18- senza fiato

4.9K 156 11
                                    

Giulia e Sangio non avevano staccato le labbra nemmeno per un secondo da quando erano scesi dall'auto, nel momento in cui lei era corsa fuori e, gettandosi al suo collo, lo baciava come non aveva mai fatto prima. E lui si lasciava trascinare da tutte le emozioni che gli bruciavano la pelle, da tutte le carezze di Giulia che puntualmente gli lasciavano qualche brivido lungo la schiena. Prendendola per i fianchi la trascinò verso la porta, tutti e due stavano quasi per cadere ai gradini d'ingresso e persino in quel momento non si lasciarono distrarre, se non per concedersi una fugace risata. Il riccio non osò staccarsi da lei nemmeno per cercare le chiavi, che trovò a fatica, ma il solo pensiero di doversi allontanare qualche secondo da quelle labbra non poteva essere sopportato. Chiusero la porta alle loro spalle e piano si avvicinarono al divano, mentre i baci sulle labbra lasciavano piano il posto a quelli sul collo. Amavano baciarsi, Giulia non lo aveva mai nascosto, ma anche per Sangio, da quando la ballerina aveva fatto irruzione nella sua vita, il gesto del bacio aveva assunto un sapore diverso, sicuramente era un valore aggiunto, un momento tutto loro che adoravano e una delle cose che era mancata di più a entrambi.
Ripresero fiato per qualche secondo, quando Sangio, staccandosi e spostandole i capelli dal viso, sussurrò a pochi centimetri dalla sua bocca quel 'cazzo se mi sei mancata' che la fece un po' arrossire, ma allo stesso tempo la riempì di sicurezza, tant'è che riprese a baciarlo ancora più forte, costringendolo a indietreggiare fino a cadere seduto sul divano. Poi si posizionò a cavalcioni su di lui e passò a baciargli il collo e a respirare più forte, mandandolo completamente in tilt. Fu interrotta improvvisamente da lui che, trovando una forza di volontà che mai avrebbe creduto di avere in un contesto simile, la allontanò da lui giusto il necessario per poterla guardare negli occhi
-ehi ehi Giù aspetta, io non- non finì di pronunciare la frase
-ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese lei, preoccupata di aver fatto qualcosa che non andava e cominciando già a farsi mille paranoie
-ma no Giù è perfetto, cioè tu sei perfetta, ma qui finisce male se continui così, ti avverto-
-ma magari io voglio che finisca male- rispose lei maliziosa, passando le mani sul suo petto.
-Giulia dico davvero, non scherzare, perché io sto perdendo anche l'ultima briciola di autocontrollo che mi è rimasta in corpo-
-l'idea non mi dispiace-
-ma non avevamo detto di andarci piano?- tirò fuori in quel momento il vero motivo della sua preoccupazione. Si erano riavvicinati da pochissimo, lo preoccupava un po' il fatto di correre così tanto, non voleva che lei potesse anche solo pensare che il suo fosse un modo per convincerla a fare qualcosa di più. Era qualcosa che voleva davvero, certo, ma solo se lei era sicura di volerlo almeno quanto lui. La paura che tutto potesse finire da un momento all'altro, che lei potesse sparire dalla sua vita ancora una volta per una sua cazzata, gettandolo in quella sensazione di mancanza che gli era bastato provare per una settimana per capire che non avrebbe mai più voluto viverla.
-direi che questa parte è già andata a quel paese, non credi?- rise lei, facendogli notare che effettivamente  era qualcosa che volevo entrambi: tutti e due so desideravano da morire, cosa poteva esserci di più bello di questo? Riprese a baciarlo ancora, lasciandogli un morso sulle labbra e strusciandosi sul cavallo dei suoi pantaloni, ricominciando ad ansimare sul suo collo, proprio vicino al lobo del suo orecchio dove passò la lingua, facendolo impazzire completamente: il riccio tirò fuori tutta la passione che aveva nel baciarla, posò le mani sul suo fondoschiena, facendole passare sotto al vestito e portandola ancora più vicina al suo corpo. Giulia non pensava a niente, si era dimenticata di tutti i casini, le paranoie, i problemi. C'erano solo lei e lui, soli su quel divano e il resto non contava più. Sì, era la cosa giusta, non c'era niente di sbagliato in quello che stava facendo, ne era convinta. E così, prendendo coraggio proprio da quella convinzione, fece passare lentamente la sua mano sotto l'elastico delle mutande di Sangio, che trasalì, incredulo davanti all'iniziativa di lei.
-aspetta- la fermò ancora una volta, percependo l'imbarazzo di Giulia dopo quel gesto che aveva fatto. Lei lo guardò con sguardo interrogativo, aspettando che continuasse
-va bene tutto Giulia, io lo voglio almeno quanto lo vuoi tu, però non qui- si interruppe per qualche secondo -se stiamo per farlo davvero, voglio che sia indimenticabile- riprese a guardarla con dolcezza, dimostrandole che anche in quel momento si sarebbe preso cura di lei. Era più giusto così, del resto era la sua prima volta, doveva essere un bel momento, lo avrebbe ricordato sempre. Non era il sesso il loro obiettivo, per quello c'era ancora tempo, infondo si erano appena ritrovati. Lui trovava meraviglioso il fatto che lei avesse sentito l'esigenza di avere qualcosa di più proprio con lui, di abbandonarsi totalmente alle sue attenzioni. Lei gli aveva voluto bene, prima di desiderarlo, e questa era una cosa che amava, ma vederla così e soprattutto sentirsi così, privilegiato, lo mandava fuori dal mondo. Il fatto che per lei fosse un momento importante e avesse scelto proprio lui per condividerlo, non c'era cosa al mondo che l'avrebbe reso più felice. Così le porse la mano e la portò di sopra, in camera sua, dove cominciò a baciarla più lentamente, facendo scivolare le mani lungo la sua schiena, accarezzandola piano. Poi si fece sfilare la maglietta e i pantaloni e la voglia di toglierle quel vestito cresceva sempre di più, desideroso di vedere quel suo corpicino e stringerlo forte, tenerlo per se, sentire il profumo della sua pelle e baciarne ogni singolo lembo. Così, delicatamente, le girò attorno per posizionarsi alle sue spalle, abbassando lentamente la zip del suo vestito. Sapeva che in quel momento doveva essere perfetto, doveva trovare il modo giusto di farle capire che il suo corpo non aveva una imperfezione nemmeno lontanamente. Fece scivolare lentamente il vestitino sul pavimento poi le lasciò un bacio sulla spalla e si posizionò di nuovo davanti a lei, che teneva un po' la testa bassa, quasi per paura di quello che il ragazzo potesse aver pensato nel vederla così; Sangio poteva sentire gli ingranaggi del suo cervello muoversi a mille come ogni volta che si faceva prendere dalla sue paranoie. Quello che lei non capiva è che il riccio in quel momento stava contemplando un'opera d'arte, perché quello era Giulia ai suoi occhi.
-ehi guardami- le prese il viso tra le mani, e con sguardo dolce le accarezzò le gote con le dita -io a questi occhi proprio non so resistere-
Giulia fece un passo avanti e gli lasciò un bacio sul petto, cercando di nascondere il fatto che era rossissima e terribilmente imbarazzata.
-Dio quanto sei bella, tu sei.. cioè io sono perso di te Giulia, ogni volta che ti guardo penso 'cazzo quanto sono fortunato'- e improvvisamente l'imbarazzo sparì e per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentì bella davvero e poteva leggere nel suo sguardo la sincerità di chi davvero pensava quelle cose, che non erano solo un modo per convincerla a fare quello che stavano per fare. Si fidò totalmente di lui, l'unico che riuscisse ogni volta a calmarla, a farla sentire adatta in ogni tipo di contesto, mai sbagliata. Continuarono a baciarsi per diverso tempo e poi si stesero sul letto, lui le slacciò il reggiseno e cominciò a scendere dal collo al suo petto e poi sul ventre, mentre le accarezzava piano il seno. Poi le sfilò l'ultimo indumento che era rimasto a coprirle il corpo. Sentendo il suo corpo irrigidirsi, cominciò ad accarezzarle lentamente l'interno coscia, salendo piano piano sempre più su. Nel mentre non smetteva di baciarla, le sussurrava quanto fosse bella, la incoraggiava a lasciarsi andare. E poi lei si concesse a mostrarsi mentre provava piacere al tocco di lui, provava un mix di emozioni diverse che avrebbe voluto fossero infinite. Si sentiva bella davvero, sotto lo sguardo di quel ragazzo che aveva gli occhi di chi stava contemplando la cosa più bella al mondo, beato ad essere così vicino alla pelle di lei tanto da poterla sentire parte di sè e a poter ascoltare i suoi gemiti, prima fievoli e poi sempre più forti, man mano che si lasciava andare. E poi la situazione si invertì, fu Giulia stessa a prendere l'iniziativa, desiderosa di donargli anche solo una piccola parte del piacere che lui aveva dato a lei.  Il riccio la aiutò solo all'inizio per farle capire come andasse bene e poi si abbandonò totalmente alle attenzioni di quella ragazza che, come nessuna, gli aveva preso il cuore e lo faceva sentire così fottutamente fortunato ad averla nella sua vita. Si lascio scappare qualche imprecazione, mentre i movimenti di Giulia si facevano via via più veloci, tanto da fargli mancare il fiato e portarlo al culmine poco dopo. Giulia si era dimenticata totalmente di cosa fosse l'imbarazzo, era solo convinta che tutto in quel momento fosse giusto. Soli, loro due, che non stavano facendo qualcosa di meramente fisico, ma si stavano dimostrando amore davvero, scambiandosi piccoli centimetri di pelle, facendosi spazio nell'intimo dell'altro in un punta di piedi, come quando si scopre l'esistenza di un posto nuovo e incredibilmente meraviglioso.
-cazzo Giù- disse dopo essere venuto, e poi la prese e la portò su di sè, abbracciandola forte e coprendola con un lenzuolo. Aveva un sorriso da ebete e si sentiva come mai prima, aveva provato delle sensazioni che mai avrebbe pensato di provare. Sì, era stata la prima volta per lei, è vero, ma in realtà lo era stata anche per lui: la prima volta in cui sangiovanni aveva sentito l'amore scorrergli nelle vene, aveva capito la differenza tra il piacere e il sentimento, tra la fisicità e la complicità. Cominciò a riempirla di candidi baci, poi, quando lei appoggiò la testa sul suo petto, prese ad accarezzarle i capelli e a sussurrale parole bellissime, che Giulia non avrebbe mai potuto dimenticare.
-non voglio più perderti Giulia, non voglio separarmi da te nemmeno per un secondo, sono stato proprio un coglione-
La ballerina poteva sentire le mani di lui irrigidirsi e in effetti era vero, il ragazzo pensava a quanto fosse stato stupido a rischiare di perdere una cosa così bella.
-ehi ehi io sono qui, guardami, non scappo più- gli sussurrò lei, prendendogli il viso con le mani e facendo scontrare i loro nasi -oggi mi hai reso la ragazza più felice del mondo Giò, non mi interessa del resto, siamo solo io e te-
-voglio solo che questa tranquillità duri per un po', voglio essere felice con te-
-saremo felici, te lo prometto sanjuan- e gli scompigliò i capelli, scoppiando a ridere subito dopo
-la tua risata, la tua dannata risata, mamma mia se mi era mancata- e prese a farle il solletico per sentirla ancora
-ma sei cretino, di questo passo svegliamo tutta la strada-
-beh direi che i vicini li abbiamo già svegliati prima- rispose il riccio con fare malizioso
-sangiooo- e continuarono così per un po', a ridere come due bambini, tornando a quella normalità, la loro normalità, della quale non avrebbero mai potuto fare a meno. Poi Giulia si addormentò, stretta tra le braccia del suo Sangio, coperta solo da un lenzuolo, sotto lo sguardo attento di lui che continuava a osservarla con occhi completamente persi, gli stessi occhi che si chiusero poco dopo, lasciandosi cullare dal calore della pelle di lei.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 14, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Tutto un'altra volta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora