito?' Pensò lui
'Ti prego insisti per tornare in macchina con te' sperò lei
-E secondo te io lascerei tornare Lady cupido da sola a casa a quest'ora? Dai, a me fa piacere, dico davvero
Lei arrosì e lui lo aveva notato; si sentì felice per quella reazione così spontanea, era talmente piccola che avrebbe voluto solo abbracciarla e stringerla forte
-e va bene, allora Lady cupido accetta volentieri l'invito- disse lei, giocando con il suo cappello
Lui si risistemò i capelli ridendo, poi continuò
-ma tu sei riuscita a mangiare qualcosa?
-purtroppo no, era già tutto finito quando sono arrivata
-già nemmeno io- fece una breve pausa, poi aggiunse tutto contento -mi è venuta un'idea-
-a cosa stai pensando?
-dai andiamo via da qui
-di già?
-ma si dai, fidati di me
La divertiva molto questo suo modo di fare, era molto sicuro di sè e questa era una cosa che le piaceva. Lo conosceva da poco, ma non le importava: riusciva a leggere nei suoi occhi una certa sincerità.
Salutarono Rosa e Deddy, che si guardarono quasi per dire 'starebbero troppo bene insieme', vedendoli andare via.
I due lasciarono la festa ed entrarono in macchina di Sangio.
-dove andiamo?- chiese Giulia mentre metteva la cintura
-ti porto al Mc
Giulia non sapeva se essere più felice per il Mc (era una vita che non ci andava, nell'ultimo periodo era diventata molto attenta alla sua alimentazione) o perché lui avesse voluto portarcela. Del resto era la prima volta che un ragazzo la trattava così e le faceva sentire le farfalle nello stomaco, era una strana sensazione ma le piaceva. Lei sorrise tutta felice, mettendosi le mani ai lati della bocca
'Cosa darei per vedere un'altra volta quel sorriso, ma perché continua a coprirlo' si interrogava il ragazzo

Tutto un'altra volta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora