capitolo tredici

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Sentivo il calore estivo entrarmi nelle ossa, opprimermi fino a farmi mancare l'aria e il fisico dionisiaco di Harry non aiutava per niente in quella situazione.

Quando lo guardavi era impossibile distogliere lo sguardo: ti rapiva, ti obbligava a fissarlo, ad ammirarlo e ti faceva sentire letteralmente una nullità a suo confronto. Non aveva difetti, appena i tuoi occhi cadevano sul suo corpo ti rendevi conto che di lui ti piaceva tutto, che ogni suo singolo particolare, ogni sua piccola parte ti piaceva e che dopo averlo visto una volta non riuscivi più a farne a meno: era una droga.

La sua pelle dorata e bagnata da una recente nuotata all'interno del lago splendeva sotto la luce del sole, il suo sorriso abbagliava più di una stanza piena d'oro e le sue fossette..quanto amavo le sue fossette!

«Ti piace non è vero?» mi chiese Gigi, che proprio come me, stava sbavando per il suo Zayn che chiacchierava con Harry sul molo del lago.

«È bellissimo.» ammisi senza smettere di guardarlo.

«È bella la sensazione che si prova quando si è innamorati non è vero? Anche se ti succedono tante cose brutte non riesci ad abbatterti mai completamente perché sai che c'è lui..» disse Gigi guardando Zayn con gli occhi a cuoricino.

Il loro amore, proprio come il nostro, per quanto fosse perfetto nella loro unicità, era sbagliato.

L'amore di Gigi e Zayn e quello mio e di Harry rappresentavano ciò che c'è più di sbagliato al mondo. Eppure perché noi riuscivamo ad essere perfetti e sopratutto felici nella nostra imperfezione?

Io ed Harry eravamo omosessuali ma questo voleva dire che avevamo meno diritto di amarci? Che il nostro amore era diverso da quello tra un uomo e una donna? Che se mai avessimo avuto un figlio non lo avremmo amato allo stesso modo in cui lo avrebbe fatto una coppia composta da un uomo o una donna?

Vi rispondo io, no.

Io ed Harry ci amavamo proprio come Gigi e Zayn che, a causa di ideali stupidi e malati, erano costretti a fuggire, ad allontanarsi dalle loro case, dalle loro famiglie, dalla loro vita.

Odiavo il nazismo e non riuscivo mai a stancarmi di ripeterlo.

«Siete fortunati ad esservi trovati.» dissi a Gigi appena notai il modo in cui fissava Zayn.

«Anche tu ed Harry. Siete anime gemelle.» affermò lei sorridendomi.

Io annuì e poi tornai a guardare il mio Harry che, assieme a Zayn, era tornato a nuotare nel lago.

«Comunque grazie per avermi fatto uscire. Era da una settimana che ero chiusa in quella cantina e..»

«Non devi ringraziarci Gigi, avevi bisogno di prenderti una boccata d'aria, di vedere la luce del sole e di sentire l'odore del lago.» dissi accarezzandole la schiena.

«Invece sì che devo ringraziarvi Lou, state facendo tanto per me!»

«Harry sta facendo tanto per te, noi lo stiamo solo aiutando.»

«È davvero speciale.»

«Sì lo è.» dissi tornando a guardarlo ed ammirando quanto fosse splendido e pensai per la milionesima volta a quanto fossi fortunato.

𝟏𝟗𝟒𝟑 || 𝐋.𝐒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora