È inutile dire che non dormì nemmeno un istante quella notte, dopo quello che era successo, dopo quel bacio, dopo le mie parole e quelle di Harry.
Avevo sbagliato a trattarlo in quel modo, a respingerlo, ma avevo le mie ragioni.
Ero stanco di avere paura di soffrire ma vivere nel rimorso, nella certezza di aver fatto uno degli errori più grandi della mia vita era peggio, pesava tantissimo sopratutto al cuore che era già spezzato senza che Harry avesse fatto niente.
La mattina dopo, con gli occhi spalancati da una notte insonne, corsi in sala da pranzo dove di solito facevamo colazione tutti insieme ma non lo trovai.
«Harry ha dormito da te stanotte?» sussurrai a Lottie mentre facevamo colazione.
«Che te ne frega?!» sbottò mia sorella.
«Lottie rispondimi.» dissi secco senza lasciarmi infuriare dalle provocazioni di mia sorella.
«No, non ha dormito con me ma l'ho sentito andare nella stanza di Niall stanotte..» ribatté lei imburrando una fetta biscottata.
«..stava piangendo.» aggiunse poco dopo facendomi incupire ancora di più di quanto fossi già.
«Che gli hai detto? Devi essere stato davvero tanto crudele per essere riuscito a far piangere un soldato.» continuò mia sorella.
«Cosa vuol dire?! Perché è un soldato non ha diritto di piangere?!» sbottai.
«Beh sì certo ma Harry è sempre allegro, positivo e non si abbatte mai per nulla. Se sei riuscito a farlo piangere vuol dire che sei davvero un mostro Lou.» ribatté facendomi sentire uno schifo totale.
«Vaffanculo Lottie.» dissi togliendomi il tovagliolo dalle gambe e sbattendolo sul tavolo, dopodiché mi alzai e me ne andai al lago dove sapevo avrei trovato i miei amici.
Mi ero arrabbiato per la semplice ragione che mia sorella aveva ragione. Ero riuscito a far piangere una persona così positiva e solare come Harry. Gli avevo detto delle cose orribili, avevo ferito di certo i suoi sentimenti dato che mi aveva baciato e per l'ennesima volta gli avevo detto che era un assassino fregandomene del fatto che stesse rischiando per me, che mi stesse mostrando il suo lato più nascosto e represso.
Quando arrivai al lago da Liam, Zayn e Niall all'inizio cercai di fare finta di niente, di sembrare disinvolto e sorridere alle solite battute stupide che faceva Niall. Volevo mostrarmi naturale ma non ci riuscivo, pensavo costantemente ad Harry, a cosa stesse facendo, se stesse bene o stesse piangendo ancora come mi aveva detto Lottie.
«Dov'è Harry? Non viene oggi?» chiesi d'un tratto al limite della curiosità.
Dovevo sapere dov'era, se stesse bene, se fosse triste o avesse dimenticato già tutto.
«Mi ha detto che se ci saresti stato tu non sarebbe venuto.» mi rispose Niall a testa bassa.
Lui sapeva cos'era successo, sapeva di certo che l'avevo respinto perché Harry, al limite di una crisi di pianto, si era giustamente sfogato dicendogli tutta la verità.
Niall sapeva che ero un mostro, che ero una persona spregevole!
«Cos'hai fatto Louis?!» sbuffò Liam guardandomi dritto negli occhi.
«Deve essere sempre colpa mia?!» dissi tenendomi sulla difensiva anche se sapevo che era l'ultima cosa che dovevo fare dopo aver fatto piangere una persona così dolce, bella e buona come Harry.
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𝟏𝟗𝟒𝟑 || 𝐋.𝐒.
Fanfiction(in revisione) "tu mi hai dato pace in una vita di guerra" ⚠️la storia presenta tematiche delicate e scene esplicite