Capitolo settimo *Luke*

48 8 6
                                    

Tirai indietro la testa e lasciai che il liquido alcolico dello shottino mi scorresse in gola, incendiandola. Avevo perso il conto di quanti ne avessi già buttati giù, eppure mi sentivo ancora troppo lucido.

La musica della festa della confraternita mi rimbombava nelle orecchie, eppure non riusciva ancora a zittire i miei pensieri.

Ero perseguitato dal viso di Chloe, mentre mi guardava come se l'avessi pugnalata dopo le mie parole.

Come avevo potuto darle della ragazza facile?

Lei era la mia Chloe ed era simpatica, buona, coraggiosa e divertente. Era la persona più perfetta che avessi mai conosciuto e mi odiavo per ciò che le avevo detto.

Eppure quando avevo avuto conferma di ciò che per tutta la sera mi aveva tormentato, ossia che si erano baciati, non ci avevo visto più. La rabbia mi aveva totalmente obnubilato il cervello e non riuscivo a pensare ad altro che a Dave che la toccava e la rendeva più sua di quanto mai sarebbe stata mia.

Quando l'avevo vista venire verso di me, mi era quasi mancato il respiro da quanto era bella: indossava una camicetta che evidenziava il suo décolleté e una gonna morbida che fasciava il suo corpo snello. Si era piastrata i capelli e, sebbene io la preferissi con i suoi ricci naturali, dovevo ammettere che era uno schianto.

Eppure non si era fatta bella per me, ma per un altro ragazzo, che poteva ambire a lei e poteva desiderarla apertamente.

Questa consapevolezza mi distruggeva, perché se una parte di me sapeva che non sarebbe mai stata mia, l'altra si straziava all'idea che me la stessi facendo scappare.

"Certo che per essere ad una festa, hai la faccia di uno a cui hanno ucciso il gatto" disse una voce femminile alle mie spalle.

Mi girai e vidi una ragazza mora dai lunghi capelli ricci, aveva un fisico prosperoso ed era truccata in maniera accentuata.

"Non è la mia miglior serata" risposi seccamente, distogliendo lo sguardo da lei.

"Io penso di potertela migliorare"

Le lanciai un altro sguardo e accettai il bicchiere che mi offriva, sforzandomi di fare un sorriso.

Non poteva farlo, a meno che non si fosse improvvisamente trasformata nella mia riccia preferita, ma annusai il drink che mi aveva appena passato e lo buttai giù tutto d'un fiato.

Volevo dimenticare e in quel momento qualsiasi distrazione sarebbe stata ben accetta, così la presi per mano e la trascinai in pista.

Ballammo numerose canzoni, lei si strusciava contro di me ed io cercavo disperatamente di farmi coinvolgere, continuando nel contempo a trangugiare drink che mi arrivavano dai miei amici della confraternita.

Quando mi ritrovai sul divano, con lei seduta a cavalcioni sopra di me, ero disorientato dal copioso alcol che mi scorreva nelle vene.

Sentii la ragazza avvicinarsi al mio viso fin quando il suo profumo non mi investí e le sue labbra toccarono le mie. Chiusi gli occhi e accettai il bacio, immersi una mano nei suoi capelli ricci e per un attimo immaginai di star toccando i capelli di Chloe, di star baciando lei.

Emisi un gemito e per tutta risposta la ragazza mi infilò la lingua in bocca, approfondendo il bacio. Mi riscossi tutto d'un tratto a quel gesto: cosa diavolo stavo facendo?

Quella non era Chloe, mancava il profumo di vaniglia del suo shampoo, la morbidezza dei suoi capelli sotto le mie dita e l'elettricità che solo lei sapeva trasmettermi. Non potevo continuare a fingere.

Mi staccai dalla ragazza che mi guardò confusa.

"Scusa, devo andare" dissi, prendendola per i fianchi affinché scendesse dalle mie ginocchia.

ALWAYS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora