CHAPTER 5

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<cosa ci fai qui?>
<ehm... devo fare i miei bisogni forse?>
<sai benissimo di cosa sto parlando. Sputa il rospo scassatasso>
<eh?>
<sai. benissimo. di. cosa. sto. parlando.> scandii io lentamente
<ok va bene, mi ha mandato mio padre per vedere come stavi>
<ah ah, ci credo con tutta me stessa>
<guarda che è la verità. Se vuoi puoi chiamarlo e fartelo dire da lui>
<sinceramente non mi interessa, ma ti dico solo una cosa: va via e per favore fai finta di non conoscermi>
<va bene bestiolina>
<e non chiamarmi così> e me ne andai.

Appena tornai al tavolo mi chiesero tutti che fine avessi fatto, per fortuna me la cavai con: <a quanto pare oggi si vendono solo burrobirre>

Quell'incontro in bagno destabilizzò il mio piano di amicizia tra Pansy e Ginny, ma con mio grande stupore si erano ritrovate a parlare con Herm di quanto fosse bello un ragazzo appena uscito dal bagno.
<oh per la barba di Merlino quanto sono belli i suoi capelli...> disse Ginny.
<e di tutto il corpo tu noti i capelli? Ceh guardalo!> riprese Pansy.
<di chi state parlando?>
<di un ragazzo che è uscito dal bagno dopo di te y/n>
<fatemelo vedere dai...>
<aspetta guarda-> iniziò Ginny per poi fermarsi e dire:
<giuro che era lì, ma non lo vedo più...>
<forse se n'è andato>
<no dai che peccato> Ginny era non molto felice della sua scomparsa se non si fosse notato.
<non voglio vedere più questo mondo orrendo senza la sua bellezza> disse Herm con fare drammatico e io feci una risatina.
<oh mio dio, ora non mangeremo più> scherzò George, mentre Fred faceva finta di piangere.
<no vi prego tutto tranne il cibo>
E chi poteva averlo detto se non Ron?

Distogliendo lo sguardo notai che l'orologio segnava le sei passate e, contemporaneamente con Harry, dissi:
<ragazzi, penso che dovremmo tornare a Hogwarts. Devo proprio studiare stasera>
Tutti si ritennero d'accordo e ci avviammo verso 'casa'.

Arrivati lì trovammo le stanze in un completo caos: letti spostati senza coperte, vestiti sparsi qua e là, appunti scolastici ovunque e alcuni libri furono ritrovati nei rispettivi bagni.
Ognuno di noi andò dal rispettivo prefetto a comunicare l'accaduto così da poter conoscere l'identità di chi si era intrufolato per farci questo piccolo "scherzo".

Qualche ora dopo venimmo a sapere che probabilmente erano state aperte le finestre e che, essendoci allenamenti di Quiddich, il vento delle scope nel cielo poteva aver creato tanto trambusto. Secondo loro non c'era altra spiegazione dato che tutti gli studenti avevano avuto lezioni o erano stati a studiare in biblioteca.
Noi lasciammo stare la questione, sapendo di non poter fare di più.

Nel pomeriggio del giorno seguente i serpeverde e i grifondoro del quinto anno avevamo lezione di Incantesimi.
Come sempre io e Malfoy litigammo.
<che caspita fai y/n>
<se avessi voluto ucciderti lo avrei fatto molto prima e di sicuro non in un luogo pubblico>
<ma sei seria? Mio padre lo verrà a sapere>
<dai su, fra poco neanche tuo padre ti sopporterà più con questa frase>
<come osi piccola infame. Non ti è bastato l'avvertimento?>
<sinceramente non mi ha suscitato tutta questa paura>
<aspetta solo un po' e poi ne riparleremo>
<BASTA> tuonò Flitwick.
<siete entrambi in punizione. Dovrete ripulire l'aula alla fine delle lezioni con il supervisionamento del signor Gazza e non accetto repliche>
E mannaggia a Malfoy: oggi dovevo tornare a casa per il weekend.
La prossima volta che proverà a provocarmi non finirà bene, o almeno per lui.

Appena usciti dalla lezione mi fermai a parlare con Pansy e Hermione di questa punizione.
<Pansy, sai che sei la mia migliore amica, ma non voglio più rivedere quel succhiasangue almeno per qualche settimana>
<stai tranquilla, ormai non si fa vedere molto in giro. Probabilmente starà già pensando alle vacanze natalizie e a quanti regali riceverà quest'anno>
<meglio così. Almeno dovrò sopportarlo di meno>

Finite le lezioni, restammo io e il succhisangue a pulire l'aula con Gazza a guardare, quando un corvonero del terzo anno lo chiamò per un'emergenza.
<voi non muovetevi e continuate a pulire mentre sono via. Guai a voi se torno e trovo ancora tutto sto porcile>
Devo dire sempre gentile.
<bene, ora che se n'è andato quel rompi palle possiamo andare>
<noi hai sentito deficiente? Se andiamo poi ci fa tornare>
<ma stai mai zitta in vita tua? Farò un incantesimo ovviamente> e sfoderò la bacchetta pronta all'uso
<se ne accorgerebbe> e cercai di togliergli la bacchetta dalle mani con scarsi risultati.
<eccallà cosa pensi di fare nanerottola?>
<questo> e cercai di dargli un calcio come l'ultima volta, ma stranamente la situazione si capovolse e mi ritrovai con le spalle al muro.
<ma che>
<zitta> disse a pochi centimetri dal mio viso.
Da quella distanza potei notare quanto fossero diversi i suoi occhi: uno totalmente azzurro, mentre l'altro aveva sfumature di grigio assai particolari.
Poi un viso così bianco e senza alcuna imperfezione, insomma lo stavo scannerizzando.
Lui se ne accorse e cominciò a fare altrettanto, mentre io arrivai alla bocca: così perfetta e senza la minima screpolatura
"non vorrai mica baciarlo vero"
eh? cosa?
"non prendermi in giro. Dopotutto sono la tua coscienza"
e mannaggia.
Ero così assorta dal mio dialogo interiore da non notare che la distanza tra me e lui si stava via via azzerando e la cosa, molto stranamente, non mi rendeva arrabbiata, anzi.
Stavo quasi per chiudere gli occhi in attesa di un bacio, quando sentimmo dei passi e, per paura di essere beccati, tornammo alla nostra punizione senza fiatare.

Finita la punizione Gazza se ne andò.
Feci per andare pure io, ma lui mi trattenne per il braccio e mi disse:
<te l'ho già detto molte volte, ma questa è l'ultima. Non scherzare con me>
<io pure te l'ho già detto molte volte. Io faccio quello che voglio>
Mi guardò male e se ne andò lasciandomi da sola nel corridoio.

<ciao bestiolina, che ci fai qui?>
<oggi mancavi solo tu guarda>
<cos'è successo?>
<ti pare che vengo a raccontarlo proprio a te>
<sì, lo so che ieri ho esagerato con le stanze e tutto, ma avevo una buona ragione>
<quindi sei stato tu scassatasso?>
<beh sì e chi altro altrimenti?>
<dici che hai avuto un buon motivo>
<infatti>
<bene allora parla Cedric>

I hate you but I love you // dracoxreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora