Capitolo quinto *Chloe*

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"Era geloso, Chloe. Oh mio Dio, come fai a non rendertene conto!" esclamò a voce fin troppo alta Becca, attirando l'attenzione di diversi studenti seduti vicino a noi.

Fortunatamente l'aula in cui ci trovavamo era enorme, composta da almeno quaranta file di banconi in legno, in cui i pigri studenti ascoltavano la lezione di antropologia culturale del professor Banner.

"Parla più piano, Becs!" la ammonii comunque.

Lei liquidò le mie parole con un'alzata di spalle e continuò:

"Luke Walker prova qualcosa per te. Puoi negarlo quanto vuoi, ma la cosa è evidente"

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.

Dio, quanto volevo che le parole di Becca si avvicinassero anche lontanamente alla verità...

"Ascolta, Becca, Luke è la mia cotta gigantesca da penso... dodici anni? Gli sbavo dietro da quando ero una ragazzina con l'apparecchio e il pigiamone delle Barbie, quindi non pensi che ci abbia già fantasticato abbastanza? Ma lui è Luke strappamutande Walker ed io non posso e non potrò mai competere con quelle modelle tutte tette e gambe che si porta a letto. Fine della storia" sbottai tutto d'un fiato, non ricordandomi per un attimo della lezione a cui ero.

Becca sgranó i grandi occhi nocciola e si guardò rapidamente intorno. Poi scoppiò a ridere con una mano davanti al viso.

"Oddio, Chloe, io ti amo te lo giuro. Va bene va bene! Non insisterò oltre per non essere sbranata, ma solo il tempo saprà dirci se mi sbaglio o meno" concluse, strizzandomi l'occhio.

In quell'attimo il cellulare mi vibró nella tasca e lo estrassi mentre Becca ricominciava a prendere appunti.

Il messaggio era di un numero che non avevo registrato in rubrica e recitava così:

<Ancora non credo al fatto di aver avuto un'altra opportunità. Giovedì devo giocare la migliore partita di sempre con te :)>

Sebbene il parallelismo con il football fosse leggermente sdolcinato per i miei gusti, non riuscii a frenare un sorriso e digitai subito una risposta:

<Sei Dave? O devo preoccuparmi del fatto che il mio numero circoli liberamente tra gli sconosciuti?>

<Scusa, si sono io. Diciamo che ho smosso un po' di cose per avere in fretta il tuo numero, ma sono uno ragazzo che quando vuole qualcosa difficilmente si ferma prima di ottenerla ;)>

Feci caso all'allusione nel suo messaggio e mi si imporporarono le guance prima che me ne rendessi conto.

Dave era... okay. Molto okay.

Simpatico, carino e gentile e non vedevo perché non meritasse una possibilità.

Rilessi un'altra volta il suo messaggio e digitai:

<Intraprendente :)>

Misi giù il telefono e provai a concentrarmi sulla lezione, ma ad una nuova vibrazione lo afferrai di scatto.

Però non era Dave ma Clarisse, la mia coinquilina:

<Chlo, stasera viene Mike a cena a casa. Sarebbe impossibile chiederti di avere la camera libera per questa sera?>

Il messaggio si concludeva con una faccina implorante e innumerevoli cuoricini.

Sbuffai a quella richiesta, perché mi ero accordata con Luke per quella sera e perché ultimamente la mia camera al dormitorio sembrava sempre più inagibile. Almeno da quando Clarisse aveva riniziato ad uscire con il suo ragazzo.

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