capitolo sei

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Dopo essermi lavato e vestito con una semplice polo bianca e dei bermuda color sabbia, misi le mie Espadrillas blu e, sistemati i miei capelli indomabili, scesi in fretta e furia al piano di sotto per fare colazione.

In sala da pranzo, come tutte le mattine del resto, trovai già tutti, compreso Harry che quella volta si era degnato di arrivare in orario e con la divisa da Tenente delle SS.

«Alla buon ora figliolo!» mi rimproverò mio padre appena mi vide.

«Sul ritardo del Tenente Styles non hai fatto commento però..» precisai sedendomi esattamente al mio solito posto che quella mattina odiai particolarmente perché realizzai che Lottie ed Harry erano proprio uno di fronte all'altra.

«Il Tenente è nuovo qui, possono essere concepiti degli errori all'inizio.» si giustificò mio padre.

«Non ti preoccupare Ralf, so perfettamente che avrai sempre una scusa pronta per il tuo amato Tenente Styles!» ribattei, poi incominciai a fare colazione soddisfatto di aver già innervosito mio padre nonostante fossero le otto del mattino.

«Louis sei davvero un maleducato!» sbottò mio padre dopodiché calò il silenzio a tavola.

Di solito quelli che parlavano a tavola erano mio padre, il Tenente Styles e il Tenente Kotler, poi qualche volta interveniva anche Lottie per farsi vedere interessata alla situazione che stavamo vivendo, ma tutti sapevamo che voleva solo dimostrarsi intelligente ed informata davanti ad Harry.

Liam, Zayn e Niall non parlavano mai per il troppo timore che provavano nei confronti di mio padre. Aprivano bocca solo quando gli venivano rivolte delle domande, quando venivano interpellati per consulti musicali e quegli eventi erano più unici che rari data la spiccata ignoranza che mio padre aveva in musica. Loro preferivano mille volte stare zitti, annuire, sorridere ed essere invisibili piuttosto che mostrarsi perché non volevano avere problemi e del resto se fossi stato al loro posto avrei fatto esattamente lo stesso.

Invece io ero Louis William Tomlinson, il figlio del Comandate delle SS, perciò mi prendevo tutti i diritti di fare lo stronzo, il maleducato e di far imbestialire mio padre in mille modi diversi ogni giorno.

Quella mattina però nessuno membrava volesse prendere parola, c'era molta tensione in casa.

«Come si sta trovando a casa mia Tenente Styles?» chiese d'un tratto mio padre interrompendo quel lungo silenzio che era diventato parecchio fastidioso.

Una cosa buona ogni tanto la faceva!

«Mi sto trovando veramente bene, sono molto felice del fatto che il Füher abbia scelto proprio la sua famiglia e la sua casa per ospitarmi Herr Kommandant!» rispose Harry con un sorriso a trentadue denti.

Falso.

Mi voltai verso di Liam e alzai le sopracciglia sperando facesse lo stesso e ridesse per quella presa in giro, ma l'unica cosa che mi disse fu con il labiale la parola "spartiti".

Mi venne subito in mente che Liam, Zayn e Niall avevano finito gli spartiti ed anche io ne avevo bisogno per comporre nuova musica! Dovevo assolutamente andare a comprarne altri!

«Sì va bene, quando hai finito di fare il leccapiedi dovrei chiedere una cosa a mio padre..» dissi interrompendo Harry.

𝟏𝟗𝟒𝟑 || 𝐋.𝐒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora