Le lezioni di prima mattina erano in assoluto le più odiose di tutte per me. Non sopportavo l'idea di svegliarmi presto e il mio cervello solitamente non connetteva prima delle dieci, quindi oltretutto non ero nemmeno in grado di seguire nulla.
Uscii quindi dalla mia stanza di pessimo umore, diretta a mettermi le scarpe per uscire e fiondarmi all'ora di principi della psicologia infantile, la mia materia preferita.
La mia coinquilina Clarisse era seduta al bancone della cucina e sorseggiava un tè. Sembrava totalmente assorta a guardare fuori dalla finestra, al punto che la dovetti salutare perché si accorgesse di me.
Si girò con un sobbalzo, come se l'avessi spaventata.
"Oh, Chloe, buongiorno" esclamò poi.
Nonostante fosse dall'altra parte della stanza, notai che aveva un piccolo segno nero all'altezza dello zigomo e glielo feci notare, pensando si fosse sporcata con il mascara.
Lei subito scattò con la mano all'altezza del segno e scosse la testa, sorridendomi:
"Oh, no è un piccolo livido perché ieri sono andata a sbattere contro il pensile della cucina. Avevo lasciato la portella aperta senza ricordarmene, sono una sciocca!" minimizzò.
Qualcosa nel tono della sua voce e nel suo sorriso innaturale non mi convinceva, ma purtroppo non avevo tempo di indagare oltre essendo già in mostruoso ritardo per la lezione.
Dovetti salutarla ed uscire di corsa dalla stanza, continuando a correre fin quando non raggiunsi l'edificio Meinster e la mia classe.
Scivolai velocemente in uno dei posti ancora liberi e di lì a poco la lezione cominciò.
Presi appunti come una forsennata, adoravo principi della psicologia infantile come materia e trovavo il professor Garrison un uomo profondamente illuminato, dunque la lezione mi passò in fretta.
Alla fine dell'ora raccolsi le mie cose nella borsa ed uscii dall'aula, trovando Becca ad aspettarmi.
"Hey Becs" la salutai con un bacio sulla guancia.
"Buongiorno, raggio di sole. Carica per stasera?" trillò la mia amica in risposta, saltellando eccitata mentre ci muovevamo tra il corridoio affollato dell'università.
La disastrosa avventura con Luke della sera prima mi aveva quasi fatto uscire di mente l'appuntamento con Dave, ma feci finta di niente e sorrisi.
"Direi di sì"
Becca mi prese sotto braccio e strillò eccitata.
"Eh dai, amica, voglio più entusiasmo! Stai per uscire con Dave Peters, perdindirindina!"
Scoppiai a ridere e scossi la testa.
"Parole come 'perdindirindina' le puoi usare solo tu , Becs, davvero. Hai lezioni adesso?" le chiesi infine.
Una ragazza mi diede una spallata tale da farmi perdere l'equilibrio, ma prima che riuscissi ad individuarla era già stata inghiottita dall'affollato corridoio.
"Libera fino alle undici" rispose Becca.
Tirai un sospiro di sollievo ed esclamai:
"Perfetto, perché ho un urgente bisogno di caffè"
Ci dirigemmo verso la caffetteria dell'ateneo, brulicante come sempre di gente. C'erano gruppi di studenti intenti a ripetere gli ultimi appunti, parte della squadra di football, professori intenti a leggere quotidiani e persino un gruppo di cheerleader in divisa. Il tutto era avvolto dal familiare rumore di macchine del caffè, tazzine e vociare allegro degli avventori.
STAI LEGGENDO
ALWAYS YOU
Romance𝑇𝐻𝐸 "𝑌𝑂𝑈" 𝑆𝐸𝑅𝐼𝐸𝑆 #3 "Ero innamorata di Luke Walker da quando ne avevo memoria. Era il mio sogno proibito, ma sapevo che un sogno sarebbe rimasto per sempre: con lui era tutto sbagliato. Era allergico agli impegni duraturi, playboy incal...