3- Fools (can't help falling in love)

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Sangio si stava sistemando per andare a casa di Deddy: pochi amici, tutti maschi, le solite serate ignoranti pizza, birra e play. Aveva indossato una camicia bianca di lino senza colletto, una giacca di pelle è un paio di jeans neri. Giulia ancora non aveva risposto al suo messaggio. Si chiedeva se l'avesse spaventata, se le avesse dato fastidio il suo complimento. 'Magari mi sto facendo troppe pare, però mi sembra strano che non abbia ancora risposto'. Cercò di non pensarci più; uscì di casa, entrò in macchina e accese la radio; forse guidava troppo velocemente, ma gli piaceva quella sensazione, era una delle poche cose che lo faceva sentire vivo.
Mentre guidava, con il finestrino aperto e il vento tra i capelli, sfrecciò accanto a una ragazza con un borsone enorme sulla spalla.
-ma guarda te 'sto cretino-
'Cazzo ma è Giulia?' Frenò rapidamente e fece marcia indietro. Era proprio lei. 'Che ci fa in giro da sola a quest'ora?'. Effettivamente erano le nove passate, non era per niente sicura quella strada a quell'ora, peggio se sei una ragazza di 17 anni, a piedi e da sola.
-Ah ma allora sei tu- disse la ragazza abbastanza sorpresa di vederlo. 'Mi avrà sentita? Ti prego dimmi di no'
-eh sì, il cretino sono proprio io- rispose lui scherzando
'Mannaggia'
-che ci fai in giro da sola a quest'ora?-
-ho appena finito lezione a danza, stavo giusto andando verso la fermata a prendere l'autobus per tornare a casa-
-prendi l'autobus per tornare?-
-eh sì, i miei spesso sono fuori per lavoro e non sempre possono accompagnarmi o venirmi a prendere-
-dai su, entra in macchina, ti porto a casa io-
'Ma sono tutta sudata, con i capelli che praticamente non hanno forma, forse mi è colato pure il trucco con l'umidità.. fa che non mi guardi'
E invece lui la guardava eccome, e la trovava bellissima, anche così, sotto la luce soffusa dei lamponi.
-ma dai, sono quasi arrivata, stai tranquillo-
-Giulia non te lo sto chiedendo. Sali in auto dai-
Le paranoie di Giulia si erano triplicate. Si mise il cappuccio in testa nella speranza di coprire almeno quei capelli.
-non ti ho vista oggi all'uscita da scuola- disse il ragazzo appena lei chiuse lo sportello
-si, sono corsa subito a danza, cominciavo alle tre-
-alle tre? E mi vorresti dire che hai finito ora?-
-si, esatto-
'Ma è così piccola, dove la trova la forza per ballare tutte quelle ore?
-ma hai pranzato almeno?-
-ho mangiato una carota per strada-
-ma stai scherzando spero?- disse distogliendo lo sguardo dalla strada per guardarla. Lei scoppiò a ridere
-ma si, faccio sempre così-
-se vuoi ti porto a mangiare qualcosa-
-mi piacerebbe tantissimo, ma ho un sacco di cose da studiare per domani. Credo che mangerò una cosa al volo a casa e mi metterò subito a studiare, ho tipo un capitolo di storia da fare e un sacco di esercizi di matematica-
-studiare? Ma sono le nove e mezza, a che ora finirai-
-non saprei, ma non mi cambia molto, tanto la notte faccio sempre fatica a dormire-
Un'altra cosa che avevano in comune.
-e fai questa cosa tutti i giorni?-
-a parte il sabato e la domenica, ovviamente- rispose lei ridendo
-allora facciamo così, io adesso rimango con te, ti cucino qualcosa mentre tu fai una doccia e dopo studiamo insieme, ti aiuto io in matematica che sono bravo
-ma no dai, non esiste-
-ma perché dai... E poi mi sembra di capire che i tuoi non ci sono in casa. In più, ti assicuro che non sono un maniaco- si divertiva a prenderla un po' in giro
-ma no cretino, che dici. Comunque sì, i miei sono fuori città fino al prossimo fine settimana-
-e allora qual è il problema?-
-mi vorresti far credere che vestito così, a quest'ora, stavi andando a dormire? Sicuramente hai già i tuoi programmi e io non voglio rovinarti la serata-
-Giulia ti assicuro che se avessi mai minimamente pensato che tu potessi rovinarmi la serata non ti avrei mai proposto niente del genere. Ricorda: io dico sempre quello che sento nella più totale sincerità-
'Perché sta facendo tutto questo?' Si interrogava Giulia guardando fuori dal finestrino. Non riusciva a spiegarsi tanta attenzione per lei, tanta preoccupazione e interesse. Però le piaceva, si insomma, sentirsi importante per qualcuno, avere sempre questa sensazione strana, come un nodo in gola, ogni volta che lui parlava. Sembrava davvero il ragazzo perfetto e lei proprio non ci credeva al fatto che avesse potuto notare una come lei; così ogni volta che succedeva qualcosa di positivo, trovava mille scuse per tenersi ancora a terra, e la conclusione a cui giungeva tutte le volte era 'ma figurati se quello sta a guardare seriamente una come me'. E invece era così, il ragazzo la guardava con occhi persi e non si spiegava come facesse a trovarla sempre bellissima, anche quella sera, con il cappuccio in testa e il borsone sulla schiena, per lui non era cambiata una virgola.
Arrivati vicino casa, Giulia scese dall'auto e vedendo che Sangio non la seguiva si voltò a guardarlo.
-Vai avanti tu giù, io prima devo sbrigare una cosa-
Aspettò che la ragazza entrasse in casa e chiamo Deddy per avvisarlo che non avrebbe partecipato alla loro "serata solo maschi"
-ma come Sangio, dai, è una settimana che aspettiamo questo momento. Avevamo anche organizzato i turni di Fifa-
-lo so zì, ma credimi proprio non posso-
-scusa ma dove sei?-
-eeehh- disse lui con fare misterioso. Anche se non lo vedeva, l'amico poteva immaginarselo mentre sorrideva con quella solita faccia da ebete
-non ci credo... sei con Giulia, bastardo-
Sangio scoppiò a ridere
-ma siete a casa tua?-
-no, stiamo da lei-
-e bravo Giovanni, siete stati veloci eh. Mi raccomando, sai cosa devi fare-
-dai smettila di fare il coglione-
-scusami, non mi vorrai dire che sei andato da lei per guardarla intensamente negli occhi, ma dai-
-no, ma devo aiutarla con i compiti-
-si, adesso così si chiama-
-no Dè, dico davvero, non fare il coglione- il tono del ragazzo si fece serio. Non voleva che i suoi amici potessero minimamente pensare quelle cose, in realtà non voleva nemmeno che sapessero di tutta questa storia. Deddy era diverso, era il suo amico di sempre, di lui si poteva fidare. E sapeva comprendere che per lui, in quel momento, non era una storiella come le tante, che non si era mai sentito così. Lo capiva dal suo modo di fare, dall'espressione che aveva sul volto ogni volta che guardava quella ragazza. Non lo aveva mai visto così e sapeva che per lui era tutta una cosa nuova, provare veramente dei sentimenti; solitamente nessuna gli aveva mai detto di no, erano le ragazze che correvano da lui e non il contrario. Lui invece faceva molta fatica ad affezionarsi realmente, a fidarsi così tanto di qualcuno da lasciarsi totalmente andare; ma sentiva che con Giulia poteva essere diverso e avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere felice il suo migliore amico.
-ti dispiacerebbe non dire niente agli altri? Non voglio che comincino a fare battute e robe del genere-
-certo brodie, dirò che non ti sei sentito bene. Mi raccomando a te-
E i due si salutarono. Sangio si sentiva così felice ad avere un amico come Deddy, era importantissimo per lui avere il suo appoggio.
Intanto questa conversazione aveva dato a Giulia il tempo di realizzare il tutto e capire cosa doveva indossare. 'Come ci si veste per queste occasioni? Ma mannaggia'
Prese in mano il telefono e trovò il messaggio di Sangio che non aveva avuto modo di leggere, era stata tutto il pomeriggio a lezione. Pensò bene di mettere proprio la maglietta di cui parlava nel messaggio (del resto,se a lui piaceva, le sembrava la scelta migliore) con un paio di pantaloncini morbidi. Ma poi, mica poteva stare completamente struccata, per carità, proprio no. E allora prese anche il correttore e il mascara. 'Ne metto giusto un poco'.
Intanto Sangio aveva finito di parlare al cellulare e suonò al campanello; la ballerina andò ad aprire la porta che aveva ancora il cappuccio in testa che le copriva i capelli.
-ma tu giri con il cappuccio anche in casa?
-ma no, scemo.. dai, entra a casa

Tutto un'altra volta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora